Italiano e De Silvestri:"Facciamo un passo verso la storia".

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Italiano e De Silvestri in conferenza:

Italiano:"Siamo qui Con grande entusiasmo: è quello che ci ha accompagnato in questo percorso di coppa, avevamo il Dall'Ara gremito per la semifinale di ritorno e domani avremo tanta gente che ci darà sostegno per provare a fare una grande partita. Dopo 51 anni il Bologna torna a disputare una gara tanto importante. Tutti insieme cercheremo di fare un ulteriore passo verso la storia, sapendo di affrontare una squadra piena di campioni ma volendo giocarci le nostre chance. Ne abbiamo, dovremo stare attenti ma con voglia e volontà di fare una grande partita". Negli ultimi anni il Bologna sta mostrando grande crescita. Con Saputo si cerca di crescere anno dopo anno e ci sono sempre conferme. Un fioretto? Avevo detto basta ai fioretti, se succedesse questo miracolo voglio pensarci dopo. Qualcosa organizzeremo, ma ora massima attenzione e concentrazione. Domani abbiamo tutto il giorno per puntellare e aggiustare qualcosina, poi si vedrà. Ma a testa alta. Il Milan? Loro sono abituati, noi un po' meno. Hanno alzato un trofeo quest'anno, il Bologna non lo fa da tantissimi anni. Ma ogni partita riparte da zero e lasciamo perdere quanto accaduto venerdì in cui abbiamo staccato la spina solo quindici minuti. Proporremo qualche giocatore diverso e credo anche loro, dovremo giocare liberi, spensierati, con felicità e senza avere rimorsi. Cercheremo di farci trovare pronti. Le finali perse? Questa è la mia settima finale e già arrivarci è un grande merito. Giocare le finali è bello, ci arrivi tramite un percorso in cui batti squadre forti e stupisci. La nostra presenza qui non era in programma, abbiamo fatto qualcosa di superlativo. Le finali si giocano per vincerle ma già arrivarci è una soddisfazione. Sono a 3 vittorie e 3 sconfitte, se domani vogliono farmi questo regalo i miei uomini, ne sarei ben contento... Ma già è bello. Vedo gli sguardi dei ragazzi e come preparano la partita, ma anche l'affetto della gente è bello e vogliamo dare loro gioie. Mi chiedevate se affrontare il Milan nel doppio confronto potesse essere positivo o no, ma sono convinto che sì ripartiremo da zero, ma cercando di capire dove abbiamo sbagliato in quel quarto d'ora finale e invece fatto bene nel resto. Ogni volta che abbiamo sbagliato, siamo stati capaci di reagire ed esprimerci al massimo delle capacità. Sono convinto che domani ci saranno percezione del pericolo, attenzione e sacrificio: non c'è bisogno dell'allenatore. Ai ragazzi ho detto che se io domani sto a casa, loro comunque scenderanno in campo e daranno il massimo. Hanno voglia di primeggiare, crescono continuamente e domani è un grande premio per Lollo (De Silvestri, ndr) e i suoi compagni. Dobbiamo giocare con spensieratezza. Da quando sono arrivato è stato un susseguirsi di emozioni. Partendo da Valles, con qualche difficoltà, crescendo pian piano. Il rapporto e il modo di ragionare sono cambiati, sono arrivati risultati e crescita. Non avevo mai visto una coesione così in un gruppo: chi gioca fa bene, chi subentra anche meglio. Le mie parole sono state dettate dal cuore, le emozioni vissute quest'anno mi hanno spinto a mostrare al Presidente della Repubblica cosa significherà domani per tutta Bologna. Abbiamo reso felice una comunità: i più anziani hanno visto questo club vincere i trofei, i miei coetanei mai forse nemmeno in queste sfide. Dobbiamo essere da esempio e mostrare tutto il fair play possibile: che sia un bello spettacolo e vinca il migliore. Quando scendi in campo devi pensare solo a giocare, non a quello che sta intorno alla partita. Bisogna mettere qualità e cinismo nelle due aree: al fischio iniziale ti dimentichi il contorno e quello che ti stai giocando. Dare il massimo, provare a vincere duelli con massima percezione del pericolo. Se sei concentrato sul campo, il resto passa inosservato. I ragazzi sanno che conta umiltà e sbagliare meno possibile, sulla carta affrontiamo chi è più forte di noi. Per pareggiare tutto questo dobbiamo andare forte. Prima non ho risposto su Castro, ma il dolore al piede sembra andato via. Il problema è che non gioca 90 minuti da due mesi, non so che autonomia possa avere dall'inizio ma so quella che può avere se dovesse subentrare. Voglio pensarci bene, non possiamo sbagliare. Ma su Santi è solo questione di minutaggio che manca. Poi rientrano i vari Holm, Ndoye e Odgaard, dobbiamo gestire anche questo. Cosa ci trasmettono i 30.000 bolognesi? Sarà emozionante, siamo riusciti a regalare a una città intera un'altra partita importante dopo tantissimi anni. In città si sta vivendo qualcosa di inspiegabile... Si sente che c'è grande attesa per la partita. Per il resto, domani da quando l'arbitro fischia bisogna pensare ai 29mila animali rossoblù che saranno affamati come noi per portarsi a casa questo trofeo. Mi dispiace che in campo non potranno entrare ma li sentiremo, hanno voglia di starci vicino".

