Investcorp: la struttura finanziaria. Salta tutto o si continua?

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Carlo Festa: Offerta Investcorp. Financing structure. Term facility 400 mln. Preferred equity 400-500 mln. Common equity 300-400 mln. Totale: 1,2 mld

News precedenti (LEGGERE LE NEWS PRIMA DI COMMENTARE)

La GDS in edicola conferma le news di ieri e aggiunge: il tempo dell'attesa è finito. Ora Investcorp pretende risposte da Elliott. Alardhi dà l'ultima a Elliott: l'offerta non verrà alzata. E smentite anche le voci relative alla ricerca di un di partner. la smentita in tal senso è decisa. Investcorp vuole andare fino in fondo da solo pecché ha tutto il denaro che serve per l’acquisto del Milan. E queste voci differenti hanno fortemente sorpreso Investcorp che comincia a pensare che si tratti di una mossa strategica. Investcorp è irritato anche per le voci su una seconda trattativa con Redbird, per spuntare un prezzo più alto. A Londra c’è il sospetto che qualcuno nella dirigenza attuale del Milan preferirebbe che la cessione non venisse fatta, forse per non modificare lo status quo che tra pochi giorni potrebbe essere glorificato da uno scudetto inaspettato a inizio stagione e che anche nella sede londinese del fondo viene atteso con trepida-
zione. E di conseguenza alcune delle voci emerse ultimamente per rallentare le firme con Investcorp potrebbero essere strumentali. Le manovre di disturbo, anche nel campo della finanza, sono abbastanza abituali, ma Investcorp a questo punto pretende chiarezza. L’ultimatum nasce proprio dalla volontà di stanare i proprietari del Milan: i soldi sono sul tavolo, se Elliott vuole vendere il club deve solo prenderli, altrimenti dovrà comunicare a Investcorp di aver cambiato idea. Ma in via definitiva e ufficiale.

Il Sole 24 Ore: si attende il rilancio di Investcorp dopo che Redibird è arrivato a 1,2 mld. Lo stesso fondo arabo sarebbe alla ricerca di un socio italiano per dare un'identità più marcata all'operazione.


Anche TS in edicola
: Investcorp è stanco delle continue voci su altri acquirenti e chiede a Elliott di dare subito, a mo di ultimatum, una risposta alle offerte presentate. Elliott è scettico sulle modalità di pagamento presentate da Elliott e prende in esame altre offerte. Di sicuro c'è che i Singer ora non hanno fretta, anche per non turbare la corsa scudetto.C'è anche un'altra ipotesi: Investcorp potrebbe non aver raccolto tutti i fondi necessari gettando poi la palla nel campo di Elliott una mossa mediatica, potrebbe anche cercare di sfilarsi dall’operazione. Ma siamo sempre nel campo interpretativo.

Corriere della Sera: Il sorpasso da parte del fondo americano RedBird pare aver indispettito Investcorp, che ieri ha fatto filtrare il disappunto per gli sviluppi della trattativa d’acquisto e avrebbe posto una sorta di ultimatum a Elliott, accusata di cercare acquirenti per far alzare il prezzo. Una strategia irrituale, anche perché l’esclusiva per la trattativa è scaduta a fine aprile.

Anche il CorSport conferma le news di ieri e aggiunge: Investc. avverte e dà un ultimatum ad Elliott: i soldi sono sul tavolo. Il fondo arabo contesta la gestione della trattativa. Elliott non replica.

Repubblica: gli uomini di Elliott lavorano alla cessione del club, per cui sono in lizza il fondo del Bahrain Investcorp, che spinge per chiudere la trattativa in fretta, e gli americani di RedBird Capital, già proprietari dell’85 per cento del Tolosa e dell’11 per cento della società che controlla il Liverpool.


Sky conferma le news della GDS e aggiunge: Si complica e non poco la trattativa tra il fondo Elliott e Investcorp per il passaggio di proprietà del Milan. E se la frenata arriva in maniera sin troppo palese, in manierà più velata cominciano anche ad alzarsi i toni tra le parti, in quella che ora sembra una vera e propria partita a scacchi. Ma facciamo un passo indietro e proviamo a capire meglio come stanno le cose e cosa potrebbe far saltare il tavolo. Più o meno all’inizio del mese di aprile Elliott e Investcorp firmano un patto di esclusiva e attivano una attenta due diligence, l’attività di raccolta e verifica delle informazioni di natura fiscale, patrimoniale, gestionale ed economica di un’azienda, necessaria prima di un’acquisizione così importante. Tutto sembra procedere verso la giusta direzione e a conferma del buon avvio della trattativa arrivano anche tweet e post social, pubblicati direttamente da uomini copertina del fondo mediorientale. Le parti sembrano a un passo dal signing (la firma dell’accordo con cifre, dettagli e condizioni), ma in realtà i rallentamenti sono dietro l’angolo.

