Leonardo:"Milan - Lazio da sospendere per cori razzisti".

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Leonardo, intervistato dalla GDS in edicola oggi, 26 aprile 2019, attacca l'arbitro:"Da dove partiamo? Da due premesse. Prima: non parlo perché abbiamo perso. La Lazio ha vinto sul campo e ha meritato la finale. Seconda: dopo la vicenda della maglia di Acerbi, noi siamo intervenuti per risolvere il caso, ma abbiamo evitato qualsiasi dichiarazione pubblica per favorire un avvicinamento il più sereno possibile alla partita di Coppa Italia. La maglia esposta da Kessie e Bakayoko?Un grave errore, che abbiamo riconosciuto subito. Ma è il solo episodio venuto alla luce di una partita in cui c’è stato molto altro: insulti, provocazioni e rissa finale... Noi non abbiamo denunciato nulla. Abbiamo punito i nostri giocatori, li abbiamo condannati pubblicamente e ci siamo impegnati per ricucire. Gattuso spiegava in conferenza che Bakayoko e Kessie si erano scusati perché la società si era già mossa. Acerbi aveva lanciato segnali di pace, Bakayoko li ha raccolti. Abbiamo fatto in modo che i due si parlassero. Multa patteggiata? Ma prima ancora che si pronunciasse il Giudice Sportivo, con grande tempestività e grande indignazione, Giorgetti. sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e Gravina, Presidente della Federcalcio, hanno commentato in modo duro il comportamento dei nostri giocatori e chiesto pubblicamente dei provvedimenti. Prima ancora che si pronunciassero gli organi competenti... Curioso, per non dire grave. No? Ma dopo gli insulti razzisti a Kessie e Bakayoko di mercoledì non ho visto la stessa reattività e la stessa intransigenza. Giorgetti e Gravina,dove sono finiti? Il vice Presi*dente del Consiglio, Salvini,che se l’è cavata anche lui con un commento molto generico, ha usato la parola “vergogna”solo per il gioco del Milan. E invece bisogna spendere la vergogna per episodi molto più gravi. Era nell'aria? Ovviamente, dato il precedente della partita di campionato. Infatti, in modo informale, alla vigilia abbiamo contattato tutte le componenti, per condividere l’allerta: Federcalcio, Lega, vertici arbitrali, responsabili dell’ordine pubblico... E abbiamo ripetuto appelli alla responsabilità ai giocatori. Sono stati zitti loro, siamo stati zitti noi. Non bastasse, la mattina della partita c’è stata quella manifestazione in piazzale Loreto. Ci doveva essere la massima attenzione per stroncare sul nascere ogni forma di provocazione. Insulti razzisti in campo? Assurdo. C’erano almeno mille motivi per interrompere quella partita. Con le nuove norme, non doveva neppure attendere il secondo o il terzo coro, gli bastava il primo per richiamare la squadre al centro del campo, far diffondere gli annunci e poi, in caso di altri cori, sospendere definitivamente la partita. Invece nulla. Ma i cori razzisti e gli ululati li hanno sentiti tutti. Se sono stati trasmessi due annunci dagli altoparlanti, significa che insulti e cori erano ben udibili da tutti. Eppure Mazzoleni ha tirato dritto, come se fosse stato l’unico a non sentire. Abbiamo provato a fare pressioni? Il nostro team manager ha segnalato i cori al quarto uomo. Ma fare pressioni serve fino a un certo punto. Il regolamento riconosce la discrezionalità d’intervento all’arbitro. E’ lui che deve decidere. a noi tutti avevano garantito che sarebbero intervenuti in caso di cori razzisti.Non era una situazione a sorpresa. Mazzoleni aveva già vissuto l’Inter Napoli di Koulibaly. Eravamo tranquilli. Non eravamo noi a doverci muovere per chiedere la sospensione, anche perché non volevamo che sembrasse un alibi per il risultato. Doveva decidere Mazzoleni. Penso però che gli arbitri dovrebbero essere tutelati e aiutati di più dalle istituzioni per non essere lasciati soli in momenti del genere. Bakayoko e tutti gli altri ragazzi sono stati encomiabili. Li ho ringraziati perché hanno fatto di tutto per favorire in campo un clima sereno. Anche i giocatori della Lazio. Non dovevano muoversi loro. L’arbitro aveva mille ragioni per sospendere quella partita. Doveva farlo. Fermarsi per i cori razzisti, come disse Ancelotti? Noi abbiamo diffuso un comunicato e chiederemo provvedimenti. Le norme per intervenire e combattere il razzismo da stadio ci sono. Basta applicarle. Alla prossima saremo più energici. Intanto chiediamo rispetto. Il Milan è 120 anni di storia e di valori. Non possiamo subire ciò che abbiamo subito mercoledì sera. Accettiamo la sconfitta, rifiutiamo gli alibi. Ma pretendiamo rispetto e giustizia".
 