De Silvestri:"Questo è un gruppo che sta bene insieme. Da due stagioni c'è un modo di allenarsi e giocare unico: abbina la consapevolezza in se stessi alla voglia di divertirsi. Abbiamo iniziato la stagione affrontando così le partite e dovremo fare così alla stessa maniera domani. Questo è un gruppo magico: vero, è una finale e ci vuole attenzione più che massima, ma anche la spensieratezza che ci ha portati fino a qui. E il mister è stato bravissimo a coinvolgere tutti. Quest'anno il Bologna ha battuto tanti record. E quando ha la rosa al completo e gli effettivi concentrati e coinvolti, gioca per vincere. La Champions ci ha aiutato a capire che in certe partite bisogna alzare tutte le caratteristiche. La finale dopo 51 anni è un grandissimo orgoglio: ci siamo arrivati alla nostra maniera e vogliamo giocarla col calcio come sappiamo fare noi. Ricordo la partita di Bergamo, in cui abbiamo battuto l'Atalanta senza prendere gol: una partita che ci ha fatto dire che potevamo arrivare in fondo. A livello personale, arrivato a quasi 37 anni, mi soffermo e apprezzo di più le cose. Ricordo di aver vinto nel 2009 con la Lazio, ma ero 21enne con un altro carattere e una maturità diversa. Ora vivo tutto con più coscienza, mi sento il più esperto ma so che sono tutti super professionali. Mihajlovic? Tutta la situazione di Sinisa ci ha fatto crescere a livello umano. Avevo un rapporto incredibile con lui, la squadra in quel periodo è cresciuta tantissimo. E quel fattore umano te lo porti poi in campo. Ci ha fatto diventare uomini forti.Dopo questi anni mi sento Bologna come seconda città. Abbiamo il petto gonfio, portiamo 30mila bolognesi allo stadio ed è un orgoglio incredibile".



