Secondo me non è piu una questione di ottimismo o meno...il punto sono i soldi messi come caparra...per quale motivo si rischia di buttare al vento 200 milioni?
Ottima domanda che è la chiave di molte cose e che mi permette di fare un'ipotesi meno infausta di quella di prima. Noi non conosciamo la disciplina giuridica a cui questi 200 M, per adesso presumibilmente segregati in un escrow account, sono sottoposti. Il comportamento di Fininvest torna razionale se si ritiene che la garanzia fornita sia molto labile, nel senso che ci sono molte condizioni per le quali il closing può naufragare che non sono coperte e quindi in tal caso i soldi tornerebbero a casa integralmente o in gran parte.
Faccio tutte le ipotesi, dando per buona la storia delle autorizzazioni, malgrado i dubbi che ho su quello:
A) Caparra in senso "popolare", ossia uno strumento onnicomprensivo che copre tutto, inadempimenti, mancanza di autorizzazioni di qualsiasi genere, fulmini divini. In mancanza di closing per impossibilità di qualsiasi genere del compratore, il venditore intasca tutto e buona notte al secchio. Improbabile, e fuori dalla prassi solita, ma non impossibile. Denoterebbe una esorbitante forza contrattuale della parte venditrice che impone condizioni draconiane al compratore sia in termini di ammontare che di disciplina giuridica. Non male per chi è visto come uno che deve vendere e ha l'acqua alla gola. In tal caso è incomprensibile l'inerzia di mercato vista la garanzia al fulmicotone e la totale punizione del negletto compratore
B1) Caparra in senso tecnico secondo la legge italiana. Improbabile ma non impossibile. Il venditore intasca solo in caso di inadempimento, se mancano le autorizzazioni i 200 milioni tornano a casa. Rimane l'esorbitanza della cifra rispetto alla prassi per il caso dell'inadempimento
B2) Come sopra, ma con in aggiunta un reverse break up fee ("reverse" perché è a carico del compratore) di importo molto minore a carico del compratore che si assume il rischio della mancanza delle autorizzazioni. In tal caso i soldi tornano a casa defalcati del preciso ammontare del suddetto fee.
C) I 200 milioni sono un acconto importante che costituisce prova della serietà del compratore e garanzia sovrabbondante di una clausola penale per l'inadempimento il cui ammontare è ignoto e di una clausola di reverse break up fee per la mancanza di autorizzazioni di cui parimenti non conosciamo l'ammontare. Questo sarebbe più in linea con la prassi internazionale. Che so, 70 M di penale per inadempimento e 35 per la mancanza di autorizzazioni potrebbe essere un'ipotesi realistica. Nella prassi internazionale effettivamente ai cinesi viene chiesto di assumersi il rischio della mancanza delle autorizzazioni. Dipende tutto dalla forza contrattuale. In certi casi si sono rifiutati e hanno abbandonato il tavolo. Può sembrare strano, ma il problema vero sono le autorizzazioni americane alla penetrazione cinese non quelle domestiche che onestamente non hanno mai dato problemi ai colossi cinesi che quando si muovono sanno di avere le spalle coperte in patria. Spesso i cinesi si accollano il rischio delle autorizzazioni delle autorità dei Paesi ospiti. Chem China si è impegnata a pagare a Syngenta 3 miliardi di dollari su un affare da 43 miliardi di dollari in caso di fallimento per mancate autorizzazioni (cinesi e quelle antitrust dei vari paesi occidentali interessati alla concentrazione, ma lo sanno anche i sassi che il problema vero sono le seconde) ma non pagherà nulla se l'affare salta per colpa del CFIUS americano, la cui ostilità ai cinesi è crescente. Ma lo fanno anche gruppi occidentali, Halliburton ha perso 3,5 miliardi di dollari per un reverse break up fee a causa di mancata autorizzazione antitrust per una fusione con altra grande società del ramo dei servizi petroliferi, la Baker Hughes che li ha incassati, per un affare complessivo di 35 miliardi andato a monte. Ho fatto degli esempi per far capire meglio la prassi.
Alla fine della fiera,
possiamo dire che c'è un rapporto di proporzione diretta tra la ampiezza e la consistenza della garanzia e la propensione al rischio di Fininvest: più la garanzia è debole e condizionata meno essa è propensa a rischiare sul mercato anche se ritiene alte le probabilità che il closing avvenga. Questa è la sola via di uscita razionale: se Fininvest ritiene che ci sia qualche probabilità che il closing non avvenga per un motivo non coperto dalla garanzia o coperto da una cifra irrisoria. L'unica cosa che non si può fare è essere selettivi negli argomenti: se la garanzia è ampia e onnicomprensiva tanto da ritenerla la prova della inevitabilità del closing, allora non si può negare la assurdità della inerzia di mercato. E viceversa.