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Leonardo, intervistato dalla GDS in edicola oggi, 26 aprile 2019, attacca l'arbitro:"Da dove partiamo? Da due premesse. Prima: non parlo perché abbiamo perso. La Lazio ha vinto sul campo e ha meritato la finale. Seconda: dopo la vicenda della maglia di Acerbi, noi siamo intervenuti per risolvere il caso, ma abbiamo evitato qualsiasi dichiarazione pubblica per favorire un avvicinamento il più sereno possibile alla partita di Coppa Italia. La maglia esposta da Kessie e Bakayoko?Un grave errore, che abbiamo riconosciuto subito. Ma è il solo episodio venuto alla luce di una partita in cui c’è stato molto altro: insulti, provocazioni e rissa finale... Noi non abbiamo denunciato nulla. Abbiamo punito i nostri giocatori, li abbiamo condannati pubblicamente e ci siamo impegnati per ricucire. Gattuso spiegava in conferenza che Bakayoko e Kessie si erano scusati perché la società si era già mossa. Acerbi aveva lanciato segnali di pace, Bakayoko li ha raccolti. Abbiamo fatto in modo che i due si parlassero. Multa patteggiata? Ma prima ancora che si pronunciasse il Giudice Sportivo, con grande tempestività e grande indignazione, Giorgetti. sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e Gravina, Presidente della Federcalcio, hanno commentato in modo duro il comportamento dei nostri giocatori e chiesto pubblicamente dei provvedimenti. Prima ancora che si pronunciassero gli organi competenti... Curioso, per non dire grave. No? Ma dopo gli insulti razzisti a Kessie e Bakayoko di mercoledì non ho visto la stessa reattività e la stessa intransigenza. Giorgetti e Gravina,dove sono finiti? Il vice Presi*dente del Consiglio, Salvini,che se l’è cavata anche lui con un commento molto generico, ha usato la parola “vergogna”solo per il gioco del Milan. E invece bisogna spendere la vergogna per episodi molto più gravi. Era nell'aria? Ovviamente, dato il precedente della partita di campionato. Infatti, in modo informale, alla vigilia abbiamo contattato tutte le componenti, per condividere l’allerta: Federcalcio, Lega, vertici arbitrali, responsabili dell’ordine pubblico... E abbiamo ripetuto appelli alla responsabilità ai giocatori. Sono stati zitti loro, siamo stati zitti noi. Non bastasse, la mattina della partita c’è stata quella manifestazione in piazzale Loreto. Ci doveva essere la massima attenzione per stroncare sul nascere ogni forma di provocazione".


In aggiornamento - refreshate

Con la premessa che i laziali sono degli animali, ma è cosa ampiamente risaputa...

Non ci sono più parole... dai fischietti di Atene al razzismo...

Il fondo è stato ampiamente scavato.

Ieri avevo anticipato che avrebbero tirato su l'ennesimo tormentone pur di non parlare di calcio. Ecco fatto. Bingo, come sempre.
 

