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Come riportato dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 24 ottobre 2018, il numero più preoccupante che si legge sul bilancio del Milan non è il passivo da 126 mln ma i 55 mln di costi in più rispetto all'anno scorso. Ovvero, incremento degli stipendi del personale e ammortamenti dei cartellini dei giocatori. Costi fissi a 237 mln, ricavi a quota 220. Squilibrio gestionale insostenibile, e non bastano le spalle larghe di Elliott.
I conti lasciati da Li e Fassone sono una zavorra per Elliott. Il fondo sa che il Milan, per essere appetibile sul mercato e ben visto dalla Uefa, dovrà camminare con le proprie gambe.
Stipendi passati da 135 a 150 mln (2 in più per il personale e il top management assunto da Fassone). Ammortamenti da 46 a 86 mln.
I fantasmagorici ricavi dal mercato cinese promessi da Fassone? 600.000 euro (L'ex AD aveva parlato di 90 milioni già al primo anno!): Ricavi commerciali complessivi da 69 a 62 mln.
I conti lasciati da Li e Fassone sono una zavorra per Elliott. Il fondo sa che il Milan, per essere appetibile sul mercato e ben visto dalla Uefa, dovrà camminare con le proprie gambe.
Stipendi passati da 135 a 150 mln (2 in più per il personale e il top management assunto da Fassone). Ammortamenti da 46 a 86 mln.
I fantasmagorici ricavi dal mercato cinese promessi da Fassone? 600.000 euro (L'ex AD aveva parlato di 90 milioni già al primo anno!): Ricavi commerciali complessivi da 69 a 62 mln.