La Scala:"Perchè il mercato è portato avanti da Galliani?".

DrHouse

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Esempio pratico: un giocatore che costa 30 milioni e che ne vuole 7 lordi. La via più semplice è un prestito da parte di SES direttamente al Milan per pagare la prima rata e le prime due mensilità dello stipendio. Un pagamento triennale in genere non è difficile da ottenere, quindi sul piano finanziario nei primi due mesi avremmo un uscita di 10 milioni e le prime due mensilità di stipendio lordo, oltre a un debito di 20 milioni da iscrivere nello stato patrimoniale verso il club che ci ha venduto il giocatore, da marzo in poi le uscite di cassa delle restanti 10 mensilità di stipendio sono di pertinenza della nuova gestione. Economicamente avremmo un aggravio dei costi annuali a conto economico, se il contratto con il giocatore è di 5 anni, corrispondente alla somma dell'ammortamento annuale di 6 milioni e dei 7 milioni di stipendio. Quindi, ceteris paribus, abbiamo un -13 nel conto economico che chiude al 31/12 /2017 che ovviamente è integralmente a carico della gestione nuova, con la prospettiva di aumentare le possibilità di avere un bel + 40/60 M di incassi CL. Se il problema fosse solo coprire il mese di gennaio e quello di febbraio, nel caso il closing fosse veramente una formalità, sarebbe una cosa da ridere, basta un po' di buona volontà e come dice La Scala non si capisce perché si faccia diversamente...

Gli stipendi e i cartellini dei calciatori li paga il Milan, non Fininvest...
E nel preliminare è scritto che utili o perdite da agosto in poi sono a carico Sino, quindi nessuno deve anticipare nulla, devono solo dare l'ok e se a bilancio 2017 si va in passivo Sino copre.

Questa è una situazione paradossale.
Sono ha tutta la libertà di dire che il mercato è a zero oggi, ma potrebbe farlo uguale con i suoi emissari, e certamente per Keita una trattativa con Mirabelli avrebbe più certezze sull'obbligo di riscatto che con Galliani, perché vuol dire che i cinesi comprano.
Così come per altri...

E mi sembra assurdo che i cinesi, che hanno investito soldi su soldi, non abbiano alcun interesse a provare la qualificazione europea, anche in Champions (siamo virtualmente terzi a metà campionato), con tutti i milioni che li attendono...

Che Fininvest non abbia intenzione di favorire altri non ci piove, ma i dubbi di La Scala sono comprensibili
 

Henry

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Fininvest non tira un euro perché ha venduto.

I cinesi perché sono concentrati sul closing e evidentemente non ci sono ancora soldi per effettuare mercato.

Alcuni dicono che i cinesi hanno offerto 50 milioni per fare mercato ma mi sembra che Fininvest abbia smentito categoricamente queste dichiarazioni.

Brutto segno comunque. Aggiungo. Se i nuovi proprietari stranamente non possono prima del closing prestare al Milan l'enorme cifra di 10 M più le due mensilità di stipendio (2/12 di 7 M), (invece possono allungare anticipi "fuori mercato" al di fuori delle normali prassi contrattuali, quello sì, per quello i soldi ce li hanno) potrebbero chiedere alla vecchia gestione di aumentare il debito dalle fonti attuali, essendo il debito del Milan tutto garantito da lettere di patronage di Fininvest i tassi sono molto bassi, e quest'ultima se lo ritroverebbe sulla groppa solo in caso di mancato closing, che ad oggi ci viene presentato come una formalità e in teoria lo dovrebbe essere. E quindi si torna sempre lì, il passaggio di proprietà è sicuro? il mercato purtroppo semina dubbi in merito...
In definitiva non esiste nessuna proporzione tra il mostruoso anticipo fornito che sulla carta dovrebbe dare amplissime garanzie e l'inerzia micragnosa che abbiamo di fronte, tenuto conto che tale inerzia è economicamente molto dannosa per il subentrante. Non vorrei che questo fosse il prodromo di un altro rinvio e che il tifoso si ritrovasse anche dopo marzo ad attendere qualcosa che non arriva mai, come un Giovanni Drogo collettivo che invece di consumarsi nell'attesa degli improbabili invasori si consuma in quella dei cinesi redentori...
Lo dico in generale e non a un utente un particolare. Sul piano logico è incompatibile credere che il closing sia molto probabile e contemporaneamente accampare questioni di fiducia tra le parti come spiegazione dell'inerzia sul mercato, soprattutto se si crede che i 200 milioni possano essere incamerati da Fininvest nel caso il closing naufraghi per qualsiasi ragione. Voglio solo invitare gli utenti a non seguire un percorso logico contraddittorio. Se veramente i 200 M sono una penale e garantiscono contro l'inadempimento, una frazione di essi contrattualmente garantirà sicuramente anche contro eventi che comunque impediscono il closing per ragioni non imputabili alle parti come tra le altre la mancanza delle famigerate vere o presunte autorizzazioni, a titolo di break-up fee. Come la giri la giri, c'è qualcosa che non torna...
 

