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Non trovo le giuste parole per sintetizzare l'orgoglio di essere rappresentato da Paolo.
Credo di essere sportivamente realmente innamorato, da tempo, ma ora ancor di più se possibile, è stato simbolo di troppe rivalse, troppi Milan dati per morti e lui c'era sempre nella rinascita, che era sempre incredibilmente più sfolgorante di prima.
Tanto cadevamo in basso tanto lui guidava la risalita, con degli scudetti inattesi, delle champions fantastiche dove si partiva favoriti, sfavoriti, pronti alla vendetta, lui c'era sempre lui guidava lui comandava, sempre con garbo sempre con educazione.
C'era lui in quel primo tempo da storia del calcio a Istanbul ad iniziare con una girata fantastica quella che doveva essere la partita perfetta che poi si inceppò incredibilmente.
Ma c'era sempre lui a guidare la rivincita due anni dopo.
Era presente quando ci davano per finiti, per ciclo vecchio ormai senza piu' nulla dare, lo dissero quando Sacchi andò in crisi, lo dissero quando Capello andò al Real, lo dissero quando arrivò Zaccheroni, lo dissero con Ancelotti.
Eravamo sempre morti , era sempre finito ,quei 3 cm in meno con cui saltò in Corea e che ci costò quel maledetto golden gol lo bollò come giocatore che non aveva più niente da dare e lui invece va a vincere 2 champions e a fare 3 finali da assoluto protagonista.
Paolo ti ho sempre amato, la vergogna che ho provato per quei poveri imbecilli che ti fischiarono il giorno dell'addio non riesco neanche a dirla, mi fa un male assurdo rivedere quelle immagini, per fortuna che 80mila persone e poi centomila e anche piu' ti applaudirono ovunque,in qualsiasi campo tu entrasti da giocatore o da ritirato.
Tu hai portato il piu' forte terzino sinistro d'Europa, perchè è venuto solo per te, tu hai aspettato il momento giusto per poter partecipare di nuovo al tuo Milan, tu sei la garanzia di una vita caro Paolo.
Non lasciarmi mai.
Non potrei sopportarlo.
Poesia.
Paolo per noi rossoneri è stato come la carezza della mamma da piccini prima di andare a letto.
Classe, eleganza , fierezza, senso di appartenenza.