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Bomba del CorSera in edicola (che conferma quanto vi riportiamo da tempo sulla bufala dello stadio in proprio NDR): Milan e Inter hanno deciso di restare insieme e di continuare a giocare nello stesso stadio. Dove, si vedrà. Entro fine mese la decisione. Quello che è certo è che è definitivamente tramontata l’idea di costruirsi ciascuno la propria casa. Troppo alti i costi per la costruzione di un nuovo impianto. Troppo alti i costi, troppo bassi i ricavi (con i biglietti tra i più bassi d'Europa). E quindi convivenza sarà: anche se non tutti i tifosi saranno entusiasti davanti a questa prospettiva, è la decisione che le proprietà considerano la più razionale per due realtà decisamente omogenee, per numero di spettatori (circa 70mila), abbonati (40mila), numero di posti business o vip, quelli più remunerativi, che ci si pone come obiettivo peril nuovo impianto (circa 13mila). Con l'addio di Zhang, le due società ora parlano la stessa lingua. Sono due fondi di investimenti con obiettivi simili: far fruttare i soldi. Si dice che se anche il progetto del nuovo stadio lo disegnasse solo una delle due società al 100 per cento andrebbe bene anche all’altra.
Venerdì l'incontro con Sala per la ristrutturazione di San Siro. Ma non è un'ipotesi che si può dare per scontata, per ragioni note (la ristrutturazione a spicchi mentre le due squadre giocano resta complessa) e meno note, per esempio i costi, che Milan e Inter considerano sottostimati per il progetto che hanno in testa. Secondo i loro piani ristrutturare costerebbe non i 400 milioni di cui si è parlato nel piano presentato da WeBuild, ma circa 700. Divisi per due sarebbero sostenibili, ma potrebbero essere considerati comunque troppi per un impianto che tra 30 40 anni potrebbe avere bisogno di nuovi interventi.
Restano vive le ipotesi San Donato e Rozzano (ma in coppia): i due club si sono scambiati i documenti per studiare i reciproci progetti perché rimane ferma la convinzione di condividere l’impianto anche se si scegliesse di costruirne uno nuovo
Venerdì l'incontro con Sala per la ristrutturazione di San Siro. Ma non è un'ipotesi che si può dare per scontata, per ragioni note (la ristrutturazione a spicchi mentre le due squadre giocano resta complessa) e meno note, per esempio i costi, che Milan e Inter considerano sottostimati per il progetto che hanno in testa. Secondo i loro piani ristrutturare costerebbe non i 400 milioni di cui si è parlato nel piano presentato da WeBuild, ma circa 700. Divisi per due sarebbero sostenibili, ma potrebbero essere considerati comunque troppi per un impianto che tra 30 40 anni potrebbe avere bisogno di nuovi interventi.
Restano vive le ipotesi San Donato e Rozzano (ma in coppia): i due club si sono scambiati i documenti per studiare i reciproci progetti perché rimane ferma la convinzione di condividere l’impianto anche se si scegliesse di costruirne uno nuovo