hiei87

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In effetti, se, come sostengono i più ottimisti, il closing è una formalità e i cinesi sono onnipotenti, non avrebbe senso gettare alle ortiche un'occasione più unica che rara di tornare in Europa dalla porta principale. Al di là dell'aspetto economico, sarebbe anche un buon modo di presentarsi dopo la figuraccia del closing ritardato. Fatico veramente ad essere ottimista...
Evidentemente il closing non è così certo e/o i cinesi non sono così onnipotenti. In caso contrario, l'unica spiegazione (quasi) plausibile, è che non si fidino in alcun modo di galliani, ma, anche in quel caso, basterebbe dirgli chi andare a comprare, senza lasciargli carta bianca.
 

MaschioAlfa

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L unica speranza è che chiudano il closing entro il 31 gennaio e finalizzano due acquisti di Mirabelli.

È oltre un anno che ho brutti risvegli ai miei sogni....
 

Doctore

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Secondo me non è piu una questione di ottimismo o meno...il punto sono i soldi messi come caparra...per quale motivo si rischia di buttare al vento 200 milioni?
 
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Complimenti ad [MENTION=2513]Henry[/MENTION] per i commenti sempre precisi e ben articolati.
In effetti di logico in questa situazione, parlo del mercato e non del closing in sé, c'è ben poco... I punti interrogativi sul perché i cinesi non tirino fuori un euro, nonostante l'accollarsi dei costi dal momento del preliminare, restano e sono belli grossi.
 

naliM77

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Io continuo ad avere la mia teoria. Queste sono banche ed istituzioni finanziarie varie, a loro interessa poco del Milan in Champions o Donnarumma al MILAN a vita. Loro hanno promesso che impegnernano 350 milioni nel Milan e poco importa cosa ci faranno con quei soldi, o solo mercato o semplice ripianamento perdite. Loro tra tre/cinque anni venderanno il loro pacchetto azionario e sicuramente dopo aver riempito la Cina di negozi del Milan ed aver imposto alla squadra tour estivi in estremo oriente, sono sicuri di incassare più del miliardo che spenderanno per l'acquisizione.

Per intenderci a loro di questa stagione non frega più di tanto, infatti o ripianano perdite, o li spendono sul mercato o per lo stadio a loro non frega nulla: sono banche.
 

MaschioAlfa

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Io continuo ad avere la mia teoria. Queste sono banche ed istituzioni finanziarie varie, a loro interessa poco del Milan in Champions o Donnarumma al MILAN a vita. Loro hanno promesso che impegnernano 350 milioni nel Milan e poco importa cosa ci faranno con quei soldi, o solo mercato o semplice ripianamento perdite. Loro tra tre/cinque anni venderanno il loro pacchetto azionario e sicuramente dopo aver riempito la Cina di negozi del Milan ed aver imposto alla squadra tour estivi in estremo oriente, sono sicuri di incassare più del miliardo che spenderanno per l'acquisizione.

Per intenderci a loro di questa stagione non frega più di tanto, infatti o ripianano perdite, o li spendono sul mercato o per lo stadio a loro non frega nulla: sono banche.

Penso che tu non stia tenendo bene in considerazione il fatto che per fortuna nostra i risultati a cui aspirano queste banche vanno di pari passo con i risultati sportivi.

Se la squadra non vince, non partecipa alla champions, le maglie non si vendono, lo stadio non si riempe.

Gli ultimi dieci anni dovrebbero essere un ottimo monito per tutti i nuovi acquirenti. Banche o ricconi che siano.
 

naliM77

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Penso che tu non stia tenendo bene in considerazione il fatto che per fortuna nostra i risultati a cui aspirano queste banche vanno di pari passo con i risultati sportivi.

Se la squadra non vince, non partecipa alla champions, le maglie non si vendono, lo stadio non si riempe.

Gli ultimi dieci anni dovrebbero essere un ottimo monito per tutti i nuovi acquirenti. Banche o ricconi che siano.

E tu non tieni in conto che venderanno in Cina e estremo oriente, dove il Milan insieme a Real e UTD è la squadra più seguita, nonostante anche lo UTD non vinca Champions da un po' di tempo.

Semmai alle Champions penseranno i futuri proprietari che verranno dopo le banche, alle banche invece interesserà eliminare debiti e perdite per rendere l'affare appetibile e lo ripeto, ci sono tanti modi per farlo, senza nemmeno vincere le Champions.

Unicredit ha venduto la Roma agli americani, nonostante la Roma non vincesse una Champions da MAI :) Dai su, aprite gli occhi, a me i nomi di Huarong & c.. Non mettono paura, ci mancherebbe, questi i soldi li hanno e li tirano fuori senza problemi, ma levatevi dalla testa che lo faranno per il Milan, se domani dopo il closing, lo UTD dovesse bussare alla porta per Donnarumma con 100 milioni in tasca,o il Chelsea con 60 milioni per Romagnoli, questi venderebbe di corsa, perché sono affari che generano utili, sempre belli da presentare alla borsa :)
 

Henry

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Secondo me non è piu una questione di ottimismo o meno...il punto sono i soldi messi come caparra...per quale motivo si rischia di buttare al vento 200 milioni?

