L'approccio di Maldini sui rinnovi. Pro e Contro.

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Scusate, devo essermelo perso, ma che fine ha fatto il rinnovo già fatto a Theo?
È calato un silenzio di tomba.

Comunque si vede che Maldini si sente sulla graticola. Non ha nessun senso anticipare una cosa che ancora non esiste nero su bianco. A mio avviso è un modo di cercare di calmare la piazza dopo gli acquisti di Juve e Inter non ci può essere nessun'altra spiegazione logica.

Certo che se anche Hernandez............ai ai ai.
 
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Se con il caso di Donnarumma via a zero si poteva parlare di sfortuna, di un procuratore difficile e di un calciatore ingrato, con il caso di Calhanoglu e adesso di Kessie è chiaro che la dirigenza, in particolare Maldini, abbia una politica che facilita questo tipo di situazioni e che la sfortuna non sia l'unica causa.

Ma quale sarebbe questa politica?
Prima di tutto non regalare ingaggioni a caso. Devono meritarseli. Poi, conoscendo la personalità di Maldini, lui è perfettamente il tipo che lascia ai giocatori di decidere sul loro futuro, senza alcuna pressione, a costo di perderli a zero. Da un lato è giusto così, dall'altro certe irriconoscenze meriterebbero punizioni esemplari.
In ogni caso, se nel nostro campionato c'è qualche dirigente che usa il pugno duro e qualche altro che usa un pugno più morbido per manipolare certe situazioni a proprio vantaggio, Maldini non usa proprio il pugno. Non perché non gliene freghi nulla ma semplicemente perché crede che i giocatori abbiano il diritto di scegliere cosa fare senza alcuna pressione.

Ma siamo sicuri che questo approccio di Maldini abbia solo conseguenze negative? Certo, i casi Donnarumma, Calhanoglu e quello futuro di Kessie sono perdite economiche notevoli, eppure la nostra crescita è continuata. Merito solo di acquisti mirati e ben riusciti? In parte sicuramente sì, ma ci sono indubbiamente dei meriti che derivano da questo approccio:

-Se da una parte analizziamo con tristezza i casi di giocatori esplosi prima del rinnovo, dall'altra ci sono giocatori che deludono dopo un rinnovo. È l'altra faccia della medaglia. Nel primo caso ci va male, nel secondo siamo ben protetti e andiamo a risparmiare tanto.

-Quando i giocatori iniziano a rifiutare il rinnovo a cifre più elevate, offerto magari a due anni dalla scadenza, si risparmia su quella parte aggiuntiva d'ingaggio. Facciamo l'esempio di Kessie che guadagna circa 2 milioni. Se lui rifiuta i 6 milioni di quest'Estate già solo per questo abbiamo risparmiato circa 8 milioni. Se aggiungiamo il rinnovo rifiutato l'anno precedente, mi pare a 4, i milioni risparmiati diventano 12.
Ovviamente 12 milioni non rappresentano il valore di Kessie, che sarà intorno ai 40-50, ma non sono nemmeno trascurabili.

-Si evitano casini e conflitti nello spogliatoio, visto che usare il pugno duro su certi giocatori potrebbe, oltre che a renderli scontenti, destabilizzare l'ambiente.

-Si selezionano i giocatori che tengono veramente alla maglia. Ovviamente non saranno tutte bandiere, ma nemmeno giocatori che per mezzo milione in più vanno alla squadra rivale.
A lungo andare si formerebbe quindi il cosiddetto "zoccolo duro" della squadra, che oltre a guidare il resto della squadra non pretenderà cifre spropositate per i rinnovi. Quindi, in altre parole, i casi Kessie saranno sempre di meno.

Con questi punti non voglio dire che l'approccio di Maldini per quanto riguarda i rinnovi sia giusto o sbagliato. Sicuramente ci sono tante conseguenze positive ma è difficile dire se, considerate le vendite a zero, ciò ne valga la pena. Un tempo avrei detto di no, ma ragionandoci un po' la risposta non è per nulla scontata.
I risultati parleranno.
Onestamente non saprei nemmeno cosa dire esattamente per dare le colpe alla società dei mancati rinnovi in modo ultra-preciso

Ma mai, e ripeto, MAI nessuno ha perso 4 titolari gratis in 12 mesi.

Possibile che tutte le congiunture astrali e la sfortuna siano finite addosso a noi? Dubito assai.