Ma quale sarebbe dunque ora l'ostacolo principale alla buona conclusione dell'affare? Sintetizzando: la formula d'acquisto da parte di Investcorp e i dubbi di Elliot sulle reali disponibilità del fondo del Bahrain. L’indiscrezione uscita qualche giorno fa da Il Sole 24 ore e mai smentita parlava di una suddivisione del miliardo e 200 mila euro di investimento così ripartita: 800 di equity, ovvero messi direttamente da Investcorp, e 400 di finanziamento, in un’operazione a debito (se il finanziamento non venisse ripagato ricadrebbe poi sulle casse del Milan) che Elliott non gradirebbe. Il fondo americano oggi alla guida del Milan, infatti, ha fatto capire che non vorrebbe che alcun debito possa gravare sulle spalle del club rossonero in futuro.

Da qui i primi tentennamenti e i primi dubbi sulla reale possibilità di investimento del fondo del Bahrain, che anticipano una serie di giornate di transizione e che hanno inevitabilmente portato all’ultimatum dettato nelle scorse ore da Investcorp a Elliott. Come a dire: i soldi ci sono, perché non ci vendete il Milan?! Un vero e proprio gioco delle parti, nel quale ogni componente dell’intricato puzzle continua a sostenere la propria posizione e che potrebbe nascondere anche un finale a sorpresa. Il periodo di esclusiva tra Elliott e Investcorp è scaduto, la situazione tra i protagonisti resta tesa, nonostante da entrambi i lati della barricata ci si nasconda dietro a un doppio “no comment”, e quel che appare sempre più chiaro è che in questo momento Investcorp abbia perso quota nella corsa all’acquisizione dei rossoneri. Sullo sfondo, infatti, aleggia e si fa sempre più ingombrante, il profilo del fondo americano RedBird, che ha aperto con forza il dialogo con Elliott e potrebbe rappresentare agli occhi dell’attuale proprietario dei rossoneri una sponda molto più sicura alla quale affidarsi. Nel caso però servirà una nuova due diligence e dunque altro tempo. E negli scacchi il tempo è sempre un fattore determinante.
 

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Carlo Festa: Offerta Investcorp. Financing structure. Term facility 400 mln. Preferred equity 400-500 mln. Common equity 300-400 mln. Totale: 1,2 mld

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La GDS in edicola conferma le news di ieri e aggiunge: il tempo dell'attesa è finito. Ora Investcorp pretende risposte da Elliott. Alardhi dà l'ultima a Elliott: l'offerta non verrà alzata. E smentite anche le voci relative alla ricerca di un di partner. la smentita in tal senso è decisa. Investcorp vuole andare fino in fondo da solo pecché ha tutto il denaro che serve per l’acquisto del Milan. E queste voci differenti hanno fortemente sorpreso Investcorp che comincia a pensare che si tratti di una mossa strategica. Investcorp è irritato anche per le voci su una seconda trattativa con Redbird, per spuntare un prezzo più alto. A Londra c’è il sospetto che qualcuno nella dirigenza attuale del Milan preferirebbe che la cessione non venisse fatta, forse per non modificare lo status quo che tra pochi giorni potrebbe essere glorificato da uno scudetto inaspettato a inizio stagione e che anche nella sede londinese del fondo viene atteso con trepida-
zione. E di conseguenza alcune delle voci emerse ultimamente per rallentare le firme con Investcorp potrebbero essere strumentali. Le manovre di disturbo, anche nel campo della finanza, sono abbastanza abituali, ma Investcorp a questo punto pretende chiarezza. L’ultimatum nasce proprio dalla volontà di stanare i proprietari del Milan: i soldi sono sul tavolo, se Elliott vuole vendere il club deve solo prenderli, altrimenti dovrà comunicare a Investcorp di aver cambiato idea. Ma in via definitiva e ufficiale.

Il Sole 24 Ore: si attende il rilancio di Investcorp dopo che Redibird è arrivato a 1,2 mld. Lo stesso fondo arabo sarebbe alla ricerca di un socio italiano per dare un'identità più marcata all'operazione.


