Vorrei capire perchè gli immigrati siano sempre visti come una "priorità" per il nostro mercato del lavoro interno...
Questa è veramente una falsa leggenda fatta circolare dagli ex sinistroidi che oggi guardano dall'alto al basso i nuovi precari, una volta ottenuti i loro privilegi di classe dopo vent'anni di lotta.
In Italia c'è un tasso di disoccupazione giovanile pari al 30%, trenta-per-cento. Vuol dire che un ragazzo su 3 non impegnato negli studi sta a casa a girarsi i pollici o ad inveire contro l'uno o l'altro personaggio della politica. E questo ovviamente senza tener conto dell'altissimo numero di precari presente nel restante 70%. Vi pare normale che un Paese democratico che dovrebbe vantare un sistema di politiche sociali e del lavoro moderne, debba altresì osservare una generazione di nullafacenti eclissati e vincolati a meri interessi di corporazioni e multinazionali? Incredibile come alcuni benpensanti sinistroidi credano a certe favolette, pur di mantenere la loro oziosa posizione di borghesi medi serviti e riveriti dai nuovi disperati fatti arrivare in massa dall'Africa e dall'Asia. La cosa più tragica però, è che a farne le spese sono/saranno in primis i loro figli (attuali 20enni o giù di lì) destinati prossimamente ad entrare in un mercato del lavoro sregolato e vessatorio grazie proprio al contributo (nullo) offerto dai loro pigri padri.