Maldini:"Questo Milan mi rende felice".

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L'intervista completa a Paolo Maldini:"Il Milan mi rende felice per il suo modo di giocare, di essere e per il suo coraggio. Il segreto? Credere in quello che si fa. Aspettare i giocatori. Avevamo bisogno di ricostruire una base, che negli anni era cambiata e non riusciva a ripartire. Dopo 18 mesi vediamo i risultati. Il mio ritorno al Milan? Non ritenevo questa cosa necessaria per la mia vita. Se fosse successo me la sarei goduta. Il dream team di France Football? Un grande orgoglio. Solo l'idea di giocare con tutti quei campioni rappresenta un sogno. I giovani? Serve il tempo necessari per adattarsi. Il Milan è un club diverso dagli altri che ti chiede tanto. Ci vuole tempo. Daniel? Vive ancora a casa con noi. Lo vedo tutti i giorni. Ci salutiamo in maniera normalissima. C'è la massima naturalezza. Il calcio è molto democratico. Sei quei perchè vali. Come è successo a me. Cosa gli dà fastidio? Tantissime cose. Il tornare a casa in macchina con papà non era piacevolissimo nemmeno per me. Un altro Maldini nel Milan? Questa storia che continua è qualcosa di speciale. Abbiamo avuto la fortuna di avere tanti successi. L'augurio è che Daniel possa avere successi simili".

Ancora Maldini:"Quando hai avuto una vita bella e di successo e piena di rapporti personali più che soddisfacenti la cosa più importante è ottenere indipendenza di pensiero. Io credo che l'uomo con la sua testa faccia l'indifferenza. Pioli? Abbiamo un rapporto molto aperto. Ci diciamo tutto. Il gol di Leao dopo sei secondi? Cosa irripetibile. Ma se non la provi non ci riesci mai. Lavorare forte? Entrare a Milanello dimenticarsi i pensieri e lavorare. Sacchi? Ho ancora gli incubi di tutte le cose che mi diceva su tutto il lavoro fisico. Lui ancora mi manda messaggi per scusarmi. Ma mi ha portato ad essere un perfezionista. Ibra? E' arrabbiato. Era vicino al rientro. I problemi muscolari nell'era Covid riguardano tutti. Tutti quelli che hanno avuto il Covid hanno sofferto anche per infortuni? Mercato? Andremo alla ricerca di qualche opportunità. Non stravolgeremo. Ibra? Le alternative le abbiamo in casa. Leao, Rebic, Colombo e Daniel. Li abbiamo fatto giocare e siamo primi. Spero in un ritorno alla normalità. E per il Milan speriamo di non smettere di sognare. I sogni a volte ti fanno arrivare dove non penseresti di arrivare".
 
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Maldini alla Rai sul Milan:"Mi rende felice per la maniera di giocare, la sua maniera di essere, il suo coraggio, quindi son tutte cose cose che noi abbiamo chiesto ai nostri giocatori quando sono arrivati e a quelli che abbiamo trovato quando nell’agosto del 2018 ho accettato questo lavoro. Un Milan coraggioso, che non molla un centimetro in campo, in grado di risolvere le partite all'ultimo minuto. Pioli? Credo che abbia tante caratteristiche da grande allenatore, quindi c’è un rapporto molto aperto, ci diciamo tutto. Anche perché è l’unica maniera per riuscire ad avere dei risultati".

A breve l'intervista completa

E niente, non ce la faccio, mi emoziono.
 
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Maldini alla Rai sul Milan:"Mi rende felice per la maniera di giocare, la sua maniera di essere, il suo coraggio, quindi son tutte cose cose che noi abbiamo chiesto ai nostri giocatori quando sono arrivati e a quelli che abbiamo trovato quando nell’agosto del 2018 ho accettato questo lavoro. Un Milan coraggioso, che non molla un centimetro in campo, in grado di risolvere le partite all'ultimo minuto. Pioli? Credo che abbia tante caratteristiche da grande allenatore, quindi c’è un rapporto molto aperto, ci diciamo tutto. Anche perché è l’unica maniera per riuscire ad avere dei risultati".

A breve l'intervista completa

Paolino non c'è proprio nessuna possibilità di riprendere Boban? Perché se abbiamo questo Milan è anche merito suo.
 

