No, non siamo spariti. Veramente scriviamo ogni santa volta che lo nominate, manco fosse San Francesco.
Il Garante non ha garantito nulla se non i suoi interessi.
Ci sono le dichiarazioni UFFICIALI dello stesso Maldini in cui alzava la cresta quando il suo rinnovo era messo in discussione, salvo poi tornare in linea con le direttive una volta rinnovato.
Maldini parlava di investimenti sono alla fine del suo contratto, quando firmato diceva che quello passava il convento.
Facile fare i garanti così.
Detto ciò, il problema non è il Milan in sé, ma il calcio che è finito. Per lo meno nell'accezione a cui siamo abituati a vederlo.
Ai giocatori che vanno in campo non frega niente del Milan. Stanno lì come rockstar per farsi vedere e prendere lo stipendio, come gli ospiti internazionali che vanno a Sanremo pur non sapendo nemmeno cosa sia. Sono pagati per fare le figurine.
Uno come Leao, nel vecchio Milan, non sarebbe entrato nemmeno come scaldapanchine a Milanello. Primo perché è sopravvalutato da morire, due perché è uno che del calcio non gli frega nulla.
Questo non vale solo per il Milan, ma per tutti i club.
Allora perché alcuni vincono e altri no? Perché a quanto detto sopra, bisogna aggiungere gli interessi di chi la società la compra.
A questa gente non interessa vincere, e lo hanno detto fin dal giorno UNO.
E non parlo di Cardinale, che è un prestanome, ma di Elliott.
Infatti il VERO CREATORE della breve parentesi positiva del Milan che ha portato allo scudetto, che NON è Maldini ma Boban (perché gli scudetti non si vincono in una sola stagione, ma dopo anni di programmazione e investimenti strutturati), andò via tempo addietro, quando si rese conto con chi aveva a che fare.