- Registrato
- 6 Giugno 2014
- Messaggi
- 40,596
- Reaction score
- 4,310
No no, lo sbatto in faccia a chiunque, anche nella vita reale, capisco ciò che vuoi dire, ma é così, nell'ultimo anno son diventato di un cinico e spietato che non immagini, anche perché le stesse boiate che leggo qui spesso le sento anche fuori dal forum.
Tornando al discorso del messaggio, io non obbligo nessuno ad uscire di casa, ad andare al mare, ad andare al lavoro o a mangiarsi una pizza, se uno ha paura, si sente in pericolo, ha dei cari a cui non vuole creare rischi si può tutelare come meglio crede. Invece trovo ipocrita ed egoista il dire "io ho paura, chiudi e fallisci, la mia vita vale più della tua" che gira e rigira é quello che é successo, sta succedendo e continuerà a succedere. Non auguro a nessuno di finire un TI o peggio, ma SE succede ci si faccia un esame di coscienza su come é potuto succedere invece di puntare il dito SEMPRE sugli altri. Io l'ho avuto, non ho contagiato nessuno, e non conosco nessuno finito in TI, sono stato solo fortunato o forse son stato più attento di altri? Eppure chi ci ha rimesso 16 anni di vita sono io, additato da tutti come ingordo, egoista, infame, cancro da estirpare, perché lavoravo nella ristorazione. Forse sbaglio, ma qui, e anche fuori la percepisci la vostra (in generale) "cattiveria" contro il mio (ex) settore, e in generale contro le PI. Come se loro volessero aprire "per fare i milioni" , altra citazione che odio più di speranza il ministro.
Ovviamente tu hai tutti i motivi per essere incavolato se la tua attività è stata distrutta da questa situazione, non so il caso specifico, io ho parenti nella ristorazione e pur avendomi confidato le difficoltà bene o male campano, nel senso che hanno tutti i dipendenti i cassa integrazione e hanno bloccato i mutui..quindi i ristori penosi se li fanno bastare ma le spese le hanno quasi azzerate..
Detto ciò voglio solo ricordare per l'ennesima volta, perché sennò parliamo a vuoto, che il problema non sono i morti (o meglio, lo sono solo in parte), il problema è che se il virus viene lasciato circolare liberamente è AUTOMATICO che nel giro di qualche settimana, massimo un mese, il sistema sanitario va al collasso...lì allora non è più questione di covid o meno, è questione che uno può morire per una minchiata come un'appendicite, senza contare che salta tutta la prevenzione..io ti chiedo, ma se ti dicessero di scegliere di riaprire ma che poi un tuo caro per un'appendicite morirà, cosa sceglieresti?
Dobbiamo prendercela con i veri colpevoli, i musi gialli e il sistema che non sostiene come dovrebbe (non può? non vuole? non lo so io..) ma l'alternativa alle chiusure non c'è se in tutto il mondo si sta facendo così..
Le isole felici che sono uscite dal virus sono paesi isolati come la NZ..ma anche lì, bastano 3 casi e chiudono tutto 2 settimane...ovvio che così contengono tutto..o in cina, dove se c'è un caso positivo fanno 1 milione di tamponi in un giorno e mettono una città in isolamento...
Qua non "accettiamo" le chiusure nemmeno con 20mila casi al giorno..
Per il resto, possono solo esprimerti solidarietà, purtroppo il vostro settore (insieme a turismo e intrattenimento/wellness) è la vittima vera di questo virus perché sono settori meravigliosi ma legati allo stile di vita che ci piaceva fare, e che oggi ci dicono non sia più fattibile...la speranza vera è che tra un anno siamo tornati a prima di questo incubo surreale..