Maldini:"Sono preoccupato per il Milan. Ma la Uefa".

mandraghe

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Tutto vero, eh. Ma dire che Maldini è UMILE è distorcere la realtà. Quest'uomo, che stimo tantissimo, ha un ego smisurato. Basta leggere questa intervista. :)


Una persona che ammette che non voleva giocare a tre e si piega, nonostante Zac fosse solo un parvenu che contava poco non mi pare indice di superbia.

Io la chiamo personalità, una dote che solo i grandissimi hanno e questa non la insegnano da nessuna parte.

Io chiedo: fossi un top player e venisse il Milan a trattare il mio passaggio in rossonero, chi mi convincerebbe di più: Mirabelli o Maldini? Basta solo questo per spiegare la distanza siderale che separa Maldini dall'attuale ds del Milan
 

7vinte

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Paolo Maldini, intervistato dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 25 giugno 2018, ha parlato, tra le altre, anche della delicata situazione del Milan:"Sono preoccupato per la situazione del club. Non credo che l'Uefa ce l'abbia col Milan. Anzi, vorrebbe un Milan forte. Poi vedremo gli sviluppi. Ho detto no a tante proposte? Ho la fortuna di non aver bisogno di lavorare e quindi di poter selezionare. A Barbara Berlusconi, però, avevo detto sì: non è saltata per mia volontà. Ho detto di no alla proprietà attuale. Con la Nazionale avrei fatto il team manager al Mondiale 2014, ma poi non mi chiamarono più. Dissi no al Chelsea perché avevo appena smesso e non era chiaro il mio ruolo. Ipotesi FIGC? E' tutto un grande punto interrogativo".

Sulla sua carriera:"Il compagno più forte? Difficile dirlo, scelgo Baresi per agonismo, volontà, tecnica. Qual è stato il miglior Maldini? A livello fisico quello del ‘91-92 e del ‘93-94. Ma scelgo il Maldini del 2002-03. Io sono stato un esteta perché me l’ha insegnato papà. Ho sempre provato a fare la partita perfetta, ma è impossibile. Ti ci puoi avvicinare, ma solo se giochi in posizione centrale come nel 2002-03 e non sulla fascia. Quell’anno disputai tutte le 19 partite di Champions. E molte le giocai bene. Cosa significa essere una bandiera? Significa avere responsabilità in più e arriva un momento in cui sei pronto a prenderle. Anche se non sei tu a decidere di diventare una bandiera. Da ragazzo io cercavo di guardare il più possibile e di parlare il meno possibile. A un certo punto, però, capii che era giunto il momento di prendere delle responsabilità. E allora cambia anche la percezione degli altri nei tuoi confronti. Qual è stato il miglior Milan? Il primo di Sacchi, il ‘92-93 di Capello e il 2002-03 di Ancelotti. C’era tantissima qualità, anche in panchina. Prima le preparazioni era- no perfino più dure, ma imperniate su idee degli anni Sessanta. Pensi che durante l’allenamento non si poteva bere: dice- vano che l’acqua faceva male... Di sicuro noi andavamo più veloce di quanto si va adesso. Anche troppo: verticalizzavamo sempre e facevamo poco possesso. Adesso si esagera col possesso e così si fatica di meno. Un mix tra gestione e verticalizzazione sarebbe perfetto. Con Sacchi vincemmo appena un campionato perché non gestivamo le gare. Ho avuto tanti maestri, è stata la mia fortuna: Capello, Liedholm poi Sacchi che ha stravolto tutto. Mi sono goduto anche Zaccheroni e la difesa a 3. Io erro contrario, lui fu bravo a spiegare cosa voleva. Chi è oggi Maldini? Un ex atleta, un marito, un papà, un uomo felice. Il mio rivale per eccellenza? Me stesso: ogni giorno in allenamento alzavo l’asticella. Quella sfida mi stimolava. I miei record e quello di presenza in A? Fanno piacere. Ho ancora il primato di minuti giocati al Mondiale. Un mio amico americano che non sa molto di calcio ha comprato il libro del Guinness e suo figlio mi ha trovato lì dentro. Bello... Ho segnato anche il gol più veloce della finale di Champions. Il più grande problema del calcio italiano? La gestione, non abbiamo ancora un presidente. Abete lo stimo, è una bravissima persona, ma siamo sempre lì. La gestione dell’eliminazione con la Svezia è stata ridicola. Il podio dei miei avversari? Maradona, Ronaldo poi a pari merito Zidane, Platini e Romario.