Anche TS in edicola
: Investcorp è stanco delle continue voci su altri acquirenti e chiede a Elliott di dare subito, a mo di ultimatum, una risposta alle offerte presentate. Elliott è scettico sulle modalità di pagamento presentate da Elliott e prende in esame altre offerte. Di sicuro c'è che i Singer ora non hanno fretta, anche per non turbare la corsa scudetto.C'è anche un'altra ipotesi: Investcorp potrebbe non aver raccolto tutti i fondi necessari gettando poi la palla nel campo di Elliott una mossa mediatica, potrebbe anche cercare di sfilarsi dall’operazione. Ma siamo sempre nel campo interpretativo.

Corriere della Sera: Il sorpasso da parte del fondo americano RedBird pare aver indispettito Investcorp, che ieri ha fatto filtrare il disappunto per gli sviluppi della trattativa d’acquisto e avrebbe posto una sorta di ultimatum a Elliott, accusata di cercare acquirenti per far alzare il prezzo. Una strategia irrituale, anche perché l’esclusiva per la trattativa è scaduta a fine aprile.

Anche il CorSport conferma le news di ieri e aggiunge: Investc. avverte e dà un ultimatum ad Elliott: i soldi sono sul tavolo. Il fondo arabo contesta la gestione della trattativa. Elliott non replica.

Repubblica: gli uomini di Elliott lavorano alla cessione del club, per cui sono in lizza il fondo del Bahrain Investcorp, che spinge per chiudere la trattativa in fretta, e gli americani di RedBird Capital, già proprietari dell’85 per cento del Tolosa e dell’11 per cento della società che controlla il Liverpool.


Sky conferma le news della GDS e aggiunge: Si complica e non poco la trattativa tra il fondo Elliott e Investcorp per il passaggio di proprietà del Milan. E se la frenata arriva in maniera sin troppo palese, in manierà più velata cominciano anche ad alzarsi i toni tra le parti, in quella che ora sembra una vera e propria partita a scacchi. Ma facciamo un passo indietro e proviamo a capire meglio come stanno le cose e cosa potrebbe far saltare il tavolo. Più o meno all’inizio del mese di aprile Elliott e Investcorp firmano un patto di esclusiva e attivano una attenta due diligence, l’attività di raccolta e verifica delle informazioni di natura fiscale, patrimoniale, gestionale ed economica di un’azienda, necessaria prima di un’acquisizione così importante. Tutto sembra procedere verso la giusta direzione e a conferma del buon avvio della trattativa arrivano anche tweet e post social, pubblicati direttamente da uomini copertina del fondo mediorientale. Le parti sembrano a un passo dal signing (la firma dell’accordo con cifre, dettagli e condizioni), ma in realtà i rallentamenti sono dietro l’angolo.

Ma quale sarebbe dunque ora l'ostacolo principale alla buona conclusione dell'affare? Sintetizzando: la formula d'acquisto da parte di Investcorp e i dubbi di Elliot sulle reali disponibilità del fondo del Bahrain. L’indiscrezione uscita qualche giorno fa da Il Sole 24 ore e mai smentita parlava di una suddivisione de.l miliardo e 200 mila euro di investimento così ripartita: 800 di equity, ovvero messi direttamente da Investcorp, e 400 di finanziamento, in un’operazione a debito (se il finanziamento non venisse ripagato ricadrebbe poi sulle casse del Milan) che Elliott non gradirebbe. Il fondo americano oggi alla guida del Milan, infatti, ha fatto capire che non vorrebbe che alcun debito possa gravare sulle spalle del club rossonero in futuro.

Da qui i primi tentennamenti e i primi dubbi sulla reale possibilità di investimento del fondo del Bahrain, che anticipano una serie di giornate di transizione e che hanno inevitabilmente portato all’ultimatum dettato nelle scorse ore da Investcorp a Elliott. Come a dire: i soldi ci sono, perché non ci vendete il Milan?! Un vero e proprio gioco delle parti, nel quale ogni componente dell’intricato puzzle continua a sostenere la propria posizione e che potrebbe nascondere anche un finale a sorpresa. Il periodo di esclusiva tra Elliott e Investcorp è scaduto, la situazione tra i protagonisti resta tesa, nonostante da entrambi i lati della barricata ci si nasconda dietro a un doppio “no comment”, e quel che appare sempre più chiaro è che in questo momento Investcorp abbia perso quota nella corsa all’acquisizione dei rossoneri. Sullo sfondo, infatti, aleggia e si fa sempre più ingombrante, il profilo del fondo americano RedBird, che ha aperto con forza il dialogo con Elliott e potrebbe rappresentare agli occhi dell’attuale proprietario dei rossoneri una sponda molto più sicura alla quale affidarsi. Nel caso però servirà una nuova due diligence e dunque altro tempo. E negli scacchi il tempo è sempre un fattore determinante.
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Jackdvmilan

