L'approccio di Maldini sui rinnovi. Pro e Contro.

PoloNegativo

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Se con il caso di Donnarumma via a zero si poteva parlare di sfortuna, di un procuratore difficile e di un calciatore ingrato, con il caso di Calhanoglu e adesso di Kessie è chiaro che la dirigenza, in particolare Maldini, abbia una politica che facilita questo tipo di situazioni e che la sfortuna non sia l'unica causa.

Ma quale sarebbe questa politica?
Prima di tutto non regalare ingaggioni a caso. Devono meritarseli. Poi, conoscendo la personalità di Maldini, lui è perfettamente il tipo che lascia ai giocatori di decidere sul loro futuro, senza alcuna pressione, a costo di perderli a zero. Da un lato è giusto così, dall'altro certe irriconoscenze meriterebbero punizioni esemplari.
In ogni caso, se nel nostro campionato c'è qualche dirigente che usa il pugno duro e qualche altro che usa un pugno più morbido per manipolare certe situazioni a proprio vantaggio, Maldini non usa proprio il pugno. Non perché non gliene freghi nulla ma semplicemente perché crede che i giocatori abbiano il diritto di scegliere cosa fare senza alcuna pressione.

Ma siamo sicuri che questo approccio di Maldini abbia solo conseguenze negative? Certo, i casi Donnarumma, Calhanoglu e quello futuro di Kessie sono perdite economiche notevoli, eppure la nostra crescita è continuata. Merito solo di acquisti mirati e ben riusciti? In parte sicuramente sì, ma ci sono indubbiamente dei meriti che derivano da questo approccio:

-Se da una parte analizziamo con tristezza i casi di giocatori esplosi prima del rinnovo, dall'altra ci sono giocatori che deludono dopo un rinnovo. È l'altra faccia della medaglia. Nel primo caso ci va male, nel secondo siamo ben protetti e andiamo a risparmiare tanto.

-Quando i giocatori iniziano a rifiutare il rinnovo a cifre più elevate, offerto magari a due anni dalla scadenza, si risparmia su quella parte aggiuntiva d'ingaggio. Facciamo l'esempio di Kessie che guadagna circa 2 milioni. Se lui rifiuta i 6 milioni di quest'Estate già solo per questo abbiamo risparmiato circa 8 milioni. Se aggiungiamo il rinnovo rifiutato l'anno precedente, mi pare a 4, i milioni risparmiati diventano 12.
Ovviamente 12 milioni non rappresentano il valore di Kessie, che sarà intorno ai 40-50, ma non sono nemmeno trascurabili.

-Si evitano casini e conflitti nello spogliatoio, visto che usare il pugno duro su certi giocatori potrebbe, oltre che a renderli scontenti, destabilizzare l'ambiente.

-Si selezionano i giocatori che tengono veramente alla maglia. Ovviamente non saranno tutte bandiere, ma nemmeno giocatori che per mezzo milione in più vanno alla squadra rivale.
A lungo andare si formerebbe quindi il cosiddetto "zoccolo duro" della squadra, che oltre a guidare il resto della squadra non pretenderà cifre spropositate per i rinnovi. Quindi, in altre parole, i casi Kessie saranno sempre di meno.

Con questi punti non voglio dire che l'approccio di Maldini per quanto riguarda i rinnovi sia giusto o sbagliato. Sicuramente ci sono tante conseguenze positive ma è difficile dire se, considerate le vendite a zero, ciò ne valga la pena. Un tempo avrei detto di no, ma ragionandoci un po' la risposta non è per nulla scontata.
I risultati parleranno.
 

hiei87

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Di pro non ce ne sono. Al massimo può esserci qualche giustificazione, data dal fatto che il budget per gli ingaggi è limitato e che si vuole evitare l'effetto domino (che comunque mi pare stia avvenendo, perchè i giocatori buoni sanno che i soldi che non riusciamo a dare loro noi, glieli da qualcun'altro).
Per il resto questa è una situazione non facile da gestire, e che purtroppo viene gestita nel peggiore dei modi. Continuo da anni a dire che Maldini e Massara non sono male, ma il loro ruolo deve limitarsi al settore tecnico, e che avrebbero bisogno di una figura abile sul lato manageriale a supportarli. Un Marotta di turno.
Di questo passo, continuando a perdere titolari a zero, torneranno a breve i tempi di Cerci e Honda.
 