C'è stato qualcosa di sbagliato, troppa unicità degli eventi.
 
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Se con il caso di Donnarumma via a zero si poteva parlare di sfortuna, di un procuratore difficile e di un calciatore ingrato, con il caso di Calhanoglu e adesso di Kessie è chiaro che la dirigenza, in particolare Maldini, abbia una politica che facilita questo tipo di situazioni e che la sfortuna non sia l'unica causa.

Ma quale sarebbe questa politica?
Prima di tutto non regalare ingaggioni a caso. Devono meritarseli. Poi, conoscendo la personalità di Maldini, lui è perfettamente il tipo che lascia ai giocatori di decidere sul loro futuro, senza alcuna pressione, a costo di perderli a zero. Da un lato è giusto così, dall'altro certe irriconoscenze meriterebbero punizioni esemplari.
In ogni caso, se nel nostro campionato c'è qualche dirigente che usa il pugno duro e qualche altro che usa un pugno più morbido per manipolare certe situazioni a proprio vantaggio, Maldini non usa proprio il pugno. Non perché non gliene freghi nulla ma semplicemente perché crede che i giocatori abbiano il diritto di scegliere cosa fare senza alcuna pressione.

Ma siamo sicuri che questo approccio di Maldini abbia solo conseguenze negative? Certo, i casi Donnarumma, Calhanoglu e quello futuro di Kessie sono perdite economiche notevoli, eppure la nostra crescita è continuata. Merito solo di acquisti mirati e ben riusciti? In parte sicuramente sì, ma ci sono indubbiamente dei meriti che derivano da questo approccio:

-Se da una parte analizziamo con tristezza i casi di giocatori esplosi prima del rinnovo, dall'altra ci sono giocatori che deludono dopo un rinnovo. È l'altra faccia della medaglia. Nel primo caso ci va male, nel secondo siamo ben protetti e andiamo a risparmiare tanto.

-Quando i giocatori iniziano a rifiutare il rinnovo a cifre più elevate, offerto magari a due anni dalla scadenza, si risparmia su quella parte aggiuntiva d'ingaggio. Facciamo l'esempio di Kessie che guadagna circa 2 milioni. Se lui rifiuta i 6 milioni di quest'Estate già solo per questo abbiamo risparmiato circa 8 milioni. Se aggiungiamo il rinnovo rifiutato l'anno precedente, mi pare a 4, i milioni risparmiati diventano 12.
Ovviamente 12 milioni non rappresentano il valore di Kessie, che sarà intorno ai 40-50, ma non sono nemmeno trascurabili.

-Si evitano casini e conflitti nello spogliatoio, visto che usare il pugno duro su certi giocatori potrebbe, oltre che a renderli scontenti, destabilizzare l'ambiente.

-Si selezionano i giocatori che tengono veramente alla maglia. Ovviamente non saranno tutte bandiere, ma nemmeno giocatori che per mezzo milione in più vanno alla squadra rivale.
A lungo andare si formerebbe quindi il cosiddetto "zoccolo duro" della squadra, che oltre a guidare il resto della squadra non pretenderà cifre spropositate per i rinnovi. Quindi, in altre parole, i casi Kessie saranno sempre di meno.

Con questi punti non voglio dire che l'approccio di Maldini per quanto riguarda i rinnovi sia giusto o sbagliato. Sicuramente ci sono tante conseguenze positive ma è difficile dire se, considerate le vendite a zero, ciò ne valga la pena. Un tempo avrei detto di no, ma ragionandoci un po' la risposta non è per nulla scontata.
I risultati parleranno.
Stimo Maldini come persona e anche come dirigente. Detto questo, non è né infallibile né immune da critiche.

Non è obbligatorio rinnovare giocatori che chiedono stipendi fuori mercato, o che reputi di poter sostituire addirittura risparmiando sul payroll, tanto più se non sono uomini affidabili.
Però è sua responsabilità massimizzare le entrate, quando è possibile. E se ogni mancato rinnovo finora va contestualizzato, se con Raiola c'era un conto aperto da altri negli anni antecedenti, per cui aveva le mani legate, e se per Calhanoglu non si sarebbe fatto avanti nessuno salvo tragedia poi verificatasi, col caso Kessié non ci sono alibi. Memore delle esperienze precedenti, a un certo punto avrebbe dovuto dare un aut-aut scaduto il quale scegliere per la cessione. In estate un club disposto a comprare Kessié lo si sarebbe trovato facilmente, il giocatore si convinceva con le cattive, se le buone non fossero servite.