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Italiano:"Siamo qui Con grande entusiasmo: è quello che ci ha accompagnato in questo percorso di coppa, avevamo il Dall'Ara gremito per la semifinale di ritorno e domani avremo tanta gente che ci darà sostegno per provare a fare una grande partita. Dopo 51 anni il Bologna torna a disputare una gara tanto importante. Tutti insieme cercheremo di fare un ulteriore passo verso la storia, sapendo di affrontare una squadra piena di campioni ma volendo giocarci le nostre chance. Ne abbiamo, dovremo stare attenti ma con voglia e volontà di fare una grande partita". Negli ultimi anni il Bologna sta mostrando grande crescita. Con Saputo si cerca di crescere anno dopo anno e ci sono sempre conferme. Un fioretto? Avevo detto basta ai fioretti, se succedesse questo miracolo voglio pensarci dopo. Qualcosa organizzeremo, ma ora massima attenzione e concentrazione. Domani abbiamo tutto il giorno per puntellare e aggiustare qualcosina, poi si vedrà. Ma a testa alta. Il Milan? Loro sono abituati, noi un po' meno. Hanno alzato un trofeo quest'anno, il Bologna non lo fa da tantissimi anni. Ma ogni partita riparte da zero e lasciamo perdere quanto accaduto venerdì in cui abbiamo staccato la spina solo quindici minuti. Proporremo qualche giocatore diverso e credo anche loro, dovremo giocare liberi, spensierati, con felicità e senza avere rimorsi. Cercheremo di farci trovare pronti. Le finali perse? Questa è la mia settima finale e già arrivarci è un grande merito. Giocare le finali è bello, ci arrivi tramite un percorso in cui batti squadre forti e stupisci. La nostra presenza qui non era in programma, abbiamo fatto qualcosa di superlativo. Le finali si giocano per vincerle ma già arrivarci è una soddisfazione. Sono a 3 vittorie e 3 sconfitte, se domani vogliono farmi questo regalo i miei uomini, ne sarei ben contento... Ma già è bello. Vedo gli sguardi dei ragazzi e come preparano la partita, ma anche l'affetto della gente è bello e vogliamo dare loro gioie. Mi chiedevate se affrontare il Milan nel doppio confronto potesse essere positivo o no, ma sono convinto che sì ripartiremo da zero, ma cercando di capire dove abbiamo sbagliato in quel quarto d'ora finale e invece fatto bene nel resto. Ogni volta che abbiamo sbagliato, siamo stati capaci di reagire ed esprimerci al massimo delle capacità. Sono convinto che domani ci saranno percezione del pericolo, attenzione e sacrificio: non c'è bisogno dell'allenatore. Ai ragazzi ho detto che se io domani sto a casa, loro comunque scenderanno in campo e daranno il massimo. Hanno voglia di primeggiare, crescono continuamente e domani è un grande premio per Lollo (De Silvestri, ndr) e i suoi compagni. Dobbiamo giocare con spensieratezza. Da quando sono arrivato è stato un susseguirsi di emozioni. Partendo da Valles, con qualche difficoltà, crescendo pian piano. Il rapporto e il modo di ragionare sono cambiati, sono arrivati risultati e crescita. Non avevo mai visto una coesione così in un gruppo: chi gioca fa bene, chi subentra anche meglio. Le mie parole sono state dettate dal cuore, le emozioni vissute quest'anno mi hanno spinto a mostrare al Presidente della Repubblica cosa significherà domani per tutta Bologna. Abbiamo reso felice una comunità: i più anziani hanno visto questo club vincere i trofei, i miei coetanei mai forse nemmeno in queste sfide. Dobbiamo essere da esempio e mostrare tutto il fair play possibile: che sia un bello spettacolo e vinca il migliore. Quando scendi in campo devi pensare solo a giocare, non a quello che sta intorno alla partita. Bisogna mettere qualità e cinismo nelle due aree: al fischio iniziale ti dimentichi il contorno e quello che ti stai giocando. Dare il massimo, provare a vincere duelli con massima percezione del pericolo. Se sei concentrato sul campo, il resto passa inosservato. I ragazzi sanno che conta umiltà e sbagliare meno possibile, sulla carta affrontiamo chi è più forte di noi. Per pareggiare tutto questo dobbiamo andare forte. Prima non ho risposto su Castro, ma il dolore al piede sembra andato via. Il problema è che non gioca 90 minuti da due mesi, non so che autonomia possa avere dall'inizio ma so quella che può avere se dovesse subentrare. Voglio pensarci bene, non possiamo sbagliare. Ma su Santi è solo questione di minutaggio che manca. Poi rientrano i vari Holm, Ndoye e Odgaard, dobbiamo gestire anche questo. Cosa ci trasmettono i 30.000 bolognesi? Sarà emozionante, siamo riusciti a regalare a una città intera un'altra partita importante dopo tantissimi anni. In città si sta vivendo qualcosa di inspiegabile... Si sente che c'è grande attesa per la partita. Per il resto, domani da quando l'arbitro fischia bisogna pensare ai 29mila animali rossoblù che saranno affamati come noi per portarsi a casa questo trofeo. Mi dispiace che in campo non potranno entrare ma li sentiremo, hanno voglia di starci vicino".

