Il Real vince l'ennesima CL... l'importanza della tradizione, il club ed i giocatori..

Tifo'o

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Il Real Madrid vince la quindicesima Champions e di fatto supera il doppio della squadra più vicina ovvero il povero Milan. Il Real Madrid vince ma non è solo questione di "grandi giocatori" ma come diceva un tempo (E mi tocca dare ragione) Galliani ci sono squadre che hanno questo DNA og tradizione. Il Real Madrid ricondiamoci che è rimasto per 20/25 anni senza vincere la coppa campioni se non erro.. poi quel periodo a inizio 2000 per poi tornare 8 anni a fare la comparsa uscendo agli ottavi sempre.

L'attuale ciclo che conosciamo oggi è iniziato da Mourinho che piaccia o no.. che ha portato il prestigio perso del Real ad alto livello. Ancelotti ha poi completato l'opera.. poi di fatto il Real ha giocato questione competizione come se fosse una scappata al mercoledì..

Il Madrid non è una squadra che produce "Bel giuoco" è una squadra che può difendersi per 80 minuti per poi colpire.. non è una squadra dettata da filosofie calcistiche ma è una squadra intelligente che sa quando deve giocare e sa quando difendersi. Spendono tanti soldi? Certo ma come tutti gli altri top ma a differenza degli altri ha questo "DNA" e questa mentalità Intersecati nel club.

Ieri dopo il fischio finale ho visto i giocatori manco esplodere di gioia da quanto sono abituati ormai a certe partite.

Ma il DNA e mentalità non serve se comunque non spendi.. il Real ha la combinazione perfetta di tutto ed è per questo continuerà a vincere.

E noi? Il Milan dovrebbe giocarsi ogni anno col Real e Bayern e Liverpool che sono le nostre "concorrenti" per prestigio storia e quant'altro.. ma il Milan è una club finito di fatto.

Il Milan è un inucum perchè non esistono altri club al mondo che hanno un nome importante ma stanno in una situazione pietosa come la nostra. Inoltre sono stati sradicati i pochi valori milanisti che erano rimasti ovvero Maldini.. non abbiamo una proprietà da Milan, non abbiamo dirigenti da MIlan, non abbiamo giocatori comunque da Milan e non abbiamo un allenatore da Milan e succede che col DNA e Tradizione non ci fai nulla.

Tutte le società hanno comunque interesse economico non c'è nulla di sbagliato.. ma al Milan la passione non esiste più siamo diventati un oggetto e basta e la nostra anima è stata portata via... siamo un guscio vuoto con una proprietà composta da managers topi da scrivania con l'unico scopo è mangiare al più posso.

Torneremo a giocare certi palcoscenici in modo stabile? Non lo so .. non con questa proprietà sicuramente.
 

admin

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La tradizione conta eccome, ad altissimi livelli. La tradizione ha fatto sì che ogni attacco iniziale del Dortmund si rivelasse innocuo o finisse sul palo. Ed ha fatto sì che il Real, al primo vero tiro in porta, segnasse. Ed è sempre così negli scontri diretti, e soprattutto nelle finali, tra big e cenerentole.

Al Milan la tradizione non esiste più. E' stata azzerata. Attualmente, è come se fossimo un club con zero Champions in bacheca. E lo si è visto negli ultimi, drammatici, derby europei in CL e in Europa League. Siamo un unicum (a questi livelli) nella storia del calcio, come scritto.
 
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Non capisco il passaggio su mou, perché dici che questo ciclo parte grazie a lui?


Io credo il segreto del real Madrid sia uno e solo uno ed è il segreto di pulcinella: il Real Madrid ha sempre puntato sulla tecnica e sulla qualità e ha sempre provato a immettere nell'11 più tecnica possibile.
Prima la tecnica, poi la tattica degli equilibri.

