Arrivo a spingermi forse un po' oltre, ma secondo me non lo sanno di preciso nemmeno Paolo e Pioli.

Qui letteralmente la situazione è sfuggita di mano anche ai diretti artefici, perché si è creata una chimica tecnica, tattica, fisica, atletica, mentale, ambientale e di fiducia che sembra non incontrare limiti.
Ma la cosa che rende il tutto razionalmente difficile per me da comprendere e quindi da spiegare (ed indirettamente resto in topic con le prestazioni di Gabbia), è che ciò sia successo dall'oggi al domani con una trasfigurazione collettiva delle nostre aspirazioni, delle prestazioni dei singoli e della nostra qualità del gioco.
Sono mesi che, ereditando ormai anni di sciagure e sconfitte e quindi di disillusioni, ci diciamo che prima o poi arriveranno i tempi duri, ma qui addirittura fa fatica ad arrivare una singola sconfitta e ci stiamo ormai abituando ad approcci tracotanti o al dominio sul piano del possesso, del gioco e della forza mentale, tipo ieri o la rimonta di giovedì.
E tutto ciò con chi lo facciamo? Da un lato, con buona parte di chi c'era quando tutto andava male ed era bollato o come bidone o come mediocre (Calha, Kessie, Calabria, Romagnoli, volendo Gigio).
Dall'altro con qualsiasi nuovo che nella peggiore delle cose si rende utile magari in modo incostante (Diaz, Dalot, Hauge, se vogliamo Theo e Rebic), quando non proprio massimizza ogni singola risorsa tecnica di cui dispone raggiungendo il top personale (Saelemaekers, Bennacer, Kjaer, appunto Gabbia).
Con Pioli che era quello del secondo anno disastroso, ed invece sta sorprendendo in primis anche Maldini stesso come da recenti dichiarazioni di Paolo.
In questo senso, per restare in topic, Gabbia è il simbolo di questa allucinazione collettiva: si porta dietro limiti chiari, viene catapultato un po' dal nulla come titolare, eppure dove lo metti sta e gioca in Serie A anche facendo errori individuali ma senza mai risultare realmente dannoso ai fini del risultato.
Quindi non so cosa sia scattato: Ibra, il gruppo ricompattato contro il tedesco, Kjaer, i tifosi assenti, tutti al posto giusto tatticamente, uno schema vincente, la preparazione atletica, gli allenamenti perfetti, l'alimentazione, giocatori forti che non sembravano tali, Maldini, un grande allenatore che si scopre tale di colpo, l'aria di Milanello.
Ma nessuna di quelle cause anche messa insieme mi sembra sufficiente per avere una squadra imbattuta da un anno, prima in classifica a +5 e che gioca pure bene così di colpo, così in fretta e con quegli interpreti.