De Silvestri:"Questo è un gruppo che sta bene insieme. Da due stagioni c'è un modo di allenarsi e giocare unico: abbina la consapevolezza in se stessi alla voglia di divertirsi. Abbiamo iniziato la stagione affrontando così le partite e dovremo fare così alla stessa maniera domani. Questo è un gruppo magico: vero, è una finale e ci vuole attenzione più che massima, ma anche la spensieratezza che ci ha portati fino a qui. E il mister è stato bravissimo a coinvolgere tutti. Quest'anno il Bologna ha battuto tanti record. E quando ha la rosa al completo e gli effettivi concentrati e coinvolti, gioca per vincere. La Champions ci ha aiutato a capire che in certe partite bisogna alzare tutte le caratteristiche. La finale dopo 51 anni è un grandissimo orgoglio: ci siamo arrivati alla nostra maniera e vogliamo giocarla col calcio come sappiamo fare noi. Ricordo la partita di Bergamo, in cui abbiamo battuto l'Atalanta senza prendere gol: una partita che ci ha fatto dire che potevamo arrivare in fondo. A livello personale, arrivato a quasi 37 anni, mi soffermo e apprezzo di più le cose. Ricordo di aver vinto nel 2009 con la Lazio, ma ero 21enne con un altro carattere e una maturità diversa. Ora vivo tutto con più coscienza, mi sento il più esperto ma so che sono tutti super professionali. Mihajlovic? Tutta la situazione di Sinisa ci ha fatto crescere a livello umano. Avevo un rapporto incredibile con lui, la squadra in quel periodo è cresciuta tantissimo. E quel fattore umano te lo porti poi in campo. Ci ha fatto diventare uomini forti.Dopo questi anni mi sento Bologna come seconda città. Abbiamo il petto gonfio, portiamo 30mila bolognesi allo stadio ed è un orgoglio incredibile".
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Italiano:"Siamo qui Con grande entusiasmo: è quello che ci ha accompagnato in questo percorso di coppa, avevamo il Dall'Ara gremito per la semifinale di ritorno e domani avremo tanta gente che ci darà sostegno per provare a fare una grande partita. Dopo 51 anni il Bologna torna a disputare una gara tanto importante. Tutti insieme cercheremo di fare un ulteriore passo verso la storia, sapendo di affrontare una squadra piena di campioni ma volendo giocarci le nostre chance. Ne abbiamo, dovremo stare attenti ma con voglia e volontà di fare una grande partita". Negli ultimi anni il Bologna sta mostrando grande crescita. Con Saputo si cerca di crescere anno dopo anno e ci sono sempre conferme. Un fioretto? Avevo detto basta ai fioretti, se succedesse questo miracolo voglio pensarci dopo. Qualcosa organizzeremo, ma ora massima attenzione e concentrazione. Domani abbiamo tutto il giorno per puntellare e aggiustare qualcosina, poi si vedrà. Ma a testa alta. Il Milan? Loro sono abituati, noi un po' meno. Hanno alzato un trofeo quest'anno, il Bologna non lo fa da tantissimi anni. Ma ogni partita riparte da zero e lasciamo perdere quanto accaduto venerdì in cui abbiamo staccato la spina solo quindici minuti. Proporremo qualche giocatore diverso e credo anche loro, dovremo giocare liberi, spensierati, con felicità e senza avere rimorsi. Cercheremo di farci trovare pronti. Le finali perse? Questa è la mia settima finale e già arrivarci è un grande merito. Giocare le finali è bello, ci arrivi tramite un percorso in cui batti squadre forti e stupisci. La nostra presenza qui non era in programma, abbiamo fatto qualcosa di superlativo. Le finali si giocano per vincerle ma già arrivarci è una soddisfazione. Sono a 3 vittorie e 3 sconfitte, se domani vogliono farmi questo regalo i miei uomini, ne sarei ben contento... Ma già è bello. Vedo gli sguardi dei ragazzi e come preparano la partita, ma anche l'affetto della gente è bello e vogliamo dare loro gioie. Mi chiedevate se affrontare il Milan nel doppio confronto potesse essere positivo o no, ma sono convinto che sì ripartiremo da zero, ma cercando di capire dove abbiamo sbagliato in quel quarto d'ora finale e invece fatto bene nel resto. Ogni volta che abbiamo sbagliato, siamo stati capaci di reagire ed esprimerci al massimo delle capacità. Sono convinto che domani ci saranno percezione del pericolo, attenzione e sacrificio: non c'è bisogno dell'allenatore. Ai ragazzi ho detto che se io domani sto a casa, loro comunque scenderanno in campo e daranno il massimo. Hanno voglia di primeggiare, crescono continuamente e domani è un grande premio per Lollo (De Silvestri, ndr) e i suoi compagni. Dobbiamo giocare con spensieratezza. Da quando sono arrivato è stato un susseguirsi di emozioni. Partendo da Valles, con qualche difficoltà, crescendo pian piano. Il rapporto e il modo di ragionare sono cambiati, sono arrivati risultati e crescita. Non avevo mai visto una coesione così in un gruppo: chi gioca fa bene, chi subentra anche meglio. Le mie parole sono state dettate dal cuore, le emozioni vissute quest'anno mi hanno spinto a mostrare al Presidente della Repubblica cosa significherà domani per tutta Bologna. Abbiamo reso felice una comunità: i più anziani hanno visto questo club vincere i trofei, i miei coetanei mai forse nemmeno in queste sfide. Dobbiamo essere da esempio e mostrare tutto il fair play possibile: che sia un bello spettacolo e vinca il migliore".


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Nulla da dire sulle sue parole: mi sembrano coerenti e giuste nei confronti della sua squadra, e rispettose per noi. Un po' li temo, perché è vero che hanno coesione e hanno creato in questi due anni un bel gruppo. Se fossimo riusciti a fare lo stesso, non ci sarebbe storia, ma purtroppo la stagione ci ha visti invece, tra cambi di allenatore e cambi di modulo, ancora alla ricerca di un equilibrio difficile da trovare. Credo sarà una bella partita, poco tattica e piena di occasioni. Staremo a vedere.
 

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