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Leonardo, intervistato dalla GDS in edicola oggi, 26 aprile 2019, attacca l'arbitro:"Da dove partiamo? Da due premesse. Prima: non parlo perché abbiamo perso. La Lazio ha vinto sul campo e ha meritato la finale. Seconda: dopo la vicenda della maglia di Acerbi, noi siamo intervenuti per risolvere il caso, ma abbiamo evitato qualsiasi dichiarazione pubblica per favorire un avvicinamento il più sereno possibile alla partita di Coppa Italia. La maglia esposta da Kessie e Bakayoko?Un grave errore, che abbiamo riconosciuto subito. Ma è il solo episodio venuto alla luce di una partita in cui c’è stato molto altro: insulti, provocazioni e rissa finale... Noi non abbiamo denunciato nulla. Abbiamo punito i nostri giocatori, li abbiamo condannati pubblicamente e ci siamo impegnati per ricucire. Gattuso spiegava in conferenza che Bakayoko e Kessie si erano scusati perché la società si era già mossa. Acerbi aveva lanciato segnali di pace, Bakayoko li ha raccolti. Abbiamo fatto in modo che i due si parlassero. Multa patteggiata? Ma prima ancora che si pronunciasse il Giudice Sportivo, con grande tempestività e grande indignazione, Giorgetti. sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e Gravina, Presidente della Federcalcio, hanno commentato in modo duro il comportamento dei nostri giocatori e chiesto pubblicamente dei provvedimenti. Prima ancora che si pronunciassero gli organi competenti... Curioso, per non dire grave. No? Ma dopo gli insulti razzisti a Kessie e Bakayoko di mercoledì non ho visto la stessa reattività e la stessa intransigenza. Giorgetti e Gravina,dove sono finiti? Il vice Presi*dente del Consiglio, Salvini,che se l’è cavata anche lui con un commento molto generico, ha usato la parola “vergogna”solo per il gioco del Milan. E invece bisogna spendere la vergogna per episodi molto più gravi. Era nell'aria? Ovviamente, dato il precedente della partita di campionato. Infatti, in modo informale, alla vigilia abbiamo contattato tutte le componenti, per condividere l’allerta: Federcalcio, Lega, vertici arbitrali, responsabili dell’ordine pubblico... E abbiamo ripetuto appelli alla responsabilità ai giocatori. Sono stati zitti loro, siamo stati zitti noi. Non bastasse, la mattina della partita c’è stata quella manifestazione in piazzale Loreto. Ci doveva essere la massima attenzione per stroncare sul nascere ogni forma di provocazione. Insulti razzisti in campo? Assurdo. C’erano almeno mille motivi per interrompere quella partita. Con le nuove norme, non doveva neppure attendere il secondo o il terzo coro, gli bastava il primo per richiamare la squadre al centro del campo, far diffondere gli annunci e poi, in caso di altri cori, sospendere definitivamente la partita. Invece nulla. Ma i cori razzisti e gli ululati li hanno sentiti tutti. Se sono stati trasmessi due annunci dagli altoparlanti, significa che insulti e cori erano ben udibili da tutti. Eppure Mazzoleni ha tirato dritto, come se fosse stato l’unico a non sentire. Abbiamo provato a fare pressioni? Il nostro team manager ha segnalato i cori al quarto uomo. Ma fare pressioni serve fino a un certo punto. Il regolamento riconosce la discrezionalità d’intervento all’arbitro. E’ lui che deve decidere. a noi tutti avevano garantito che sarebbero intervenuti in caso di cori razzisti.Non era una situazione a sorpresa. Mazzoleni aveva già vissuto l’Inter Napoli di Koulibaly. Eravamo tranquilli. Non eravamo noi a doverci muovere per chiedere la sospensione, anche perché non volevamo che sembrasse un alibi per il risultato. Doveva decidere Mazzoleni. Penso però che gli arbitri dovrebbero essere tutelati e aiutati di più dalle istituzioni per non essere lasciati soli in momenti del genere. Bakayoko e tutti gli altri ragazzi sono stati encomiabili. Li ho ringraziati perché hanno fatto di tutto per favorire in campo un clima sereno. Anche i giocatori della Lazio. Non dovevano muoversi loro. L’arbitro aveva mille ragioni per sospendere quella partita. Doveva farlo. Fermarsi per i cori razzisti, come disse Ancelotti? Noi abbiamo diffuso un comunicato e chiederemo provvedimenti. Le norme per intervenire e combattere il razzismo da stadio ci sono. Basta applicarle. Alla prossima saremo più energici. Intanto chiediamo rispetto. Il Milan è 120 anni di storia e di valori. Non possiamo subire ciò che abbiamo subito mercoledì sera. Accettiamo la sconfitta, rifiutiamo gli alibi. Ma pretendiamo rispetto e giustizia".

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Milanforever26

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Non ci sono più parole... dai fischietti di Atene al razzismo...

Il fondo è stato ampiamente scavato.

Ieri avevo anticipato che avrebbero tirato su l'ennesimo tormentone pur di non parlare di calcio. Ecco fatto. Bingo, come sempre.

Per me invece Leo ha ragione..ha premesso che la Lazio ha meritato, ma poi ci sono anche cose più importanti di una partita..non parlo del razzismo, parlo che noi siamo stati massacrati pubblicamente una settimana per una goliardata fatta da due giocatori, mentre su un episodio 100 volte più grave non si è speso nessuno..
Al solito l'italietta si conferma pese da circo..