Chi si ricorda il Real di zidane , beckam, figo, Carlos, ronaldo, ecc ecc ecc ?
Quello chiaramente fu l'apice della follia ,un'autentica parata di stelle, col tempo sono diventati più razionali ma la ratio non è mai cambiata: il grande giocatore fa grande la squadra.

Questa filosofia non poteva che trovare nel nostro Carletto il suo mentore, del resto parliamo di un signore che nell'estate del 2002 pensò che pirlo, seedord, rui costa e 2 punte potessero giocare assieme.

Le squadre più iconiche di sempre, potrei citare il Brasile del 70, sono quelle che riescono a far convivere assieme tanti pittori senza ricorrere a tanti manovali.
Il Real ne ha fatto la sua filosofia e il dio del calcio giustamente li premia.

Il calciatore forte la partita la fa e non se la fa fare semplicemente perché sa trattare meglio la palla.
 

Zenos

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La tradizione conta eccome, ad altissimi livelli. La tradizione ha fatto sì che ogni attacco iniziale del Dortmund si rivelasse innocuo o finisse sul palo. Ed ha fatto sì che il Real, al primo vero tiro in porta, segnasse. Ed è sempre così negli scontri diretti, e soprattutto nelle finali, tra big e cenerentole.

Al Milan la tradizione non esiste più. E' stata azzerata. Attualmente, è come se fossimo un club con zero Champions in bacheca. E lo si è visto negli ultimi, drammatici, derby europei in CL e in Europa League. Siamo un unicum (a questi livelli) nella storia del calcio, come scritto.
Hanno distrutto ogni gene del nostro DNA. Volutamente. Bisognerebbe andare a leggersi il testamento dello psiconano,e quel viscido di Scaroni messo li sarà il garante delle sue volontà.
 

Tifo'o

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Non capisco il passaggio su mou, perché dici che questo ciclo parte grazie a lui?


Io credo il segreto del real Madrid sia uno e solo uno ed è il segreto di pulcinella: il Real Madrid ha sempre puntato sulla tecnica e sulla qualità e ha sempre provato a immettere nell'11 più tecnica possibile.
Prima la tecnica, poi la tattica degli equilibri.

Chi si ricorda il Real di zidane , beckam, figo, Carlos, ronaldo, ecc ecc ecc ?
Quello chiaramente fu l'apice della follia ,un'autentica parata di stelle, col tempo sono diventati più razionali ma la ratio non è mai cambiata: il grande giocatore fa grande la squadra.

Questa filosofia non poteva che trovare nel nostro Carletto il suo mentore, del resto parliamo di un signore che nell'estate del 2002 pensò che pirlo, seedord, rui costa e 2 punte potessero giocare assieme.

Le squadre più iconiche di sempre, potrei citare il Brasile del 70, sono quelle che riescono a far convivere assieme tanti pittori senza ricorrere a tanti manovali.
Il Real ne ha fatto la sua filosofia e il dio del calcio giustamente li premia.

Il calciatore forte la partita la fa e non se la fa fare semplicemente perché sa trattare meglio la palla.
Prima di Morinho uscivano ogni anno agli ottavi per 8/9 anni il real post galacticos era un disastro

Mourinho ha riportato la mentalità da Cl ma non dimentichimoci che giocava contro la seconda squadra piu forte della storia in quel periodo..
 
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Prima di Morinho uscivano ogni anno agli ottavi per 8/9 anni il real post galacticos era un disastro

Mourinho ha riportato la mentalità da Cl ma non dimentichimoci che giocava contro la seconda squadra piu forte della storia in quel periodo..
Non riconosco, personalmente, grandi meriti a mou nella rinascita del real.
Anzi mou è proprio agli antipodi rispetto alla filosofia calcistica madrilena.

A Madrid hanno sempre vinto e dominato seminando pallone e raccogliendo trofei.
Mou resta uno speculatore.

Avrà portato professionismo , mentalità, cultura del lavoro, questo è possibile.
Ma a parte questo mou è inadeguato per il Madrid.
 