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E' davvero difficile avanzare ipotesi.
La realtà è che piuttosto che finire nella brace è meglio stare nella padella....quindi o ci compra qualcuno di davvero solido o meglio rimanere così...
 

cuoredidrago

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Carlo Festa: Offerta Investcorp. Financing structure. Term facility 400 mln. Preferred equity 400-500 mln. Common equity 300-400 mln. Totale: 1,2 mld

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La GDS in edicola conferma le news di ieri e aggiunge: il tempo dell'attesa è finito. Ora Investcorp pretende risposte da Elliott. Alardhi dà l'ultima a Elliott: l'offerta non verrà alzata. E smentite anche le voci relative alla ricerca di un di partner. la smentita in tal senso è decisa. Investcorp vuole andare fino in fondo da solo pecché ha tutto il denaro che serve per l’acquisto del Milan. E queste voci differenti hanno fortemente sorpreso Investcorp che comincia a pensare che si tratti di una mossa strategica. Investcorp è irritato anche per le voci su una seconda trattativa con Redbird, per spuntare un prezzo più alto. A Londra c’è il sospetto che qualcuno nella dirigenza attuale del Milan preferirebbe che la cessione non venisse fatta, forse per non modificare lo status quo che tra pochi giorni potrebbe essere glorificato da uno scudetto inaspettato a inizio stagione e che anche nella sede londinese del fondo viene atteso con trepida-
zione. E di conseguenza alcune delle voci emerse ultimamente per rallentare le firme con Investcorp potrebbero essere strumentali. Le manovre di disturbo, anche nel campo della finanza, sono abbastanza abituali, ma Investcorp a questo punto pretende chiarezza. L’ultimatum nasce proprio dalla volontà di stanare i proprietari del Milan: i soldi sono sul tavolo, se Elliott vuole vendere il club deve solo prenderli, altrimenti dovrà comunicare a Investcorp di aver cambiato idea. Ma in via definitiva e ufficiale.

Il Sole 24 Ore: si attende il rilancio di Investcorp dopo che Redibird è arrivato a 1,2 mld. Lo stesso fondo arabo sarebbe alla ricerca di un socio italiano per dare un'identità più marcata all'operazione.


Anche TS in edicola
: Investcorp è stanco delle continue voci su altri acquirenti e chiede a Elliott di dare subito, a mo di ultimatum, una risposta alle offerte presentate. Elliott è scettico sulle modalità di pagamento presentate da Elliott e prende in esame altre offerte. Di sicuro c'è che i Singer ora non hanno fretta, anche per non turbare la corsa scudetto.C'è anche un'altra ipotesi: Investcorp potrebbe non aver raccolto tutti i fondi necessari gettando poi la palla nel campo di Elliott una mossa mediatica, potrebbe anche cercare di sfilarsi dall’operazione. Ma siamo sempre nel campo interpretativo.

Corriere della Sera: Il sorpasso da parte del fondo americano RedBird pare aver indispettito Investcorp, che ieri ha fatto filtrare il disappunto per gli sviluppi della trattativa d’acquisto e avrebbe posto una sorta di ultimatum a Elliott, accusata di cercare acquirenti per far alzare il prezzo. Una strategia irrituale, anche perché l’esclusiva per la trattativa è scaduta a fine aprile.

Anche il CorSport conferma le news di ieri e aggiunge: Investc. avverte e dà un ultimatum ad Elliott: i soldi sono sul tavolo. Il fondo arabo contesta la gestione della trattativa. Elliott non replica.

Repubblica: gli uomini di Elliott lavorano alla cessione del club, per cui sono in lizza il fondo del Bahrain Investcorp, che spinge per chiudere la trattativa in fretta, e gli americani di RedBird Capital, già proprietari dell’85 per cento del Tolosa e dell’11 per cento della società che controlla il Liverpool.


