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Hachim Mastour, intervistato da TMW, ha parlato del suo passato al Milan. Ecco le dichiarazioni:"
Sei presenze col Pas Lamia e poi silenzio, cosa è accaduto? Dopo le prime partite convincenti, purtroppo mi sono infortunato e ho deciso di curarmi in Italia, dove avevano riscontrato un problema più serio, rispetto a quello riscontrato in Grecia. Per questo, i medici italiani suggerivano una terapia più lunga, anche al fine di evitare ricadute. Purtroppo la mia scelta ha indispettito il club greco e con il mio precedente agente (Raiola, ndr) abbiamo preferito rimanere in Italia, dove alcune società si erano interessate a me".
"Il clamore mediatico di cinque anni fa ha inciso sulla mia carriera? Diciamo che ha inciso il clamore mediatico con cui arrivai al Milan, che di conseguenza ha spinto società e intermediari a vedere in me, più una occasione di guadagno, che non un profilo sportivo da far crescere ed aspettare. Questo ha penalizzato la mia crescita sportiva, anche perché io volevo esclusivamente giocare. Del resto mi importava poco. Lo dimostra il fatto che mi sono sempre allenato e comportato con serietà, tanto al Malaga che allo Zwolle, esperienze che ritengo comunque importanti, anche perché fatte in età giovanissima".
Quale l'errore che ho commesso? Guardi, io al Milan sono stato benissimo. E' stata una famiglia, per me. Ma forse, col senno di poi, a 14 anni avrei potuto scegliere un club europeo come l'Ajax, che era interessato a me, e che forse mi avrebbe tenuto più alla lontana dai riflettori italiani. Oppure, avrei potuto optare per una squadra meno storica, in un ambiente più a misura d'uomo, per crescere con calma. Ad esempio, all'ultimo anno di Milan, avrei voluto giocare con la Primavera, anzichè essere aggregato con la prima squadra. Purtroppo, le grandi aspettative che c'erano hanno finito col limitare il mio minutaggio in campo, che era quello che più mi interessava".
"Ho rimpianto? Nessuno, il mio percorso ha contribuito a creare ciò che sono e tutte le esperienze mi hanno insegnato qualcosa. Fortunatamente sono ancora giovane e posso dimostrare il mio valore. OraVoglio ricominciare a giocare, a fare quello che più mi riesce. Ho un gruppo di persone che mi seguono e credono molto in me e sono convinto che presto tornerò ad essere un giocatore vero. Sono determinato a raggiungere questo obiettivo".
Futuro? Nei prossimi giorni sceglierò il progetto migliore per me. Ho cercato di dare preferenza ad ambienti che sappiano aspettarmi e farmi crescere lontano dai vecchi fasti perchè, lo ribadisco, il mio desiderio è solo quello di allenarmi con serietà, per aiutare in campo la squadra che avrà avuto fiducia in me. Fisicamente Sto benissimo. Mi sto allenando quotidianamente e i dati che ho sono confortanti. Mi vedrete presto in campo".
"Un pensiero per il Milan di oggi? Conosco molti ragazzi che giocano nel Milan e ritengo che sia una buona squadra e un buon gruppo. Ora stanno cambiando l'allenatore, quindi bisognerà capire come giocheranno, perchè la rosa è sicuramente buona. Spero davvero che il Milan torni ad essere la squadra che tutto il mondo conosce".
Sei presenze col Pas Lamia e poi silenzio, cosa è accaduto? Dopo le prime partite convincenti, purtroppo mi sono infortunato e ho deciso di curarmi in Italia, dove avevano riscontrato un problema più serio, rispetto a quello riscontrato in Grecia. Per questo, i medici italiani suggerivano una terapia più lunga, anche al fine di evitare ricadute. Purtroppo la mia scelta ha indispettito il club greco e con il mio precedente agente (Raiola, ndr) abbiamo preferito rimanere in Italia, dove alcune società si erano interessate a me".
"Il clamore mediatico di cinque anni fa ha inciso sulla mia carriera? Diciamo che ha inciso il clamore mediatico con cui arrivai al Milan, che di conseguenza ha spinto società e intermediari a vedere in me, più una occasione di guadagno, che non un profilo sportivo da far crescere ed aspettare. Questo ha penalizzato la mia crescita sportiva, anche perché io volevo esclusivamente giocare. Del resto mi importava poco. Lo dimostra il fatto che mi sono sempre allenato e comportato con serietà, tanto al Malaga che allo Zwolle, esperienze che ritengo comunque importanti, anche perché fatte in età giovanissima".
Quale l'errore che ho commesso? Guardi, io al Milan sono stato benissimo. E' stata una famiglia, per me. Ma forse, col senno di poi, a 14 anni avrei potuto scegliere un club europeo come l'Ajax, che era interessato a me, e che forse mi avrebbe tenuto più alla lontana dai riflettori italiani. Oppure, avrei potuto optare per una squadra meno storica, in un ambiente più a misura d'uomo, per crescere con calma. Ad esempio, all'ultimo anno di Milan, avrei voluto giocare con la Primavera, anzichè essere aggregato con la prima squadra. Purtroppo, le grandi aspettative che c'erano hanno finito col limitare il mio minutaggio in campo, che era quello che più mi interessava".
"Ho rimpianto? Nessuno, il mio percorso ha contribuito a creare ciò che sono e tutte le esperienze mi hanno insegnato qualcosa. Fortunatamente sono ancora giovane e posso dimostrare il mio valore. OraVoglio ricominciare a giocare, a fare quello che più mi riesce. Ho un gruppo di persone che mi seguono e credono molto in me e sono convinto che presto tornerò ad essere un giocatore vero. Sono determinato a raggiungere questo obiettivo".
Futuro? Nei prossimi giorni sceglierò il progetto migliore per me. Ho cercato di dare preferenza ad ambienti che sappiano aspettarmi e farmi crescere lontano dai vecchi fasti perchè, lo ribadisco, il mio desiderio è solo quello di allenarmi con serietà, per aiutare in campo la squadra che avrà avuto fiducia in me. Fisicamente Sto benissimo. Mi sto allenando quotidianamente e i dati che ho sono confortanti. Mi vedrete presto in campo".
"Un pensiero per il Milan di oggi? Conosco molti ragazzi che giocano nel Milan e ritengo che sia una buona squadra e un buon gruppo. Ora stanno cambiando l'allenatore, quindi bisognerà capire come giocheranno, perchè la rosa è sicuramente buona. Spero davvero che il Milan torni ad essere la squadra che tutto il mondo conosce".