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La tradizione conta eccome, ad altissimi livelli. La tradizione ha fatto sì che ogni attacco iniziale del Dortmund si rivelasse innocuo o finisse sul palo. Ed ha fatto sì che il Real, al primo vero tiro in porta, segnasse. Ed è sempre così negli scontri diretti, e soprattutto nelle finali, tra big e cenerentole.

Al Milan la tradizione non esiste più. E' stata azzerata. Attualmente, è come se fossimo un club con zero Champions in bacheca. E lo si è visto negli ultimi, drammatici, derby europei in CL e in Europa League. Siamo un unicum (a questi livelli) nella storia del calcio, come scritto.
La tradizione serve anche per far capire ai giocatori in che ambiente sono e che devono dare tutto quello che hanno. Funziona così anche nella vita comune per lavori normali: una commessa che lavora in un outlet di abbigliamento e una commessa che lavora in un punto vendita di un marchio di alta moda devono ovviamente avere gentilezza, cortesia ecc verso i clienti ma alla seconda sono richieste anche cose ulteriori proprio perché rappresentano un qualcosa.
Poi chiaramente nel calcio la tradizione da sola non basta, ma è fondamentale per creare un gruppo di giocatori con un fortissimo senso di appartenenza e consapevoli di non star giocando solo per se stessi ma per qualcosa più grande di loro. Da qui scaturisce la voglia di dare sempre tutto e di andare anche al di là della fatica, delle difficoltà e dei propri limiti.
 

fabri47

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La tradizione conta eccome, ad altissimi livelli. La tradizione ha fatto sì che ogni attacco iniziale del Dortmund si rivelasse innocuo o finisse sul palo. Ed ha fatto sì che il Real, al primo vero tiro in porta, segnasse. Ed è sempre così negli scontri diretti, e soprattutto nelle finali, tra big e cenerentole.

Al Milan la tradizione non esiste più. E' stata azzerata. Attualmente, è come se fossimo un club con zero Champions in bacheca. E lo si è visto negli ultimi, drammatici, derby europei in CL e in Europa League. Siamo un unicum (a questi livelli) nella storia del calcio, come scritto.
E aggiungo che le """imprese""" contro Napoli l'anno scorso e PSG quest'anno ai gironi le abbiamo fatte perchè i primi erano in scarsa forma e all'andata senza Osimhen, oltre al fatto che se l'erano fatta un po' addosso per l'emozione di giocare per la prima volta i quarti (poi si è visto quanto valevamo con una modestissima Inter che ci ha devastati) e i secondi, semplicemente perchè il PSG quest'anno è una squadra oscena e non sanno nemmeno loro come sono arrivati in semifinale. Ah si, devono ringraziare noi e Araujo in Barcellona-PSG che si è fatto espellere.
 

Andris

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è stata comunque la finale peggiore disputata dal Madrid
tutti avevamo il presentimento che alla fine avrebbe vinto prima di ieri sera, però poi guardando come sia andata beh come minimo sarebbe dovuta andare ai supplementari
il secondo goal è regalato da un passaggio sbagliato, il primo fa goal di testa il nano dopo nove anni su un angolo anche qui regalato...già alla prima azione quando scarta il portiere e si allarga avrebbe potuto andare sotto il Real, era da 2-0 il primo tempo

peraltro non ci sono stati cambi di Carlo per dire il grande mister che cambia volto nella ripresa, quella è la squadra
il tempismo del cambio di Reus, anche se ci sta all'ultima gara della vita nel suo Borussia, non sapremo mai se abbia condizionato l'attacco togliendo il velocista Adeyemi oppure sarebbe stata demoralizzata ugualmente per il goal

credo che il Dortmund abbia più amarezza per ieri rispetto a dieci anni fa contro il Bayern

oltre alla tradizione del club, bisogna vedere pure l'esperienza dei giocatori...a parte Hummels e Can, oltre a Reus in panca, erano tutti alla prima grande gara
 
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