Sky conferma le news della GDS e aggiunge: Si complica e non poco la trattativa tra il fondo Elliott e Investcorp per il passaggio di proprietà del Milan. E se la frenata arriva in maniera sin troppo palese, in manierà più velata cominciano anche ad alzarsi i toni tra le parti, in quella che ora sembra una vera e propria partita a scacchi. Ma facciamo un passo indietro e proviamo a capire meglio come stanno le cose e cosa potrebbe far saltare il tavolo. Più o meno all’inizio del mese di aprile Elliott e Investcorp firmano un patto di esclusiva e attivano una attenta due diligence, l’attività di raccolta e verifica delle informazioni di natura fiscale, patrimoniale, gestionale ed economica di un’azienda, necessaria prima di un’acquisizione così importante. Tutto sembra procedere verso la giusta direzione e a conferma del buon avvio della trattativa arrivano anche tweet e post social, pubblicati direttamente da uomini copertina del fondo mediorientale. Le parti sembrano a un passo dal signing (la firma dell’accordo con cifre, dettagli e condizioni), ma in realtà i rallentamenti sono dietro l’angolo.

Ma quale sarebbe dunque ora l'ostacolo principale alla buona conclusione dell'affare? Sintetizzando: la formula d'acquisto da parte di Investcorp e i dubbi di Elliot sulle reali disponibilità del fondo del Bahrain. L’indiscrezione uscita qualche giorno fa da Il Sole 24 ore e mai smentita parlava di una suddivisione del miliardo e 200 mila euro di investimento così ripartita: 800 di equity, ovvero messi direttamente da Investcorp, e 400 di finanziamento, in un’operazione a debito (se il finanziamento non venisse ripagato ricadrebbe poi sulle casse del Milan) che Elliott non gradirebbe. Il fondo americano oggi alla guida del Milan, infatti, ha fatto capire che non vorrebbe che alcun debito possa gravare sulle spalle del club rossonero in futuro.

Da qui i primi tentennamenti e i primi dubbi sulla reale possibilità di investimento del fondo del Bahrain, che anticipano una serie di giornate di transizione e che hanno inevitabilmente portato all’ultimatum dettato nelle scorse ore da Investcorp a Elliott. Come a dire: i soldi ci sono, perché non ci vendete il Milan?! Un vero e proprio gioco delle parti, nel quale ogni componente dell’intricato puzzle continua a sostenere la propria posizione e che potrebbe nascondere anche un finale a sorpresa. Il periodo di esclusiva tra Elliott e Investcorp è scaduto, la situazione tra i protagonisti resta tesa, nonostante da entrambi i lati della barricata ci si nasconda dietro a un doppio “no comment”, e quel che appare sempre più chiaro è che in questo momento Investcorp abbia perso quota nella corsa all’acquisizione dei rossoneri. Sullo sfondo, infatti, aleggia e si fa sempre più ingombrante, il profilo del fondo americano RedBird, che ha aperto con forza il dialogo con Elliott e potrebbe rappresentare agli occhi dell’attuale proprietario dei rossoneri una sponda molto più sicura alla quale affidarsi. Nel caso però servirà una nuova due diligence e dunque altro tempo. E negli scacchi il tempo è sempre un fattore determinante.
Qualcuno che sappia tradurre il tweet di Party Carl?
 

Fabry_cekko

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Complicato capirci qualcosa, vediamo che succede e speriamo di fare il salto di qualità con la prossima proprietà.
 
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Carlo Festa: Offerta Investcorp. Financing structure. Term facility 400 mln. Preferred equity 400-500 mln. Common equity 300-400 mln. Totale: 1,2 mld

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La GDS in edicola conferma le news di ieri e aggiunge: il tempo dell'attesa è finito. Ora Investcorp pretende risposte da Elliott. Alardhi dà l'ultima a Elliott: l'offerta non verrà alzata. E smentite anche le voci relative alla ricerca di un di partner. la smentita in tal senso è decisa. Investcorp vuole andare fino in fondo da solo pecché ha tutto il denaro che serve per l’acquisto del Milan. E queste voci differenti hanno fortemente sorpreso Investcorp che comincia a pensare che si tratti di una mossa strategica. Investcorp è irritato anche per le voci su una seconda trattativa con Redbird, per spuntare un prezzo più alto. A Londra c’è il sospetto che qualcuno nella dirigenza attuale del Milan preferirebbe che la cessione non venisse fatta, forse per non modificare lo status quo che tra pochi giorni potrebbe essere glorificato da uno scudetto inaspettato a inizio stagione e che anche nella sede londinese del fondo viene atteso con trepida-
zione. E di conseguenza alcune delle voci emerse ultimamente per rallentare le firme con Investcorp potrebbero essere strumentali. Le manovre di disturbo, anche nel campo della finanza, sono abbastanza abituali, ma Investcorp a questo punto pretende chiarezza. L’ultimatum nasce proprio dalla volontà di stanare i proprietari del Milan: i soldi sono sul tavolo, se Elliott vuole vendere il club deve solo prenderli, altrimenti dovrà comunicare a Investcorp di aver cambiato idea. Ma in via definitiva e ufficiale.