Ti aspettiamo...
 
W

Wildbone

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Una persona che ammette che non voleva giocare a tre e si piega, nonostante Zac fosse solo un parvenu che contava poco non mi pare indice di superbia.

Io la chiamo personalità, una dote che solo i grandissimi hanno e questa non la insegnano da nessuna parte.

Io chiedo: fossi un top player e venisse il Milan a trattare il mio passaggio in rossonero, chi mi convincerebbe di più: Mirabelli o Maldini? Basta solo questo per spiegare la distanza siderale che separa Maldini dall'attuale ds del Milan

Ho parlato di Ego, non di superbia. E, come dici bene, è personalità, che si è costruita in anni e anni di grandi successi. Proprio per questo non si può dire che Maldini sia UMILE. Proprio no. Ma mica dico che sia un difetto, eh, solo non è una cosa che sta sul suo dizionario quotidiano.
 

Aron

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Tutto vero, eh. Ma dire che Maldini è UMILE è distorcere la realtà. Quest'uomo, che stimo tantissimo, ha un ego smisurato. Basta leggere questa intervista. :)

Non farti ingannare dalle domande dei giornalisti che per forza di cose generano certe risposte ;)

A certi livelli un po' di umiltà la devi avere per ammettere a sé stessi che si sbaglia e si impara. È l'unico modo per migliorare e perfezionarsi in modo sano.

Infatti dice "ho sempre provato a fare la partita perfetta, ma è impossibile. Ti ci puoi avvicinare, ma solo se giochi in posizione centrale come nel 2002-03 e non sulla fascia."

Uno che ha molto ego avrebbe detto invece: "ho fatto delle partite perfette." E lui delle partite virtualmente perfette le ha fatte davvero.
 
S

Sotiris

Guest
Paolo Maldini, intervistato dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 25 giugno 2018, ha parlato, tra le altre, anche della delicata situazione del Milan:"Sono preoccupato per la situazione del club. Non credo che l'Uefa ce l'abbia col Milan. Anzi, vorrebbe un Milan forte. Poi vedremo gli sviluppi. Ho detto no a tante proposte? Ho la fortuna di non aver bisogno di lavorare e quindi di poter selezionare. A Barbara Berlusconi, però, avevo detto sì: non è saltata per mia volontà. Ho detto di no alla proprietà attuale. Con la Nazionale avrei fatto il team manager al Mondiale 2014, ma poi non mi chiamarono più. Dissi no al Chelsea perché avevo appena smesso e non era chiaro il mio ruolo. Ipotesi FIGC? E' tutto un grande punto interrogativo".

