L'esempio più amato dai neoliberisti:il Cile

DMZtheRockBear

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Al di là di tutte le idee che si possono avere, io mi chiedo sempre una cosa, capitalismo, socialismo, liberismo etc. etc. sono tutti modelli, la questione è una sola a mio avviso: è possibile avere benessere per tutti? quale è il livello che dovremmo considerare accettabile?

Il socialismo punta al benessere di tutti, ma qui si continuano a trovare scuse a favore dello status quo. Troppa gente ha il **** al caldo per parlare così.
Vorrei vedere se un vostro figlio fosse stato ucciso perché protestava come sta accadendo in Cile se poi dovevo leggere certe panzane e certe giustificazioni inutili.
 

Andris

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ti ho parlato del Brasile già prima dove dirigenti,amministratori e politici sono finiti in galera.
riciclaggio,corruzione,associazione a delinquere.
lo scandalo di Petrobras è stato solo la punta dell'iceberg di un sistema malato
 

DMZtheRockBear

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ti ho parlato del Brasile già prima dove dirigenti,amministratori e politici sono finiti in galera.
riciclaggio,corruzione,associazione a delinquere.
lo scandalo di Petrobras è stato solo la punta dell'iceberg di un sistema malato

E io ti ho già detto che quello non è socialismo.

Come quelli che dicono che in Cina sono di sinistra. E poi son capitalisti come gli altri.

Intanto la Bolivia continua a crescere(crescita vera che sentono i cittadini) con un vero governo socialista. Il resto sono chiacchiere.
 

Andris

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Il socialismo punta al benessere di tutti

quella è la teoria,poi la pratica non va spesso così perchè la gente è corruttibile purtroppo.
tanti sono pieni di buone intenzioni perse per strada

comunque non hai spiegato perchè non sarebbe socialismo quello avuto per decenni in Brasile.
 

Andris

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E io ti ho già detto che quello non è socialismo.

Come quelli che dicono che in Cina sono di sinistra. E poi son capitalisti come gli altri.

Intanto la Bolivia continua a crescere(crescita vera che sentono i cittadini) con un vero governo socialista. Il resto sono chiacchiere.

in Cina sono diventati capitalisti in epoca contemporanea,ma comunque resta ancora nelle aree periferiche una certa impostazione precedente.
sicuramente il fatto che lo stato sia anteposto al cittadino è un lascito socialista se non proprio comunista.
di certo non sono un luogo di cultura liberale
 
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Al di là di tutte le idee che si possono avere, io mi chiedo sempre una cosa, capitalismo, socialismo, liberismo etc. etc. sono tutti modelli, la questione è una sola a mio avviso: è possibile avere benessere per tutti? quale è il livello che dovremmo considerare accettabile?

Secondo me innanzitutto bisognerebbe chiedersi cosa sia inaccettabile. Mi viene in mente il costo dei caselli nelle autostrade,il costo della benzina, il costo della vita in generale, per non parlare degli stipendi da fame. Ecco fino a quando all’italiano medio andranno bene queste cose tutti gli altri discorsi sono inutili e non cambierà mai niente.
 

DMZtheRockBear

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in Cina sono diventati capitalisti in epoca contemporanea,ma comunque resta ancora nelle aree periferiche una certa impostazione precedente.
sicuramente il fatto che lo stato sia anteposto al cittadino è un lascito socialista se non proprio comunista.
di certo non sono un luogo di cultura liberale

La gente è diventata corruttibile per via del neo liberismo e per i modelli occidentali che Europa e soprattutto Stati Uniti esportano facendo passere per buoni e sani.

Questa retorica che l'essere umano è cattivo e maligno è un'altra panzana che viene inculcata proprio da certe correnti politiche.
Ci sono studi affermati(portati avanti in Italia tra l'altro tra gli anni 80 e 90) che affermano il contrario. Ovviamente vengono insabbiati anche questi.