Il Sole 24 Ore: si attende il rilancio di Investcorp dopo che Redibird è arrivato a 1,2 mld. Lo stesso fondo arabo sarebbe alla ricerca di un socio italiano per dare un'identità più marcata all'operazione.


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: Investcorp è stanco delle continue voci su altri acquirenti e chiede a Elliott di dare subito, a mo di ultimatum, una risposta alle offerte presentate. Elliott è scettico sulle modalità di pagamento presentate da Elliott e prende in esame altre offerte. Di sicuro c'è che i Singer ora non hanno fretta, anche per non turbare la corsa scudetto.C'è anche un'altra ipotesi: Investcorp potrebbe non aver raccolto tutti i fondi necessari gettando poi la palla nel campo di Elliott una mossa mediatica, potrebbe anche cercare di sfilarsi dall’operazione. Ma siamo sempre nel campo interpretativo.

Corriere della Sera: Il sorpasso da parte del fondo americano RedBird pare aver indispettito Investcorp, che ieri ha fatto filtrare il disappunto per gli sviluppi della trattativa d’acquisto e avrebbe posto una sorta di ultimatum a Elliott, accusata di cercare acquirenti per far alzare il prezzo. Una strategia irrituale, anche perché l’esclusiva per la trattativa è scaduta a fine aprile.

Anche il CorSport conferma le news di ieri e aggiunge: Investc. avverte e dà un ultimatum ad Elliott: i soldi sono sul tavolo. Il fondo arabo contesta la gestione della trattativa. Elliott non replica.

Repubblica: gli uomini di Elliott lavorano alla cessione del club, per cui sono in lizza il fondo del Bahrain Investcorp, che spinge per chiudere la trattativa in fretta, e gli americani di RedBird Capital, già proprietari dell’85 per cento del Tolosa e dell’11 per cento della società che controlla il Liverpool.


Sky conferma le news della GDS e aggiunge: Si complica e non poco la trattativa tra il fondo Elliott e Investcorp per il passaggio di proprietà del Milan. E se la frenata arriva in maniera sin troppo palese, in manierà più velata cominciano anche ad alzarsi i toni tra le parti, in quella che ora sembra una vera e propria partita a scacchi. Ma facciamo un passo indietro e proviamo a capire meglio come stanno le cose e cosa potrebbe far saltare il tavolo. Più o meno all’inizio del mese di aprile Elliott e Investcorp firmano un patto di esclusiva e attivano una attenta due diligence, l’attività di raccolta e verifica delle informazioni di natura fiscale, patrimoniale, gestionale ed economica di un’azienda, necessaria prima di un’acquisizione così importante. Tutto sembra procedere verso la giusta direzione e a conferma del buon avvio della trattativa arrivano anche tweet e post social, pubblicati direttamente da uomini copertina del fondo mediorientale. Le parti sembrano a un passo dal signing (la firma dell’accordo con cifre, dettagli e condizioni), ma in realtà i rallentamenti sono dietro l’angolo.

Ma quale sarebbe dunque ora l'ostacolo principale alla buona conclusione dell'affare? Sintetizzando: la formula d'acquisto da parte di Investcorp e i dubbi di Elliot sulle reali disponibilità del fondo del Bahrain. L’indiscrezione uscita qualche giorno fa da Il Sole 24 ore e mai smentita parlava di una suddivisione del miliardo e 200 mila euro di investimento così ripartita: 800 di equity, ovvero messi direttamente da Investcorp, e 400 di finanziamento, in un’operazione a debito (se il finanziamento non venisse ripagato ricadrebbe poi sulle casse del Milan) che Elliott non gradirebbe. Il fondo americano oggi alla guida del Milan, infatti, ha fatto capire che non vorrebbe che alcun debito possa gravare sulle spalle del club rossonero in futuro.