Davidoff

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Se con il caso di Donnarumma via a zero si poteva parlare di sfortuna, di un procuratore difficile e di un calciatore ingrato, con il caso di Calhanoglu e adesso di Kessie è chiaro che la dirigenza, in particolare Maldini, abbia una politica che facilita questo tipo di situazioni e che la sfortuna non sia l'unica causa.

Ma quale sarebbe questa politica?
Prima di tutto non regalare ingaggioni a caso. Devono meritarseli. Poi, conoscendo la personalità di Maldini, lui è perfettamente il tipo che lascia ai giocatori di decidere sul loro futuro, senza alcuna pressione, a costo di perderli a zero. Da un lato è giusto così, dall'altro certe irriconoscenze meriterebbero punizioni esemplari.
In ogni caso, se nel nostro campionato c'è qualche dirigente che usa il pugno duro e qualche altro che usa un pugno più morbido per manipolare certe situazioni a proprio vantaggio, Maldini non usa proprio il pugno. Non perché non gliene freghi nulla ma semplicemente perché crede che i giocatori abbiano il diritto di scegliere cosa fare senza alcuna pressione.

Ma siamo sicuri che questo approccio di Maldini abbia solo conseguenze negative? Certo, i casi Donnarumma, Calhanoglu e quello futuro di Kessie sono perdite economiche notevoli, eppure la nostra crescita è continuata. Merito solo di acquisti mirati e ben riusciti? In parte sicuramente sì, ma ci sono indubbiamente dei meriti che derivano da questo approccio:

-Se da una parte analizziamo con tristezza i casi di giocatori esplosi prima del rinnovo, dall'altra ci sono giocatori che deludono dopo un rinnovo. È l'altra faccia della medaglia. Nel primo caso ci va male, nel secondo siamo ben protetti e andiamo a risparmiare tanto.

-Quando i giocatori iniziano a rifiutare il rinnovo a cifre più elevate, offerto magari a due anni dalla scadenza, si risparmia su quella parte aggiuntiva d'ingaggio. Facciamo l'esempio di Kessie che guadagna circa 2 milioni. Se lui rifiuta i 6 milioni di quest'Estate già solo per questo abbiamo risparmiato circa 8 milioni. Se aggiungiamo il rinnovo rifiutato l'anno precedente, mi pare a 4, i milioni risparmiati diventano 12.
Ovviamente 12 milioni non rappresentano il valore di Kessie, che sarà intorno ai 40-50, ma non sono nemmeno trascurabili.

-Si evitano casini e conflitti nello spogliatoio, visto che usare il pugno duro su certi giocatori potrebbe, oltre che a renderli scontenti, destabilizzare l'ambiente.

-Si selezionano i giocatori che tengono veramente alla maglia. Ovviamente non saranno tutte bandiere, ma nemmeno giocatori che per mezzo milione in più vanno alla squadra rivale.
A lungo andare si formerebbe quindi il cosiddetto "zoccolo duro" della squadra, che oltre a guidare il resto della squadra non pretenderà cifre spropositate per i rinnovi. Quindi, in altre parole, i casi Kessie saranno sempre di meno.

Con questi punti non voglio dire che l'approccio di Maldini per quanto riguarda i rinnovi sia giusto o sbagliato. Sicuramente ci sono tante conseguenze positive ma è difficile dire se, considerate le vendite a zero, ciò ne valga la pena. Un tempo avrei detto di no, ma ragionandoci un po' la risposta non è per nulla scontata.
I risultati parleranno.
Tra i contro ti sei dimenticato il problema più grosso, i sostituti di quelli persi a 0 che non arrivano.
 
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Se con il caso di Donnarumma via a zero si poteva parlare di sfortuna, di un procuratore difficile e di un calciatore ingrato, con il caso di Calhanoglu e adesso di Kessie è chiaro che la dirigenza, in particolare Maldini, abbia una politica che facilita questo tipo di situazioni e che la sfortuna non sia l'unica causa.

