Non è una tanto una questione di allenamenti (che sicuramente incidono), quanto più di materiali.
Premettendo che, contrariamente a quanto si possa pensare, la lesione del crociato anteriore non sia marcatamente una lesione sportiva (lo è in maniera molto meno evidente rispetto ad altri infortuni; in un reparto ordinario di Ortopedia, sul totale delle lesioni del crociato, quelle da trauma sportivo sono attorno al 55-60%), gli sport che danno una correlazione evidente sono: calcio, basket, pallavolo e sci. Aggiungo il rugby nel quale però l'infortunio è dovuto ad un trauma diretto più che ad una dinamica motoria.
Sono sport che si praticano su fondo piatto e, soprattutto, comportano l'utilizzo di materiali il cui scopo è quello di limitare il movimento della caviglia. Se pensiamo alle nuove tipologie di scarpe, sono tutte disegnate con il collo alto e rigido (per non parlare degli scarponi da sci). Per di più, sia nel calcio che nella pallavolo si tende a usare molto, a scopo preventivo, il bendaggio autofissante che conferisce una spiccata rigidità articolare.
Sommando le due situazioni, otteniamo come risultato una marcatissima riduzione dei traumi distorsivi alla caviglia e delle fratture tibiali ma con un risvolto: la caviglia ha una rotazione ridotta, rigida, il movimento di corsa viene scaricato sul ginocchio che quindi ha una maggiore tendenza ad intraruotare. Lesione al crociato anteriore. Non è l'unico caso, chiaramente.
Nel tennis, malgrado si giochi su fondo piatto e quella corsa a scatti si presti bene a questo infortunio, l'incidenza è molto più bassa. Proprio perchè i tennisti giocano con l'articolazione completamente libera (o quasi), per facilitare il cambio di direzione repentino.
In chirurgia poi la lesione viene riparata senza alcun problema e nel 2017 è superficiale ritenere che un giovane atleta professionista possa avere ripercussioni dirette. Il problema è che, durante la riabilitazione, percependo molto poco dolore, si tende a sottovalutare il recupero. Perso quel senso di instabilità dovuto all'indebolimento muscolare estensore-flessore, si riprende subito l'attività agonistica senza che effettivamente il legamento si sia sistemato e si ha una lesione recidivante. 6 mesi di stop sono sempre necessari.