Da qui i primi tentennamenti e i primi dubbi sulla reale possibilità di investimento del fondo del Bahrain, che anticipano una serie di giornate di transizione e che hanno inevitabilmente portato all’ultimatum dettato nelle scorse ore da Investcorp a Elliott. Come a dire: i soldi ci sono, perché non ci vendete il Milan?! Un vero e proprio gioco delle parti, nel quale ogni componente dell’intricato puzzle continua a sostenere la propria posizione e che potrebbe nascondere anche un finale a sorpresa. Il periodo di esclusiva tra Elliott e Investcorp è scaduto, la situazione tra i protagonisti resta tesa, nonostante da entrambi i lati della barricata ci si nasconda dietro a un doppio “no comment”, e quel che appare sempre più chiaro è che in questo momento Investcorp abbia perso quota nella corsa all’acquisizione dei rossoneri. Sullo sfondo, infatti, aleggia e si fa sempre più ingombrante, il profilo del fondo americano RedBird, che ha aperto con forza il dialogo con Elliott e potrebbe rappresentare agli occhi dell’attuale proprietario dei rossoneri una sponda molto più sicura alla quale affidarsi. Nel caso però servirà una nuova due diligence e dunque altro tempo. E negli scacchi il tempo è sempre un fattore determinante.
Ci si capisce quanto la fisica quantistica.
Nel dubbio, teniamo a mente una cosa: meglio restare con Elliott, che garantisce sicurezza e continuità seppur non grandi investimenti, che finire nelle mani di qualche avventuriero poco serio.
 
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Carlo Festa: Offerta Investcorp. Financing structure. Term facility 400 mln. Preferred equity 400-500 mln. Common equity 300-400 mln. Totale: 1,2 mld

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La GDS in edicola conferma le news di ieri e aggiunge: il tempo dell'attesa è finito. Ora Investcorp pretende risposte da Elliott. Alardhi dà l'ultima a Elliott: l'offerta non verrà alzata. E smentite anche le voci relative alla ricerca di un di partner. la smentita in tal senso è decisa. Investcorp vuole andare fino in fondo da solo pecché ha tutto il denaro che serve per l’acquisto del Milan. E queste voci differenti hanno fortemente sorpreso Investcorp che comincia a pensare che si tratti di una mossa strategica. Investcorp è irritato anche per le voci su una seconda trattativa con Redbird, per spuntare un prezzo più alto. A Londra c’è il sospetto che qualcuno nella dirigenza attuale del Milan preferirebbe che la cessione non venisse fatta, forse per non modificare lo status quo che tra pochi giorni potrebbe essere glorificato da uno scudetto inaspettato a inizio stagione e che anche nella sede londinese del fondo viene atteso con trepida-
zione. E di conseguenza alcune delle voci emerse ultimamente per rallentare le firme con Investcorp potrebbero essere strumentali. Le manovre di disturbo, anche nel campo della finanza, sono abbastanza abituali, ma Investcorp a questo punto pretende chiarezza. L’ultimatum nasce proprio dalla volontà di stanare i proprietari del Milan: i soldi sono sul tavolo, se Elliott vuole vendere il club deve solo prenderli, altrimenti dovrà comunicare a Investcorp di aver cambiato idea. Ma in via definitiva e ufficiale.

Il Sole 24 Ore: si attende il rilancio di Investcorp dopo che Redibird è arrivato a 1,2 mld. Lo stesso fondo arabo sarebbe alla ricerca di un socio italiano per dare un'identità più marcata all'operazione.


Anche TS in edicola
: Investcorp è stanco delle continue voci su altri acquirenti e chiede a Elliott di dare subito, a mo di ultimatum, una risposta alle offerte presentate. Elliott è scettico sulle modalità di pagamento presentate da Elliott e prende in esame altre offerte. Di sicuro c'è che i Singer ora non hanno fretta, anche per non turbare la corsa scudetto.C'è anche un'altra ipotesi: Investcorp potrebbe non aver raccolto tutti i fondi necessari gettando poi la palla nel campo di Elliott una mossa mediatica, potrebbe anche cercare di sfilarsi dall’operazione. Ma siamo sempre nel campo interpretativo.

Corriere della Sera: Il sorpasso da parte del fondo americano RedBird pare aver indispettito Investcorp, che ieri ha fatto filtrare il disappunto per gli sviluppi della trattativa d’acquisto e avrebbe posto una sorta di ultimatum a Elliott, accusata di cercare acquirenti per far alzare il prezzo. Una strategia irrituale, anche perché l’esclusiva per la trattativa è scaduta a fine aprile.