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L'intervista completa a Paolo Maldini:"Il Milan mi rende felice per il suo modo di giocare, di essere e per il suo coraggio. Il segreto? Credere in quello che si fa. Aspettare i giocatori. Avevamo bisogno di ricostruire una base, che negli anni era cambiata e non riusciva a ripartire. Dopo 18 mesi vediamo i risultati. Il mio ritorno al Milan? Non ritenevo questa cosa necessaria per la mia vita. Se fosse successo me la sarei goduta. Il dream team di France Football? Un grande orgoglio. Solo l'idea di giocare con tutti quei campioni rappresenta un sogno. I giovani? Serve il tempo necessari per adattarsi. Il Milan è un club diverso dagli altri che ti chiede tanto. Ci vuole tempo. Daniel? Vive ancora a casa con noi. Lo vedo tutti i giorni. Ci salutiamo in maniera normalissima. C'è la massima naturalezza. Il calcio è molto democratico. Sei quei perchè vali. Come è successo a me. Cosa gli dà fastidio? Tantissime cose. Il tornare a casa in macchina con papà non era piacevolissimo nemmeno per me. Un altro Maldini nel Milan? Questa storia che continua è qualcosa di speciale. Abbiamo avuto la fortuna di avere tanti successi. L'augurio è che Daniel possa avere successi simili".

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Ancora Maldini:"Quando hai avuto una vita bella e di successo e piena di rapporti personali più che soddisfacenti la cosa più importante è ottenere indipendenza di pensiero. Io credo che l'uomo con la sua testa faccia l'indifferenza. Pioli? Abbiamo un rapporto molto aperto. Ci diciamo tutto. Il gol di Leao dopo sei secondi? Cosa irripetibile. Ma se non la provi non ci riesci mai. Lavorare forte? Entrare a Milanello dimenticarsi i pensieri e lavorare. Sacchi? Ho ancora gli incubi di tutte le cose che mi diceva su tutto il lavoro fisico. Lui ancora mi manda messaggi per scusarmi. Ma mi ha portato ad essere un perfezionista. Ibra? E' arrabbiato. Era vicino al rientro. I problemi muscolari nell'era Covid riguardano tutti. Tutti quelli che hanno avuto il Covid hanno sofferto anche per infortuni? Mercato? Andremo alla ricerca di qualche opportunità. Non stravolgeremo. Ibra? Le alternative le abbiamo in casa. Leao, Rebic, Colombo e Daniel. Li abbiamo fatto giocare e siamo primi. Spero in un ritorno alla normalità. E per il Milan speriamo di non smettere di sognare. I sogni a volte ti fanno arrivare dove non penseresti di arrivare".

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kipstar

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la punta centrale a gennaio non arriverà. questo è abbastanza chiaro.
 

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L'intervista completa a Paolo Maldini:"Il Milan mi rende felice per il suo modo di giocare, di essere e per il suo coraggio. Il segreto? Credere in quello che si fa. Aspettare i giocatori. Avevamo bisogno di ricostruire una base, che negli anni era cambiata e non riusciva a ripartire. Dopo 18 mesi vediamo i risultati. Il mio ritorno al Milan? Non ritenevo questa cosa necessaria per la mia vita. Se fosse successo me la sarei goduta. Il dream team di France Football? Un grande orgoglio. Solo l'idea di giocare con tutti quei campioni rappresenta un sogno. I giovani? Serve il tempo necessari per adattarsi. Il Milan è un club diverso dagli altri che ti chiede tanto. Ci vuole tempo. Daniel? Vive ancora a casa con noi. Lo vedo tutti i giorni. Ci salutiamo in maniera normalissima. C'è la massima naturalezza. Il calcio è molto democratico. Sei quei perchè vali. Come è successo a me. Cosa gli dà fastidio? Tantissime cose. Il tornare a casa in macchina con papà non era piacevolissimo nemmeno per me. Un altro Maldini nel Milan? Questa storia che continua è qualcosa di speciale. Abbiamo avuto la fortuna di avere tanti successi. L'augurio è che Daniel possa avere successi simili".

Ancora Maldini:"Quando hai avuto una vita bella e di successo e piena di rapporti personali più che soddisfacenti la cosa più importante è ottenere indipendenza di pensiero. Io credo che l'uomo con la sua testa faccia l'indifferenza. Pioli? Abbiamo un rapporto molto aperto. Ci diciamo tutto. Il gol di Leao dopo sei secondi? Cosa irripetibile. Ma se non la provi non ci riesci mai. Lavorare forte? Entrare a Milanello dimenticarsi i pensieri e lavorare. Sacchi? Ho ancora gli incubi di tutte le cose che mi diceva su tutto il lavoro fisico. Lui ancora mi manda messaggi per scusarmi. Ma mi ha portato ad essere un perfezionista. Ibra? E' arrabbiato. Era vicino al rientro. I problemi muscolari nell'era Covid riguardano tutti. Tutti quelli che hanno avuto il Covid hanno sofferto anche per infortuni? Mercato? Andremo alla ricerca di qualche opportunità. Non stravolgeremo. Ibra? Le alternative le abbiamo in casa. Leao, Rebic, Colombo e Daniel. Li abbiamo fatto giocare e siamo primi. Spero in un ritorno alla normalità. E per il Milan speriamo di non smettere di sognare. I sogni a volte di fanno arrivare dove non penseresti di arrivare".