Maldini ha dei grandi valori per i quali è diventato l'idolo che è diventato, ma deve capire che in quel mondo (e non solo) ce ne sono più pochi come lui e che, quindi, deve imparare ad annusare la puzza di farabutto e fare di necessità virtù; altrimenti la risalita del Milan nell'elite rischia di diventare talmente lenta da fermarsi.
 

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Tra i contro ti sei dimenticato il problema più grosso, i sostituti di quelli persi a 0 che non arrivano.
Quello non l'ho voluto riportare perché non c'entra con i rinnovi. È più questione di mercato, cosa che volevo trattare ma poi ho deciso di non svariare troppo.
Si spende quel che si produce e compatibilmente con le possibilità.
Nè più nè meno.
Lo scopo è arrivare all'autofinanziamento, allineamento tra entrate ed uscite.

In campo poi quel che verrà verrà.

Ormai mi sono rassegnato che le linee guida sono queste.
inutile anche scervellarsi , provare a capire , parlare di calcio.
Io non sono uno che difende la proprietà e la dirigenza sempre e comunque, anzi... però ci sta che l'obiettivo sia l'autofinanziamento.
Se i risultati sono migliori di quello attesi la proprietà sarà ancora più contenta, non è che non gliene frega niente, perché migliori sono i risultati e maggiori saranno i ricavi.
Non critico Maldini per queste perdite perché penso che abbia troppo poco margine di manovra.
Pero per dovere morale ti dico che non hai proprio considerato la terza via. Hai parlato come se fosse possibile di scegliere solo tra rinnovare a cifre più altre o perdere il giocatore a zero... Ma puoi anche cederlo.
Kessie lo vendevi tranquillamente 2 anni fa. Non dico a 40 mln. Ma almeno 25 li prendevi.
La terza via che dici tu non l'ho considerata perché è possibile che la società l'abbia provata senza successo. Se il giocatore rifiuta perché non gli piace la destinazione o perché vuole il contrattone in scadenza non ci si può fare nulla.

E comunque tenendolo in squada a soli 2,2 milioni netti a stagione per due anni, rispetto ai 6 che gli offriremmo ora, non è poi tanto lontano dall'aver incassato 25 milioni due anni fa.
 
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Scusate, devo essermelo perso, ma che fine ha fatto il rinnovo già fatto a Theo?
E' già fatto oppure se non lo è, ti spiegherebbe già tutto.

Nessuno sano di mente rinuncia a centinaia di migliaia di euro tergiversando mesi su un rinnovo che poi farà comunque.
 

rossonerosud

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Stimo Maldini come persona e anche come dirigente. Detto questo, non è né infallibile né immune da critiche.

Non è obbligatorio rinnovare giocatori che chiedono stipendi fuori mercato, o che reputi di poter sostituire addirittura risparmiando sul payroll, tanto più se non sono uomini affidabili.
Però è sua responsabilità massimizzare le entrate, quando è possibile. E se ogni mancato rinnovo finora va contestualizzato, se con Raiola c'era un conto aperto da altri negli anni antecedenti, per cui aveva le mani legate, e se per Calhanoglu non si sarebbe fatto avanti nessuno salvo tragedia poi verificatasi, col caso Kessié non ci sono alibi. Memore delle esperienze precedenti, a un certo punto avrebbe dovuto dare un aut-aut scaduto il quale scegliere per la cessione. In estate un club disposto a comprare Kessié lo si sarebbe trovato facilmente, il giocatore si convinceva con le cattive, se le buone non fossero servite.

Maldini ha dei grandi valori per i quali è diventato l'idolo che è diventato, ma deve capire che in quel mondo (e non solo) ce ne sono più pochi come lui e che, quindi, deve imparare ad annusare la puzza di farabutto e fare di necessità virtù; altrimenti la risalita del Milan nell'elite rischia di diventare talmente lenta da fermarsi.
Infatti qui nessuno critica Maldini per quello che è stato dal punto di vista professionale e che è dal punto di vista umano: il più grande difensore di tutti i tempi, bandiera del Milan e uomo specchiato. Detto ciò, come dirigente si sta dimostrando mediocre. Non tanto dal punto di vista della scelta giocatori, anzi in quello si è dimostrato sufficiente, ma dal punto di vista dei rinnovi. Non esiste perdere quattro giocatori per ben oltre cento milioni di patrimonio a zero. E' una cosa che non si è mai vista al mondo.
 
