Ma a parte questa sciagurata epoca con pandemie e fanatici, è proprio questa configurazione del mondo finta, ipocrita, plasmata sull'apparenza e ui social, che mi spaventa per le nuove generazioni.
Ho un cuginetto che adoro come un fratello, sveglio, intellligente, con la testa sulle spalle.
Ha resistito stoicamente, ma anche lui raggiunti i quattordici anni per non perdere il giro con amici e ragazze si è fatto coinvolgere in questo sistema, con i social attaccati da mattina a sera, il telefonino parte del braccio, la musica spazzatura, e lentamente si sta trasformando e perdendo i suoi valori, quelli veri, quelli sinceri. Anche una roccia come lui non riesce a resistere alla tempesta di questa società moderna. Non lo conosco più, ci soffro. A volte mi sembra addirittura che abbia gli occhi spenti, privi della passione e dell'entusiasmo che aveva prima.
Anch'io sono stato adolescente come tutti, ho avuto i miei turbamenti, ma la mia generazione non era così perché si poteva reggere su qualcosa di solido e puro.
No, di figli per ora proprio non ne voglio. Voglio tirare su un figlio come si deve, ma ho capito che soffrirei troppo quando l'inevitabile marciume della società lo risucchierà.
E sarà sempre peggio, sempre peggio.