Ma quale sarebbe questa politica?
Prima di tutto non regalare ingaggioni a caso. Devono meritarseli. Poi, conoscendo la personalità di Maldini, lui è perfettamente il tipo che lascia ai giocatori di decidere sul loro futuro, senza alcuna pressione, a costo di perderli a zero. Da un lato è giusto così, dall'altro certe irriconoscenze meriterebbero punizioni esemplari.
In ogni caso, se nel nostro campionato c'è qualche dirigente che usa il pugno duro e qualche altro che usa un pugno più morbido per manipolare certe situazioni a proprio vantaggio, Maldini non usa proprio il pugno. Non perché non gliene freghi nulla ma semplicemente perché crede che i giocatori abbiano il diritto di scegliere cosa fare senza alcuna pressione.

Ma siamo sicuri che questo approccio di Maldini abbia solo conseguenze negative? Certo, i casi Donnarumma, Calhanoglu e quello futuro di Kessie sono perdite economiche notevoli, eppure la nostra crescita è continuata. Merito solo di acquisti mirati e ben riusciti? In parte sicuramente sì, ma ci sono indubbiamente dei meriti che derivano da questo approccio:

-Se da una parte analizziamo con tristezza i casi di giocatori esplosi prima del rinnovo, dall'altra ci sono giocatori che deludono dopo un rinnovo. È l'altra faccia della medaglia. Nel primo caso ci va male, nel secondo siamo ben protetti e andiamo a risparmiare tanto.

-Quando i giocatori iniziano a rifiutare il rinnovo a cifre più elevate, offerto magari a due anni dalla scadenza, si risparmia su quella parte aggiuntiva d'ingaggio. Facciamo l'esempio di Kessie che guadagna circa 2 milioni. Se lui rifiuta i 6 milioni di quest'Estate già solo per questo abbiamo risparmiato circa 8 milioni. Se aggiungiamo il rinnovo rifiutato l'anno precedente, mi pare a 4, i milioni risparmiati diventano 12.
Ovviamente 12 milioni non rappresentano il valore di Kessie, che sarà intorno ai 40-50, ma non sono nemmeno trascurabili.

-Si evitano casini e conflitti nello spogliatoio, visto che usare il pugno duro su certi giocatori potrebbe, oltre che a renderli scontenti, destabilizzare l'ambiente.

-Si selezionano i giocatori che tengono veramente alla maglia. Ovviamente non saranno tutte bandiere, ma nemmeno giocatori che per mezzo milione in più vanno alla squadra rivale.
A lungo andare si formerebbe quindi il cosiddetto "zoccolo duro" della squadra, che oltre a guidare il resto della squadra non pretenderà cifre spropositate per i rinnovi. Quindi, in altre parole, i casi Kessie saranno sempre di meno.

Con questi punti non voglio dire che l'approccio di Maldini per quanto riguarda i rinnovi sia giusto o sbagliato. Sicuramente ci sono tante conseguenze positive ma è difficile dire se, considerate le vendite a zero, ciò ne valga la pena. Un tempo avrei detto di no, ma ragionandoci un po' la risposta non è per nulla scontata.
I risultati parleranno.
Si spende quel che si produce e compatibilmente con le possibilità.
Nè più nè meno.
Lo scopo è arrivare all'autofinanziamento, allineamento tra entrate ed uscite.

In campo poi quel che verrà verrà.

Ormai mi sono rassegnato che le linee guida sono queste.
Inutile anche scervellarsi , provare a capire , parlare di calcio.

Per noi può sembrare demenziale perdere kessie, per loro costa semplicemente troppo. Fine.
Morto un papa se ne fa un altro.
Ci sarebbe da sindacare sulle risorse perse ma questo è un altro discorso.
 
Ultima modifica:

Djici

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Se con il caso di Donnarumma via a zero si poteva parlare di sfortuna, di un procuratore difficile e di un calciatore ingrato, con il caso di Calhanoglu e adesso di Kessie è chiaro che la dirigenza, in particolare Maldini, abbia una politica che facilita questo tipo di situazioni e che la sfortuna non sia l'unica causa.

Ma quale sarebbe questa politica?
Prima di tutto non regalare ingaggioni a caso. Devono meritarseli. Poi, conoscendo la personalità di Maldini, lui è perfettamente il tipo che lascia ai giocatori di decidere sul loro futuro, senza alcuna pressione, a costo di perderli a zero. Da un lato è giusto così, dall'altro certe irriconoscenze meriterebbero punizioni esemplari.
In ogni caso, se nel nostro campionato c'è qualche dirigente che usa il pugno duro e qualche altro che usa un pugno più morbido per manipolare certe situazioni a proprio vantaggio, Maldini non usa proprio il pugno. Non perché non gliene freghi nulla ma semplicemente perché crede che i giocatori abbiano il diritto di scegliere cosa fare senza alcuna pressione.