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Se con il caso di Donnarumma via a zero si poteva parlare di sfortuna, di un procuratore difficile e di un calciatore ingrato, con il caso di Calhanoglu e adesso di Kessie è chiaro che la dirigenza, in particolare Maldini, abbia una politica che facilita questo tipo di situazioni e che la sfortuna non sia l'unica causa.

Ma quale sarebbe questa politica?
Prima di tutto non regalare ingaggioni a caso. Devono meritarseli. Poi, conoscendo la personalità di Maldini, lui è perfettamente il tipo che lascia ai giocatori di decidere sul loro futuro, senza alcuna pressione, a costo di perderli a zero. Da un lato è giusto così, dall'altro certe irriconoscenze meriterebbero punizioni esemplari.
In ogni caso, se nel nostro campionato c'è qualche dirigente che usa il pugno duro e qualche altro che usa un pugno più morbido per manipolare certe situazioni a proprio vantaggio, Maldini non usa proprio il pugno. Non perché non gliene freghi nulla ma semplicemente perché crede che i giocatori abbiano il diritto di scegliere cosa fare senza alcuna pressione.

Ma siamo sicuri che questo approccio di Maldini abbia solo conseguenze negative? Certo, i casi Donnarumma, Calhanoglu e quello futuro di Kessie sono perdite economiche notevoli, eppure la nostra crescita è continuata. Merito solo di acquisti mirati e ben riusciti? In parte sicuramente sì, ma ci sono indubbiamente dei meriti che derivano da questo approccio:

-Se da una parte analizziamo con tristezza i casi di giocatori esplosi prima del rinnovo, dall'altra ci sono giocatori che deludono dopo un rinnovo. È l'altra faccia della medaglia. Nel primo caso ci va male, nel secondo siamo ben protetti e andiamo a risparmiare tanto.

-Quando i giocatori iniziano a rifiutare il rinnovo a cifre più elevate, offerto magari a due anni dalla scadenza, si risparmia su quella parte aggiuntiva d'ingaggio. Facciamo l'esempio di Kessie che guadagna circa 2 milioni. Se lui rifiuta i 6 milioni di quest'Estate già solo per questo abbiamo risparmiato circa 8 milioni. Se aggiungiamo il rinnovo rifiutato l'anno precedente, mi pare a 4, i milioni risparmiati diventano 12.
Ovviamente 12 milioni non rappresentano il valore di Kessie, che sarà intorno ai 40-50, ma non sono nemmeno trascurabili.

-Si evitano casini e conflitti nello spogliatoio, visto che usare il pugno duro su certi giocatori potrebbe, oltre che a renderli scontenti, destabilizzare l'ambiente.

-Si selezionano i giocatori che tengono veramente alla maglia. Ovviamente non saranno tutte bandiere, ma nemmeno giocatori che per mezzo milione in più vanno alla squadra rivale.
A lungo andare si formerebbe quindi il cosiddetto "zoccolo duro" della squadra, che oltre a guidare il resto della squadra non pretenderà cifre spropositate per i rinnovi. Quindi, in altre parole, i casi Kessie saranno sempre di meno.

Con questi punti non voglio dire che l'approccio di Maldini per quanto riguarda i rinnovi sia giusto o sbagliato. Sicuramente ci sono tante conseguenze positive ma è difficile dire se, considerate le vendite a zero, ciò ne valga la pena. Un tempo avrei detto di no, ma ragionandoci un po' la risposta non è per nulla scontata.
I risultati parleranno.

concordo su ogni riga e aggiungo anche un discorso economico. I tifosi e giornalisti sportivi sono ossessionati dal "perdere a zero". E mi spiego. Nessuno dice che fare delle belle plusvalenze sia qualcosa di negativo. Avessimo cedudo Kessie e calhanoglu e donnarumma incassando e sostituendoli al meglio faremmo tutti un applauso ancora più forte a Maldini. Ma il discorso è diverso. Il Milan ha tagliato di un centinaio di milioni all'anno i costi, risparmiando nella gestione ordinaria centinaia di milioni per i prossimi anni. In una vita media di contratto squadra di 3 anni sono 300 milioni che si aggiungo ai quasi duecento precedenti. Al contempo Inter e Juventus hanno BRUCIATO quasi 300 milioni l'anno scorso e quasi 200 rispettivamente, e ne bruceranno ancora centinaia il prossimo anno. Il Milan è in pareggio di bilancio o quasi con il prossimo esercizio.