Dopo quanto visto mercoledì ai tifosi della Lazio andrebbero inibite le trasferte per tutta la prossima stagione, e proporrei anche giocare a porte chiuse in casa da qui a fine anno, finale di CI compresa
 

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Per me invece Leo ha ragione..ha premesso che la Lazio ha meritato, ma poi ci sono anche cose più importanti di una partita..non parlo del razzismo, parlo che noi siamo stati massacrati pubblicamente una settimana per una goliardata fatta da due giocatori, mentre su un episodio 100 volte più grave non si è speso nessuno..
Al solito l'italietta si conferma pese da circo..

Dopo quanto visto mercoledì ai tifosi della Lazio andrebbero inibite le trasferte per tutta la prossima stagione, e proporrei anche giocare a porte chiuse in casa da qui a fine anno, finale di CI compresa

Intervista chilometrica, e nemmeno mezza parola sulla piallata sul campo. Ma di che stiamo parlando?
 

Casnop

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Leonardo, intervistato dalla GDS in edicola oggi, 26 aprile 2019, attacca l'arbitro:"Da dove partiamo? Da due premesse. Prima: non parlo perché abbiamo perso. La Lazio ha vinto sul campo e ha meritato la finale. Seconda: dopo la vicenda della maglia di Acerbi, noi siamo intervenuti per risolvere il caso, ma abbiamo evitato qualsiasi dichiarazione pubblica per favorire un avvicinamento il più sereno possibile alla partita di Coppa Italia. La maglia esposta da Kessie e Bakayoko?Un grave errore, che abbiamo riconosciuto subito. Ma è il solo episodio venuto alla luce di una partita in cui c’è stato molto altro: insulti, provocazioni e rissa finale... Noi non abbiamo denunciato nulla. Abbiamo punito i nostri giocatori, li abbiamo condannati pubblicamente e ci siamo impegnati per ricucire. Gattuso spiegava in conferenza che Bakayoko e Kessie si erano scusati perché la società si era già mossa. Acerbi aveva lanciato segnali di pace, Bakayoko li ha raccolti. Abbiamo fatto in modo che i due si parlassero. Multa patteggiata? Ma prima ancora che si pronunciasse il Giudice Sportivo, con grande tempestività e grande indignazione, Giorgetti. sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e Gravina, Presidente della Federcalcio, hanno commentato in modo duro il comportamento dei nostri giocatori e chiesto pubblicamente dei provvedimenti. Prima ancora che si pronunciassero gli organi competenti... Curioso, per non dire grave. No? Ma dopo gli insulti razzisti a Kessie e Bakayoko di mercoledì non ho visto la stessa reattività e la stessa intransigenza. Giorgetti e Gravina,dove sono finiti? Il vice Presi*dente del Consiglio, Salvini,che se l’è cavata anche lui con un commento molto generico, ha usato la parola “vergogna”solo per il gioco del Milan. E invece bisogna spendere la vergogna per episodi molto più gravi. Era nell'aria? Ovviamente, dato il precedente della partita di campionato. Infatti, in modo informale, alla vigilia abbiamo contattato tutte le componenti, per condividere l’allerta: Federcalcio, Lega, vertici arbitrali, responsabili dell’ordine pubblico... E abbiamo ripetuto appelli alla responsabilità ai giocatori. Sono stati zitti loro, siamo stati zitti noi. Non bastasse, la mattina della partita c’è stata quella manifestazione in piazzale Loreto. Ci doveva essere la massima attenzione per stroncare sul nascere ogni forma di provocazione. Insulti razzisti in campo? Assurdo. C’erano almeno mille motivi per interrompere quella partita. Con le nuove norme, non doveva neppure attendere il secondo o il terzo coro, gli bastava il primo per richiamare la squadre al centro del campo, far diffondere gli annunci e poi, in caso di altri cori, sospendere definitivamente la partita. Invece nulla. Ma i cori razzisti e gli ululati li hanno sentiti tutti. Se sono stati trasmessi due annunci dagli altoparlanti, significa che insulti e cori erano ben udibili da tutti. Eppure Mazzoleni ha tirato dritto, come se fosse stato l’unico a non sentire. Abbiamo provato a fare pressioni? Il nostro team manager ha segnalato i cori al quarto uomo. Ma fare pressioni serve fino a un certo punto. Il regolamento riconosce la discrezionalità d’intervento all’arbitro. E’ lui che deve decidere. a noi tutti avevano garantito che sarebbero intervenuti in caso di cori razzisti.Non era una situazione a sorpresa. Mazzoleni aveva già vissuto l’Inter Napoli di Koulibaly. Eravamo tranquilli. Non eravamo noi a doverci muovere per chiedere la sospensione, anche perché non volevamo che sembrasse un alibi per il risultato. Doveva decidere Mazzoleni. Penso però che gli arbitri dovrebbero essere tutelati e aiutati di più dalle istituzioni per non essere lasciati soli in momenti del genere. Bakayoko e tutti gli altri ragazzi sono stati encomiabili. Li ho ringraziati perché hanno fatto di tutto per favorire in campo un clima sereno. Anche i giocatori della Lazio. Non dovevano muoversi loro. L’arbitro aveva mille ragioni per sospendere quella partita. Doveva farlo. Fermarsi per i cori razzisti, come disse Ancelotti? Noi abbiamo diffuso un comunicato e chiederemo provvedimenti. Le norme per intervenire e combattere il razzismo da stadio ci sono. Basta applicarle. Alla prossima saremo più energici. Intanto chiediamo rispetto. Il Milan è 120 anni di storia e di valori. Non possiamo subire ciò che abbiamo subito mercoledì sera. Accettiamo la sconfitta, rifiutiamo gli alibi. Ma pretendiamo rispetto e giustizia".
Sacrosante parole. Mazzoleni è arbitro recidivo su queste palesi violazioni del regolamento, andrebbe sospeso per il tempo necessario alla sua lettura e comprensione, ed alla formazione di una coscienza civile per comprendere la doverosita' della sua applicazione in queste circostanze. :nono:
 