Ma siamo sicuri che questo approccio di Maldini abbia solo conseguenze negative? Certo, i casi Donnarumma, Calhanoglu e quello futuro di Kessie sono perdite economiche notevoli, eppure la nostra crescita è continuata. Merito solo di acquisti mirati e ben riusciti? In parte sicuramente sì, ma ci sono indubbiamente dei meriti che derivano da questo approccio:

-Se da una parte analizziamo con tristezza i casi di giocatori esplosi prima del rinnovo, dall'altra ci sono giocatori che deludono dopo un rinnovo. È l'altra faccia della medaglia. Nel primo caso ci va male, nel secondo siamo ben protetti e andiamo a risparmiare tanto.

-Quando i giocatori iniziano a rifiutare il rinnovo a cifre più elevate, offerto magari a due anni dalla scadenza, si risparmia su quella parte aggiuntiva d'ingaggio. Facciamo l'esempio di Kessie che guadagna circa 2 milioni. Se lui rifiuta i 6 milioni di quest'Estate già solo per questo abbiamo risparmiato circa 8 milioni. Se aggiungiamo il rinnovo rifiutato l'anno precedente, mi pare a 4, i milioni risparmiati diventano 12.
Ovviamente 12 milioni non rappresentano il valore di Kessie, che sarà intorno ai 40-50, ma non sono nemmeno trascurabili.

-Si evitano casini e conflitti nello spogliatoio, visto che usare il pugno duro su certi giocatori potrebbe, oltre che a renderli scontenti, destabilizzare l'ambiente.

-Si selezionano i giocatori che tengono veramente alla maglia. Ovviamente non saranno tutte bandiere, ma nemmeno giocatori che per mezzo milione in più vanno alla squadra rivale.
A lungo andare si formerebbe quindi il cosiddetto "zoccolo duro" della squadra, che oltre a guidare il resto della squadra non pretenderà cifre spropositate per i rinnovi. Quindi, in altre parole, i casi Kessie saranno sempre di meno.

Con questi punti non voglio dire che l'approccio di Maldini per quanto riguarda i rinnovi sia giusto o sbagliato. Sicuramente ci sono tante conseguenze positive ma è difficile dire se, considerate le vendite a zero, ciò ne valga la pena. Un tempo avrei detto di no, ma ragionandoci un po' la risposta non è per nulla scontata.
I risultati parleranno.
Non critico Maldini per queste perdite perché penso che abbia troppo poco margine di manovra.
Pero per dovere morale ti dico che non hai proprio considerato la terza via. Hai parlato come se fosse possibile di scegliere solo tra rinnovare a cifre più altre o perdere il giocatore a zero... Ma puoi anche cederlo.
Kessie lo vendevi tranquillamente 2 anni fa. Non dico a 40 mln. Ma almeno 25 li prendevi.
 
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Non critico Maldini per queste perdite perché penso che abbia troppo poco margine di manovra.
Pero per dovere morale ti dico che non hai proprio considerato la terza via. Hai parlato come se fosse possibile di scegliere solo tra rinnovare a cifre più altre o perdere il giocatore a zero... Ma puoi anche cederlo.
Kessie lo vendevi tranquillamente 2 anni fa. Non dico a 40 mln. Ma almeno 25 li prendevi.
Quando stai ricostruendo dalle macerie devi un attimino dare continuità.
Volendo provare a cercare una spiegazione mi viene solo questa.
 
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Quando stai ricostruendo dalle macerie devi un attimino dare continuità.
Volendo provare a cercare una spiegazione mi viene solo questa.

Allora in questo caso davi fiducia al giocatore e prolungavi il contratto, difendendo l'investimento (32M) di qualche anno prima.
Due anni fa avrebbe rinnovato anche in ginocchio a 2,5M.

P.S per la domanda del thread : nessun pro.
 

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4 titolari persi a 0 in due anni in un momento in cui non abbiamo 1 euro da spendere.

Con tutto il bene che posso volergli per quello che è stato, non posso difenderlo sui rinnovi
 
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