Ottima domanda che è la chiave di molte cose e che mi permette di fare un'ipotesi meno infausta di quella di prima. Noi non conosciamo la disciplina giuridica a cui questi 200 M, per adesso presumibilmente segregati in un escrow account, sono sottoposti. Il comportamento di Fininvest torna razionale se si ritiene che la garanzia fornita sia molto labile, nel senso che ci sono molte condizioni per le quali il closing può naufragare che non sono coperte e quindi in tal caso i soldi tornerebbero a casa integralmente o in gran parte.

Faccio tutte le ipotesi, dando per buona la storia delle autorizzazioni, malgrado i dubbi che ho su quello:

A) Caparra in senso "popolare", ossia uno strumento onnicomprensivo che copre tutto, inadempimenti, mancanza di autorizzazioni di qualsiasi genere, fulmini divini. In mancanza di closing per impossibilità di qualsiasi genere del compratore, il venditore intasca tutto e buona notte al secchio. Improbabile, e fuori dalla prassi solita, ma non impossibile. Denoterebbe una esorbitante forza contrattuale della parte venditrice che impone condizioni draconiane al compratore sia in termini di ammontare che di disciplina giuridica. Non male per chi è visto come uno che deve vendere e ha l'acqua alla gola. In tal caso è incomprensibile l'inerzia di mercato vista la garanzia al fulmicotone e la totale punizione del negletto compratore

B1) Caparra in senso tecnico secondo la legge italiana. Improbabile ma non impossibile. Il venditore intasca solo in caso di inadempimento, se mancano le autorizzazioni i 200 milioni tornano a casa. Rimane l'esorbitanza della cifra rispetto alla prassi per il caso dell'inadempimento

B2) Come sopra, ma con in aggiunta un reverse break up fee ("reverse" perché è a carico del compratore) di importo molto minore a carico del compratore che si assume il rischio della mancanza delle autorizzazioni. In tal caso i soldi tornano a casa defalcati del preciso ammontare del suddetto fee.

C) I 200 milioni sono un acconto importante che costituisce prova della serietà del compratore e garanzia sovrabbondante di una clausola penale per l'inadempimento il cui ammontare è ignoto e di una clausola di reverse break up fee per la mancanza di autorizzazioni di cui parimenti non conosciamo l'ammontare. Questo sarebbe più in linea con la prassi internazionale. Che so, 70 M di penale per inadempimento e 35 per la mancanza di autorizzazioni potrebbe essere un'ipotesi realistica. Nella prassi internazionale effettivamente ai cinesi viene chiesto di assumersi il rischio della mancanza delle autorizzazioni. Dipende tutto dalla forza contrattuale. In certi casi si sono rifiutati e hanno abbandonato il tavolo. Può sembrare strano, ma il problema vero sono le autorizzazioni americane alla penetrazione cinese non quelle domestiche che onestamente non hanno mai dato problemi ai colossi cinesi che quando si muovono sanno di avere le spalle coperte in patria. Spesso i cinesi si accollano il rischio delle autorizzazioni delle autorità dei Paesi ospiti. Chem China si è impegnata a pagare a Syngenta 3 miliardi di dollari su un affare da 43 miliardi di dollari in caso di fallimento per mancate autorizzazioni (cinesi e quelle antitrust dei vari paesi occidentali interessati alla concentrazione, ma lo sanno anche i sassi che il problema vero sono le seconde) ma non pagherà nulla se l'affare salta per colpa del CFIUS americano, la cui ostilità ai cinesi è crescente. Ma lo fanno anche gruppi occidentali, Halliburton ha perso 3,5 miliardi di dollari per un reverse break up fee a causa di mancata autorizzazione antitrust per una fusione con altra grande società del ramo dei servizi petroliferi, la Baker Hughes che li ha incassati, per un affare complessivo di 35 miliardi andato a monte. Ho fatto degli esempi per far capire meglio la prassi.

Alla fine della fiera, possiamo dire che c'è un rapporto di proporzione diretta tra la ampiezza e la consistenza della garanzia e la propensione al rischio di Fininvest: più la garanzia è debole e condizionata meno essa è propensa a rischiare sul mercato anche se ritiene alte le probabilità che il closing avvenga. Questa è la sola via di uscita razionale: se Fininvest ritiene che ci sia qualche probabilità che il closing non avvenga per un motivo non coperto dalla garanzia o coperto da una cifra irrisoria. L'unica cosa che non si può fare è essere selettivi negli argomenti: se la garanzia è ampia e onnicomprensiva tanto da ritenerla la prova della inevitabilità del closing, allora non si può negare la assurdità della inerzia di mercato. E viceversa.
 
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