Milanforever26

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Intervista chilometrica, e nemmeno mezza parola sulla piallata sul campo. Ma di che stiamo parlando?

Però scusa, secondo te doveva demolire pubblicamente allenatore e giocatori a 5 partite dalla fine per dare la mazzata conclusiva alla stagione?
Io credo certe cose vadano risolte all'interno dello spogliatoio, dove mi auguro lui e Paolo abbiano fatto venire giù i muri dopo mercoledì sera...
Ma se poi vai davanti ai microfoni e scarichi le colpe sulla squadra è la fine..diventa un "liberi tutti" e il 4° posto ce lo sogniamo..

Secondo te vogliono davvero spostare l'argomento sul razzismo per pararsi il cul0?
 

AndrasWave

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Leonardo, intervistato dalla GDS in edicola oggi, 26 aprile 2019, attacca l'arbitro:"Da dove partiamo? Da due premesse. Prima: non parlo perché abbiamo perso. La Lazio ha vinto sul campo e ha meritato la finale. Seconda: dopo la vicenda della maglia di Acerbi, noi siamo intervenuti per risolvere il caso, ma abbiamo evitato qualsiasi dichiarazione pubblica per favorire un avvicinamento il più sereno possibile alla partita di Coppa Italia. La maglia esposta da Kessie e Bakayoko?Un grave errore, che abbiamo riconosciuto subito. Ma è il solo episodio venuto alla luce di una partita in cui c’è stato molto altro: insulti, provocazioni e rissa finale... Noi non abbiamo denunciato nulla. Abbiamo punito i nostri giocatori, li abbiamo condannati pubblicamente e ci siamo impegnati per ricucire. Gattuso spiegava in conferenza che Bakayoko e Kessie si erano scusati perché la società si era già mossa. Acerbi aveva lanciato segnali di pace, Bakayoko li ha raccolti. Abbiamo fatto in modo che i due si parlassero. Multa patteggiata? Ma prima ancora che si pronunciasse il Giudice Sportivo, con grande tempestività e grande indignazione, Giorgetti. sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e Gravina, Presidente della Federcalcio, hanno commentato in modo duro il comportamento dei nostri giocatori e chiesto pubblicamente dei provvedimenti. Prima ancora che si pronunciassero gli organi competenti... Curioso, per non dire grave. No? Ma dopo gli insulti razzisti a Kessie e Bakayoko di mercoledì non ho visto la stessa reattività e la stessa intransigenza. Giorgetti e Gravina,dove sono finiti? Il vice Presi*dente del Consiglio, Salvini,che se l’è cavata anche lui con un commento molto generico, ha usato la parola “vergogna”solo per il gioco del Milan. E invece bisogna spendere la vergogna per episodi molto più gravi. Era nell'aria? Ovviamente, dato il precedente della partita di campionato. Infatti, in modo informale, alla vigilia abbiamo contattato tutte le componenti, per condividere l’allerta: Federcalcio, Lega, vertici arbitrali, responsabili dell’ordine pubblico... E abbiamo ripetuto appelli alla responsabilità ai giocatori. Sono stati zitti loro, siamo stati zitti noi. Non bastasse, la mattina della partita c’è stata quella manifestazione in piazzale Loreto. Ci doveva essere la massima attenzione per stroncare sul nascere ogni forma di provocazione. Insulti razzisti in campo? Assurdo. C’erano almeno mille motivi per interrompere quella partita. Con le nuove norme, non doveva neppure attendere il secondo o il terzo coro, gli bastava il primo per richiamare la squadre al centro del campo, far diffondere gli annunci e poi, in caso di altri cori, sospendere definitivamente la partita. Invece