Insomma la proprietà Juve ha dovuto immettere 400 milioni di capitali e tagliare Ronaldo. La società Inter indebitarsi ancora di più, con 275 milioni di prestito al 9% e un bond rinnovato al rialzo a 415 milioni al 6,75% di interessi.

Se Maldini avesse proseguito bruciando centinaia di milioni sul mercato, ma vendendo e facendo che ne so 70-80-90 milioni di plusvalenze, sarebbero tutti qui ad applaudirlo, mentre Elliot probabilmente l'avrebbe licenziato. E' tipico dei giornalisti sportivi non capire questi fenomeni economici. Il CARTELLINO è una ossessione. Lo dico ancora una volta, la gestione ordinaria è il 90% di una società, rappresenta il suo valore.

La critica sarà che Inter e Juve vogliono vincere e spendono. Sarebbe una critica errata, il Milan dalla sua base di partenza ha migliorato più di ogni altro i suoi risultati sportivi nel frattempo, passando dai 6 posti alla Champions, con ampi tratti da capolista in campionato.
 

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Con tutto il bene che posso volergli per quello che è stato, non posso difenderlo sui rinnovi
Ma il quarto chi sarebbe? Romagnoli per caso? Quello che in molti dicevano di non rinnovare nemmeno a 3 milioni e che si ritrova 5 milioni netti gentilmente dati dalla dirigenza di prima? Quello nemmeno Marotta Ultra Instinct sarebbe in grado di vendero a una cifra superiore a zero.
Onestamente non saprei nemmeno cosa dire esattamente per dare le colpe alla società dei mancati rinnovi in modo ultra-preciso

Ma mai, e ripeto, MAI nessuno ha perso 4 titolari gratis in 12 mesi.

Possibile che tutte le congiunture astrali e la sfortuna siano finite addosso a noi? Dubito assai.

C'è stato qualcosa di sbagliato, troppa unicità degli eventi.
Ma infatti, come ho scritto, non può essere solo questione di sfortuna. C'è sicuramente un modo di fare che induce a questa cosa. Che questo modo di fare sia un errore può anche essere vero, ma potrebbe anche essere un prezzo da pagare per un modo di fare che porta dall'altra parte tanti altri benefici.
Stimo Maldini come persona e anche come dirigente. Detto questo, non è né infallibile né immune da critiche.

Non è obbligatorio rinnovare giocatori che chiedono stipendi fuori mercato, o che reputi di poter sostituire addirittura risparmiando sul payroll, tanto più se non sono uomini affidabili.
Però è sua responsabilità massimizzare le entrate, quando è possibile. E se ogni mancato rinnovo finora va contestualizzato, se con Raiola c'era un conto aperto da altri negli anni antecedenti, per cui aveva le mani legate, e se per Calhanoglu non si sarebbe fatto avanti nessuno salvo tragedia poi verificatasi, col caso Kessié non ci sono alibi. Memore delle esperienze precedenti, a un certo punto avrebbe dovuto dare un aut-aut scaduto il quale scegliere per la cessione. In estate un club disposto a comprare Kessié lo si sarebbe trovato facilmente, il giocatore si convinceva con le cattive, se le buone non fossero servite.

Maldini ha dei grandi valori per i quali è diventato l'idolo che è diventato, ma deve capire che in quel mondo (e non solo) ce ne sono più pochi come lui e che, quindi, deve imparare ad annusare la puzza di farabutto e fare di necessità virtù; altrimenti la risalita del Milan nell'elite rischia di diventare talmente lenta da fermarsi.
Io non difendo Maldini a priori. Ad esempio io non condivido il famoso "stile" che abbiamo ogni qual volta gli arbitri ci danneggiano, però non credo che Maldini sia un dirigente mediocre. Da quando c'è lui al comando, senza Leonardo, il Milan ha fatto passi da gigante spendendo anche relativamente poco. Posso capire se sui rinnovi e altro venga considerato scarso, ma allora deve essere considerato un fenomeno su tutto il resto, perchè alla fine il Milan è cresciuto molto più con lui che con Mirabelli e Leonardo, che hanno avuto un budget molto superiore al suo.
 
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