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Lineker10

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L'intervista completa a Paolo Maldini:"Il Milan mi rende felice per il suo modo di giocare, di essere e per il suo coraggio. Il segreto? Credere in quello che si fa. Aspettare i giocatori. Avevamo bisogno di ricostruire una base, che negli anni era cambiata e non riusciva a ripartire. Dopo 18 mesi vediamo i risultati. Il mio ritorno al Milan? Non ritenevo questa cosa necessaria per la mia vita. Se fosse successo me la sarei goduta. Il dream team di France Football? Un grande orgoglio. Solo l'idea di giocare con tutti quei campioni rappresenta un sogno. I giovani? Serve il tempo necessari per adattarsi. Il Milan è un club diverso dagli altri che ti chiede tanto. Ci vuole tempo. Daniel? Vive ancora a casa con noi. Lo vedo tutti i giorni. Ci salutiamo in maniera normalissima. C'è la massima naturalezza. Il calcio è molto democratico. Sei quei perchè vali. Come è successo a me. Cosa gli dà fastidio? Tantissime cose. Il tornare a casa in macchina con papà non era piacevolissimo nemmeno per me. Un altro Maldini nel Milan? Questa storia che continua è qualcosa di speciale. Abbiamo avuto la fortuna di avere tanti successi. L'augurio è che Daniel possa avere successi simili".

Ancora Maldini:"Quando hai avuto una vita bella e di successo e piena di rapporti personali più che soddisfacenti la cosa più importante è ottenere indipendenza di pensiero. Io credo che l'uomo con la sua testa faccia l'indifferenza. Pioli? Abbiamo un rapporto molto aperto. Ci diciamo tutto. Il gol di Leao dopo sei secondi? Cosa irripetibile. Ma se non la provi non ci riesci mai. Lavorare forte? Entrare a Milanello dimenticarsi i pensieri e lavorare. Sacchi? Ho ancora gli incubi di tutte le cose che mi diceva su tutto il lavoro fisico. Lui ancora mi manda messaggi per scusarmi. Ma mi ha portato ad essere un perfezionista. Ibra? E' arrabbiato. Era vicino al rientro. I problemi muscolari nell'era Covid riguardano tutti. Tutti quelli che hanno avuto il Covid hanno sofferto anche per infortuni? Mercato? Andremo alla ricerca di qualche opportunità. Non stravolgeremo. Ibra? Le alternative le abbiamo in casa. Leao, Rebic, Colombo e Daniel. Li abbiamo fatto giocare e siamo primi. Spero in un ritorno alla normalità. E per il Milan speriamo di non smettere di sognare. I sogni a volte ti fanno arrivare dove non penseresti di arrivare".

Rispetto alle interviste di Mirabelli direi che siamo su un altro livello.

Per il mercato fiducia totale a Maldini.

Non tanto perché è lui, quanto perché la merita per quello fatto finora.
 

Lambro

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Non trovo le giuste parole per sintetizzare l'orgoglio di essere rappresentato da Paolo.
Credo di essere sportivamente realmente innamorato, da tempo, ma ora ancor di più se possibile, è stato simbolo di troppe rivalse, troppi Milan dati per morti e lui c'era sempre nella rinascita, che era sempre incredibilmente più sfolgorante di prima.
Tanto cadevamo in basso tanto lui guidava la risalita, con degli scudetti inattesi, delle champions fantastiche dove si partiva favoriti, sfavoriti, pronti alla vendetta, lui c'era sempre lui guidava lui comandava, sempre con garbo sempre con educazione.
C'era lui in quel primo tempo da storia del calcio a Istanbul ad iniziare con una girata fantastica quella che doveva essere la partita perfetta che poi si inceppò incredibilmente.
Ma c'era sempre lui a guidare la rivincita due anni dopo.
Era presente quando ci davano per finiti, per ciclo vecchio ormai senza piu' nulla dare, lo dissero quando Sacchi andò in crisi, lo dissero quando Capello andò al Real, lo dissero quando arrivò Zaccheroni, lo dissero con Ancelotti.
Eravamo sempre morti , era sempre finito ,quei 3 cm in meno con cui saltò in Corea e che ci costò quel maledetto golden gol lo bollò come giocatore che non aveva più niente da dare e lui invece va a vincere 2 champions e a fare 3 finali da assoluto protagonista.
Paolo ti ho sempre amato, la vergogna che ho provato per quei poveri imbecilli che ti fischiarono il giorno dell'addio non riesco neanche a dirla, mi fa un male assurdo rivedere quelle immagini, per fortuna che 80mila persone e poi centomila e anche piu' ti applaudirono ovunque,in qualsiasi campo tu entrasti da giocatore o da ritirato.
Tu hai portato il piu' forte terzino sinistro d'Europa, perchè è venuto solo per te, tu hai aspettato il momento giusto per poter partecipare di nuovo al tuo Milan, tu sei la garanzia di una vita caro Paolo.
Non lasciarmi mai.
Non potrei sopportarlo.
 

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