Sulla sua carriera:"Il compagno più forte? Difficile dirlo, scelgo Baresi per agonismo, volontà, tecnica. Qual è stato il miglior Maldini? A livello fisico quello del ‘91-92 e del ‘93-94. Ma scelgo il Maldini del 2002-03. Io sono stato un esteta perché me l’ha insegnato papà. Ho sempre provato a fare la partita perfetta, ma è impossibile. Ti ci puoi avvicinare, ma solo se giochi in posizione centrale come nel 2002-03 e non sulla fascia. Quell’anno disputai tutte le 19 partite di Champions. E molte le giocai bene. Cosa significa essere una bandiera? Significa avere responsabilità in più e arriva un momento in cui sei pronto a prenderle. Anche se non sei tu a decidere di diventare una bandiera. Da ragazzo io cercavo di guardare il più possibile e di parlare il meno possibile. A un certo punto, però, capii che era giunto il momento di prendere delle responsabilità. E allora cambia anche la percezione degli altri nei tuoi confronti. Qual è stato il miglior Milan? Il primo di Sacchi, il ‘92-93 di Capello e il 2002-03 di Ancelotti. C’era tantissima qualità, anche in panchina. Prima le preparazioni era- no perfino più dure, ma imperniate su idee degli anni Sessanta. Pensi che durante l’allenamento non si poteva bere: dice- vano che l’acqua faceva male... Di sicuro noi andavamo più veloce di quanto si va adesso. Anche troppo: verticalizzavamo sempre e facevamo poco possesso. Adesso si esagera col possesso e così si fatica di meno. Un mix tra gestione e verticalizzazione sarebbe perfetto. Con Sacchi vincemmo appena un campionato perché non gestivamo le gare. Ho avuto tanti maestri, è stata la mia fortuna: Capello, Liedholm poi Sacchi che ha stravolto tutto. Mi sono goduto anche Zaccheroni e la difesa a 3. Io erro contrario, lui fu bravo a spiegare cosa voleva. Chi è oggi Maldini? Un ex atleta, un marito, un papà, un uomo felice. Il mio rivale per eccellenza? Me stesso: ogni giorno in allenamento alzavo l’asticella. Quella sfida mi stimolava. I miei record e quello di presenza in A? Fanno piacere. Ho ancora il primato di minuti giocati al Mondiale. Un mio amico americano che non sa molto di calcio ha comprato il libro del Guinness e suo figlio mi ha trovato lì dentro. Bello... Ho segnato anche il gol più veloce della finale di Champions. Il più grande problema del calcio italiano? La gestione, non abbiamo ancora un presidente. Abete lo stimo, è una bravissima persona, ma siamo sempre lì. La gestione dell’eliminazione con la Svezia è stata ridicola. Il podio dei miei avversari? Maradona, Ronaldo poi a pari merito Zidane, Platini e Romario.

Alla UEFA non interessa nulla del Milan, la UEFA ha deciso deliberatamente e arbitrariamente, dopo aver negato il VA per un voto, che una squadra debba essere estromessa dal suo circolino privato, perché la persona giuridica che ne detiene il controllo non appare il bonus pater familiae, bocciando aprioristicamente le modalità di acquisizione e di gestione, pronosticando il non adempimento di un'obbligazione non ancora esigibile. Questi sono fatti e non opinioni.
 

sballotello

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Cmq pure questo ha rotto il c.., ogni volta la stessa cantilena. Se ti piace fare un c. a giornate... Continua pure a farlo, anziché rilasciare continuamente interviste dove dici le stesse cose.. Manco i vecchi di 80 anni...
 

Jackdvmilan

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Una persona che ammette che non voleva giocare a tre e si piega, nonostante Zac fosse solo un parvenu che contava poco non mi pare indice di superbia.

Io la chiamo personalità, una dote che solo i grandissimi hanno e questa non la insegnano da nessuna parte.

Io chiedo: fossi un top player e venisse il Milan a trattare il mio passaggio in rossonero, chi mi convincerebbe di più: Mirabelli o Maldini? Basta solo questo per spiegare la distanza siderale che separa Maldini dall'attuale ds del Milan

Penso che 3/4 del calcio mondiale alla sola vista di una leggenda come Maldini si cacherebbe addosso istantaneamente ahaha
 

mandraghe

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Penso che 3/4 del calcio mondiale alla sola vista di una leggenda come Maldini si cacherebbe addosso istantaneamente ahaha

Immaginiamo Maldini e Mirabelli che vanno a trattare un giocatore.

Maldini spiega loro cos'è il Milan, come sono nate le vittorie e cosa significa indossare la maglia rossonera. Dubito che qualcuno non si senta in soggezione.

Mirabelli parlerebbe di brogeddo, della volontà di prendere gampioni e così via, probabilmente irrigidendosi e alterandosi se le cose non vanno come desidera.

Direi che non c'è proprio paragone.

Io di Mirabelli non ho un'alta opinione tuttavia mi oggettivo dire che a certi livelli sembra proprio impresentabile, non ha le phisique du role per trattative di alto profilo. Non a caso spesso è dovuto intervenire Fassone per smussare gli spigoli e concludere con successo alcune operazioni, come ad es. il rinnovo di Donnarumma, che Mirabelli ha più volte rischiato di far naufragare.
 
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