L’analisi della socialità innata della specie umana da un punto di vista scientifico richiede di annoverare gli studi effettuati sui neuroni specchio. I neuroni specchio sono stati scoperti tra gli anni ‘80 e ‘90 da un gruppo di ricercatori dell’Università di Parma, capitanati dal neurofisiologo Giacomo Rizzolatti. Il gruppo di ricerca di Rizzolatti stava studiando l'attività motoria delle scimmie dal punto di vista neurologico e si è imbattuta per caso nell’osservazione di uno strano fenomeno: quando una scimmia prendeva in mano un oggetto si attivava, come è facile intuire, una parte del cervello dedicata a quell'azione motoria, ma alcuni neuroni della stessa area si attivavano (in gergo si dice “sparavano”) anche quando la scimmia vedeva compiere la stessa azione a qualcun altro.
Gli studi di Rizzolatti sono poi proseguiti su volontari umani, dimostrando che il fenomeno dei neuroni che “sparano” quando si vede compiere ad altri azioni che conosciamo, riguarda anche l’essere umano. I neuroni specchio (così li ha denominati il team di Rizzolatti) non “sparavano” solo durante l’osservazione di azioni fredde come muovere un oggetto, prenderlo, ecc. ma anche durante l’osservazione di azioni calde ad esempio quando si osservava qualcuno provare disgusto. Infatti lo stesso Rizzolatti ha sottolineato quanto sia importante l’impatto neuronale di azioni calde come il pianto o la risata, il dolore e la paura. Banalmente è un’esperienza che tutti vivono quando ad esempio si provano le stesse sensazioni dei protagonisti nei film. In definitiva l’essere umano è in grado di riprodurre automaticamente a livello neuronale quello che vede fare agli altri. Questa scoperta è stata sconvolgente, lo stesso Rizzolatti non ha voluto divulgarla fino a che non è stato certo dei risultati delle sue ricerche. Attualmente è considerata una delle più grandi scoperte della scienza in questo ramo. In definitiva si può affermare che Rizzolatti abbia scoperto le basi neurologiche e biologiche dell'empatia. Oggi pensiamo di essere naturalmente tendenti all'egoismo e alla competizione nonostante il fatto, ormai scientificamente ed antropologicamente accertato, che dal punto di vista biologico la specie umana riproduce fedelmente ciò che accade agli altri nel suo apparato neuronale. L’essere umano quindi dovrebbe tendere naturalmente alla creazione di un ambiente collaborativo attorno a sé, in cui tutti hanno ciò di cui necessitano e in cui tutti sono felici, perché la felicità e il benessere altrui risuonerebbero tra tutti gli individui. In un sistema competitivo come il nostro invece, il vantaggio di qualcuno significa necessariamente lo svantaggio e l’infelicità di altri che quindi risuonano negativamente in tutti gli individui della collettività. Se un essere biologicamente predisposto all’empatia e alla collaborazione si comporta in controtendenza rispetto a queste attitudini, significa che qualcosa lo sta inducendo a compiere azioni contro il suo istinto e con estrema probabilità questo lo porta a vivere una vita satura di paure e di stress. Praticamente è ciò che accade continuamente oggi nelle vite di tutti. Rizzolatti infatti afferma: “Effettivamente dobbiamo tener presente che noi abbiamo meccanismi innati, ma poi la cultura gioca un ruolo enorme. Cioè, se io ho un meccanismo per cui voglio bene al prossimo, ma poi la società mi dice ‘no, fregalo, distruggilo’ possono succedere cose tremende”.
 

Andris

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il fatto che lo stato socialista imponga al singolo individuo limitazioni alla sua azione per accontentare altri non è empatia,è una specie di dirigismo culturale.
empatia sarebbe la consapevolezza del singolo individuo che rinuncia a qualcosa ottenuto possibilmente per merito a favore del bene comune senza scopo di lucro.
per essere tutti felici necessariamente qualcuno dovrà essere meno felice di quanto potrebbe diventarlo senza l'onnipresente stato.
il problema dunque è che la felicità di un individuo come obiettivo soddisfacente per un altro corrisponde ad uno status insoddisfacente
e non è un problema di facile soluzione nella società di oggi,perchè non siamo più un popolo di raccoglitori o cacciatori dove già nasci con certi ruoli ed aspettative oltre le quali non pensi neanche di poter andare.
 

DMZtheRockBear

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Esistono anche degli studi di “Neuroimaging”, una serie di esperimenti sull’attività neuronale, in particolare il monitoraggio dell’attività neurale di soggetti che potevano scegliere se collaborare o meno. Da questi esperimenti si è potuto osservare che la scelta di collaborare attiva le stesse aree neuronali che si attivano davanti a una remunerazione, si è appurato quindi che l’altruismo ci fa letteralmente “sentire bene”.

"In un certo senso, siamo cablati per cooperare gli uni con gli altri" - Gregory S. Berns, psichiatra -

"Abbiamo propensioni emozionali alla cooperazione che possono essere superate solo con un elevato controllo cognitivo" - James Rilling, antropologo -

"Il nostro cervello è stato progettato per offuscare la linea che separa il sè dall'altro, questa funzione è svolta da un antico circuito neurale che contrassegna ogni mammifero, dal topo all'elefante" - Fraans De Waal, etologo e primatologo -
 

DMZtheRockBear

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il fatto che lo stato socialista imponga al singolo individuo limitazioni alla sua azione per accontentare altri non è empatia,è una specie di dirigismo culturale.
empatia sarebbe la consapevolezza del singolo individuo che rinuncia a qualcosa ottenuto per merito a favore del bene comune senza scopo di lucro.
per essere tutti felici necessariamente qualcuno dovrà essere meno felice di quanto potrebbe diventarlo senza l'onnipresente stato.
il problema dunque è che la felicità di un individuo come obiettivo soddisfacente per un altro corrisponde ad uno status insoddisfacente
e non è un problema di facile soluzione nella società di oggi,perchè non siamo più un popolo di raccoglitori o cacciatori dove già nasci con certi ruoli ed aspettative oltre le quali non pensi neanche di poter andare.

Letteralmente, una delle più grosse s******e che vengono dette e inculcate sul socialismo.

Il socialismo garantisce merito e gratificazione, senza che venga tolto nulla a nessun'altro.
Questa è un'altra deviazione, quella delle "risorse" che devono essere gestite e spartite e mai sia si sfori di un centesimo.

Ma anche se fosse, non mi proponi soluzioni. A quanto pare a te sta bene, rimanere come stiamo. Per me hai il **** al caldo, questa è la mia conclusione. Saluti
 
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