Anche il CorSport conferma le news di ieri e aggiunge: Investc. avverte e dà un ultimatum ad Elliott: i soldi sono sul tavolo. Il fondo arabo contesta la gestione della trattativa. Elliott non replica.

Repubblica: gli uomini di Elliott lavorano alla cessione del club, per cui sono in lizza il fondo del Bahrain Investcorp, che spinge per chiudere la trattativa in fretta, e gli americani di RedBird Capital, già proprietari dell’85 per cento del Tolosa e dell’11 per cento della società che controlla il Liverpool.


Sky conferma le news della GDS e aggiunge: Si complica e non poco la trattativa tra il fondo Elliott e Investcorp per il passaggio di proprietà del Milan. E se la frenata arriva in maniera sin troppo palese, in manierà più velata cominciano anche ad alzarsi i toni tra le parti, in quella che ora sembra una vera e propria partita a scacchi. Ma facciamo un passo indietro e proviamo a capire meglio come stanno le cose e cosa potrebbe far saltare il tavolo. Più o meno all’inizio del mese di aprile Elliott e Investcorp firmano un patto di esclusiva e attivano una attenta due diligence, l’attività di raccolta e verifica delle informazioni di natura fiscale, patrimoniale, gestionale ed economica di un’azienda, necessaria prima di un’acquisizione così importante. Tutto sembra procedere verso la giusta direzione e a conferma del buon avvio della trattativa arrivano anche tweet e post social, pubblicati direttamente da uomini copertina del fondo mediorientale. Le parti sembrano a un passo dal signing (la firma dell’accordo con cifre, dettagli e condizioni), ma in realtà i rallentamenti sono dietro l’angolo.

Ma quale sarebbe dunque ora l'ostacolo principale alla buona conclusione dell'affare? Sintetizzando: la formula d'acquisto da parte di Investcorp e i dubbi di Elliot sulle reali disponibilità del fondo del Bahrain. L’indiscrezione uscita qualche giorno fa da Il Sole 24 ore e mai smentita parlava di una suddivisione del miliardo e 200 mila euro di investimento così ripartita: 800 di equity, ovvero messi direttamente da Investcorp, e 400 di finanziamento, in un’operazione a debito (se il finanziamento non venisse ripagato ricadrebbe poi sulle casse del Milan) che Elliott non gradirebbe. Il fondo americano oggi alla guida del Milan, infatti, ha fatto capire che non vorrebbe che alcun debito possa gravare sulle spalle del club rossonero in futuro.

Da qui i primi tentennamenti e i primi dubbi sulla reale possibilità di investimento del fondo del Bahrain, che anticipano una serie di giornate di transizione e che hanno inevitabilmente portato all’ultimatum dettato nelle scorse ore da Investcorp a Elliott. Come a dire: i soldi ci sono, perché non ci vendete il Milan?! Un vero e proprio gioco delle parti, nel quale ogni componente dell’intricato puzzle continua a sostenere la propria posizione e che potrebbe nascondere anche un finale a sorpresa. Il periodo di esclusiva tra Elliott e Investcorp è scaduto, la situazione tra i protagonisti resta tesa, nonostante da entrambi i lati della barricata ci si nasconda dietro a un doppio “no comment”, e quel che appare sempre più chiaro è che in questo momento Investcorp abbia perso quota nella corsa all’acquisizione dei rossoneri. Sullo sfondo, infatti, aleggia e si fa sempre più ingombrante, il profilo del fondo americano RedBird, che ha aperto con forza il dialogo con Elliott e potrebbe rappresentare agli occhi dell’attuale proprietario dei rossoneri una sponda molto più sicura alla quale affidarsi. Nel caso però servirà una nuova due diligence e dunque altro tempo. E negli scacchi il tempo è sempre un fattore determinante.
Ho capito, anche per quest'anno resteremo nelle mani di Elliott.
Praticamente dopo la fatica che ha fatto per ripianare i debiti, non vuole che il Milan riparta da -400mln. Chissà quale sarà la verità
 

Davidoff

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Se veramente questi qua, nonostante cagano soldi, vogliono scaricarci centinaia di milioni di debito preferisco rimanere con Elliott. Meglio i mercati da pezzenti senza debiti che i mercati da pezzenti più i debiti da pagare.
 
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