Qualunque opzione va bene, perfino l’Inda, ma mai ai gobbi. Dare a loro un capitale tecnico ed economico del genere sarebbe come finanziarli, devono scoppiare invece, col loro terzo monte ingaggi europeo e decimo fatturato (= situazione non sostenibile, è come se noi avessimo il monte ingaggi dell’Inda fatturando ciò che fatturiamo, la Juve fattura al netto delle plusvalenze quasi 300 milioni in meno del Real e ha un monte ingaggi di soli 20 milioni inferiore, non possono reggere). Preferisco avere l’Inda come avversario da scalzare quando torneremo piuttosto che quei sacchi di letame che ci hanno rubato cinque scudetti tra gli anni ’70 e il 2012 passando per il 2005 (senza contare quelli fregati a Inda, Roma -celebre il furto sul goal di Turone- e Fiorentina). Mi rode eccome che l’Inda possa tornare ad alzare trofei prima di noi, ma meglio avere loro da tirare giù quando sarà il momento piuttosto che la squadra di Stato.
Ricordo bene le parole di Rivera del Marzo ‘72 “Fino a quando a capo degli arbitri ci sarà il signor Campanati, per noi del Milan le cose andranno sempre in questo modo: saremo costantemente presi in giro. Questo non è più calcio. A parte la nostra comprensibile e incontenibile amarezza, mi spiace per gli sportivi… credono che il calcio sia ancora una cosa seria. Quello che abbiamo subito oggi è una vera vergogna. Credevo che ci avessero fregato già a Torino contro la Juventus, invece ci presero in giro a metà con l’autocritica di Lo Bello in televisione. Purtroppo per il Milan avere certi arbitri è diventata ormai una tradizione. La logica è che dovevamo perdere il campionato. “