- Registrato
- 8 Agosto 2013
- Messaggi
- 5,181
- Reaction score
- 24
Ok ma la sconfitta con l’Ajax era stato un chiaro passaggio generazionale e la dirigenza come spesso ha tirato dritto… Abbiamo vinto lo scudetto grazie ad una rosa nettamente superiore alle avversarie e alle capacità di Capello per le stagioni lunghe ma la squadra credo fosse già fuori dal suo “controllo” e alla prima difficoltà in Europa la barca è affondata, cosa che negli anni precedenti non era mai successa…Siamo usciti in una coppa uefa che dovevamo stravincere, ma non vinci lo scudetto in quella serie A, se l'allenatore aveva già fatto il suo tempo e la sua epoca era finita.
Secondo me entrambi sono rimasti sulla panchina più del dovuto, i grandi cicli della storia del calcio sono durati 3/4 anni e ritengo la fine ideale di Capello nel 1994, un allenatore nuovo avrebbe riportato le energie necessarie per continuare il progetto come quando lui è subentrato a Sacchi. Prendendo il ciclo “Capelliano” vedo un gioco e dei risultati più convincenti di quello “Ancelottiano”. Hanno avuto entrambi la bravura/fortuna di trovare un grande trofeo (Champions per A. e scudetto per C.) al tramonto dei loro cicli, altrimenti la valutazione delle loro gestioni al Milan sarebbero state abbastanza diverse, soprattutto quella di A.Se Ancelotti ha vinto il primo trofeo nella stagione 2002/03 e l'ultimo nella 2007/08, non li ha vinti in 8 anni
Ultime tre stagioni Ancelotti: 1 champions, 1 mondiale per club, 1 suppercoppa europea
Ultime tre stagioni Capello: 1 supercoppa italiana, 1 supercoppa europea, 1 scudetto
Dato di fatto sì, ma ti ricorderai bene che anche noi siamo stati penalizzati, 30 punti nel campionato 05/06 e 8 nel 06/07. Non metterei la mano sul fuoco sulla nostra totale estraneità anche nel campionato 04/05, Galliani non mi sembra che allora fosse lo sprovveduto dirigente sportivo del Monza ’84…Comunque lasciando perdere questo, che sia un rammarico essere usciti dalle stagioni 2004/05 e 2005/06 solo con una supercoppa italiana, sono d’accordo, come negarlo?
Fermo restando, e non lo dirò più, che quei due scudetti sono stati tolti alla squadra che li aveva vinti (e NON assegnati al Milan) è un dato di fatto, o no? Si può discutere razionalmente di due stagioni che per la giustizia sportiva non sono state regolamentari, proprio per vicende legate a chi quei campionati li ha vinti?
Ok, ma se non viene schierato nelle partite fondamentali della stagione io non lo considero tra i “preferiti” dell’allenatore; vuoi per alcuni infortuni in difesa, vuoi che Costacurta 36enne era stato fatto rientrare dalla pensione (un master in economia negli USA) e non poteva più sopportare 50 partite, il “quinto” difensore della rosa ovviamente è riuscito a giocare moltissime partite.Per me, uno che gioca 40 partite su 53 (campionato+champions) dall'inizio, è un titolare.
Uno squadrone no ma una squadra bella quadrata sì. Anche nella nostra Champions spesso vincono gli underdog, con le debite proporzioni basti pensare a Borussia ’97, Porto ’04, Liverpool ’05, Inter ’10, Chelsea ’12; non proprio dei risultati prevedibili o di squadre con potenziali palloni d’oro (se qualcuno cita Sammer bestemmio).Il calcio sudamericano si presta a risultati strani, anzi la Libertadores in genere, non devi avere per forza di cose uno squadrone per vincerla.
Di quelli che hai citato solo Roque Junior (che in Europa ha fatto spavento, ma in nazionale è un transformer come Grosso) e Junior hanno vinto una Libertadores; i nostri 7 “amici” del San Paolo ne hanno vinte 2 consecutive vincendo anche le 2 intercontinentali contro Barcellona e Milan, trasformando il San Paolo nella squadra brasiliana con maggiori successi internazionali.Premesso che non ho mai detto fossero brocchi quelli del San Paolo, mai per me significa poco o nulla la storia del mondiale, non è detto che se uno vince un mondiale è un grande giocatore. Tra i campioni del 2002 troviamo: Roque Junior, Kleberson, Junior, Denilson, Vampeta, Edilson. Tu che sei un grande amante del calcio brasiliano, secondo te erano grandi calciatori?
Sicuramente sulla carta la loro rosa era una barzelletta in confronto alla nostra, ma vuoi per la preparazione (le squadre sudamericane a dicembre sono al top della forma mentre quelle europee decisamente no), vuoi perché noi giocavamo con Raducioiu in attacco… secondo me questa sconfitta ci poteva anche stare…Milan era più forte e con quell'avversario (seppur buona squadra) doveva vincere, come doveva vincere il Milan di Ancelotti nel 2003 con il Boca.
Col Boca abbiamo giocato con Pancaro e Tomasson e sono riusciti a sbagliare il rigore Pirlo, Seedorf e Costacurta. Ed in panchina c'era la nostra bestia nera dell’Intercontinentale: Mr. Bianchi…

Non ho capito, la mia frase era una critica al gioco di Ancelotti. La pressapochezza della nostra formazione era evidente, senza 11 giocatori di ruolo fenomenali il sistema di gioco era pressoché inesistente.Comunque, permetterai ma almeno questo.Sono stati a menarcela con il gran gioco del Milan di Ancelotti, anche quando quel bel gioco non esisteva più. Ricordo calciatori da ogni dove, che nelle interviste parlavano del gran gioco del Milan.
E per tornare al libro nemmeno la leggenda dell’albero di natale non mi ha mai convinto, quante volte abbiamo giocato realmente con il 4-3-2-1? Il 90% delle partite del Milan di Ancelotti è stato con il 4-3-1-2 e spesso il risultato è stato sbloccato grazie a 2 laterali fenomenali come Serginho e Cafu…