nulla. Ma i cori razzisti e gli ululati li hanno sentiti tutti. Se sono stati trasmessi due annunci dagli altoparlanti, significa che insulti e cori erano ben udibili da tutti. Eppure Mazzoleni ha tirato dritto, come se fosse stato l’unico a non sentire. Abbiamo provato a fare pressioni? Il nostro team manager ha segnalato i cori al quarto uomo. Ma fare pressioni serve fino a un certo punto. Il regolamento riconosce la discrezionalità d’intervento all’arbitro. E’ lui che deve decidere. a noi tutti avevano garantito che sarebbero intervenuti in caso di cori razzisti.Non era una situazione a sorpresa. Mazzoleni aveva già vissuto l’Inter Napoli di Koulibaly. Eravamo tranquilli. Non eravamo noi a doverci muovere per chiedere la sospensione, anche perché non volevamo che sembrasse un alibi per il risultato. Doveva decidere Mazzoleni. Penso però che gli arbitri dovrebbero essere tutelati e aiutati di più dalle istituzioni per non essere lasciati soli in momenti del genere. Bakayoko e tutti gli altri ragazzi sono stati encomiabili. Li ho ringraziati perché hanno fatto di tutto per favorire in campo un clima sereno. Anche i giocatori della Lazio. Non dovevano muoversi loro. L’arbitro aveva mille ragioni per sospendere quella partita. Doveva farlo. Fermarsi per i cori razzisti, come disse Ancelotti? Noi abbiamo diffuso un comunicato e chiederemo provvedimenti. Le norme per intervenire e combattere il razzismo da stadio ci sono. Basta applicarle. Alla prossima saremo più energici. Intanto chiediamo rispetto. Il Milan è 120 anni di storia e di valori. Non possiamo subire ciò che abbiamo subito mercoledì sera. Accettiamo la sconfitta, rifiutiamo gli alibi. Ma pretendiamo rispetto e giustizia".

Il fondo è scavato dal tifoso medio caro Admin.
Il tifoso medio che non sa distinguere gli alibi dal sostenere cause di tipo CIVILE che ci distinguono ancora dalle scimmie urlatrici.

Perchè poi si tratta del solito loop di negatività che ormai molti tifosi fomentano; se la società parla è per pararsi il deretano di fronte a figure di melma sportive (oggettive e sotto gli occhi di tutti), se non lo fa è una società debole che si fa calpestare da tutti, che non conta nulla.

Forse di fronte ad alcune tematiche (senza estremizzarle al perbenismo o al radical chic) bisognerebbe riflettere un po' di più.
Non è questione di sostegno alla tolleranza a tutti costi o all'accoglienza fuori controllo. Qui si tratta di ottenere uniformità di giudizio di fronte alla solita ondata di incoerenza e ignoranza di chi governa il calcio e non solo.
Questo è un valore che in tutti gli aspetti VA PRETESO. Altrimenti non saremo solo una squadretta in campo, ma anche fuori.
 

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Però scusa, secondo te doveva demolire pubblicamente allenatore e giocatori a 5 partite dalla fine per dare la mazzata conclusiva alla stagione?
Io credo certe cose vadano risolte all'interno dello spogliatoio, dove mi auguro lui e Paolo abbiano fatto venire giù i muri dopo mercoledì sera...
Ma se poi vai davanti ai microfoni e scarichi le colpe sulla squadra è la fine..diventa un "liberi tutti" e il 4° posto ce lo sogniamo..

Secondo te vogliono davvero spostare l'argomento sul razzismo per pararsi il cul0?

Ma ti rendi conto o no che qui si parla di tutto tranne che di calcio?

Comunque, se vuoi e se ti diverte, continua pure a parlare di tutto il contorno. A me piace parlare di calcio.
 

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