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GDS: sabato contro la Juve il Milan ha giocato la partita che avrebbe dovuto impostare mercoledì a Londra contro il Chelsea. A Stamford Bridge l’uomo in più a centrocampo, Pobega o chi per lui, avrebbe tolto pressione a Bennacer e Tonali, fronteggiati da Loftus-Cheek e Kovacic e stressati dai movimenti di Mason Mount e Sterling alle loro spalle, in una ipotetica terra di nessuno. È vero, di questi tempi la Juve non è un test attendibile, il Chelsea sta diversi piani sopra, però crediamo che Stefano Pioli abbia ricavato il meglio dalla batosta londinese (3-0). Ha capito le difficoltà della squadra e ne ha corretto l’assetto, ha aggiunto sostanza. A Stamford Bridge il Milan ha “regalato” al Chelsea un giocatore, De Ketelaere ininfluente sulla trequarti. Così sembra che stasera Pioli riproponga il 4-3-3 di sabato, con Krunic al posto di Pobega. Se anche fosse 4-2- 3-1, il concetto non cambierebbe, dietro Giroud suonerebbe un batterista, non un violinista. Krunic in Inghilterra aveva giocato da esterno destro, in un ruolo che gli appartiene poco, per quanto il bosniaco sia un tipo polivalente. L’infortunio di De Ketelaere manleva Pioli dall’imbarazzo di un’altra esclusione del belga che è costato una cifra e che però non sboccia. Via libera all’estro e alle accelerazioni di Diaz, tra fascia destra e trequarti. La classifica del gruppo è compatta, si va dai cinque punti del Salisburgo ai tre della Dinamo Zagabria, passando per i quattro di Chelsea e Milan. Una vittoria equivarrebbe a un’ipoteca sugli ottavi; un pari rimanderebbe alle ultime due gare, più che abbordabili. Attenzione al rientrante Hernandez: se Theo ci fosse stato a Londra, James non avrebbe bullizzato il fianco mancino del Milan.
CorSera: il Milan deve dimenticare in fretta lo shock dell'andata e reagire: a tre giornate dalla fine, come spesso accade in Champions, lo scenario è apertissimo. Cadendo mercoledì scorso a Stamford Bridge, il Diavolo s’è maledettamente complicato la vita: era in testa e ora è terzo. Ecco perché stasera a San Siro servirà andare a punti nel return match contro il Chelsea, per poi piazzare l’accelerata decisiva prima a Zagabria con la Dinamo il 25 ottobre e poi col Salisburgo nella gara conclusiva, il 2 novembre. Con 11 punti complessivi agli ottavi si va: due vittorie e un pareggio, quindi. Missione possibile, a patto però di rivedere in campo lo stesso Milan che ha schiantato sabato sera la Juventus e non quello che a Londra sei giorni fa s’è arreso troppo facilmente.
Tuttosport: il Milan vuole vendicare la sconfitta di Londra. Serve la notte perfetta. Ma i rossoneri con le inglesi faticano. In 15 anni i rossoneri hanno evitato la sconfitta in casa solamente una volta Fare punti è fondamentale, anche per evitare tensioni nelle ultime due gare. Dalla stagione ’07-08 il Milan ha incrociato una formazione inglese ben otto volte e solo nella Champions ’11-12 è riuscito a sconfiggerla in casa, superando poi il turno. Era il Milan campione d’Italia in carica guidato da Allegri. Il 15 febbraio 2012 i rossoneri superarono l’Arsenal con un sonoro 4-0 a San Siro (Boateng, Ibrahimovic e doppietta Robinho), vittoria che permise di approdare ai quarti nonostante il ko al ritorno per 3-0, con i racconti dell’epoca che descrissero un post-partita abbastanza turbolento nello spogliatoio fra Ibra e il tecnico (Milan che poi fu eliminato dal Barcellona di Messi). Prima e dopo, però, il Milan era stato bastonato dai club inglesi. Nel ’07-08 proprio l’Arsenal vincendo 2-0 a Milano aveva eliminato agli ottavi la squadra di Ancelotti che la stagione prima aveva vinto la Champions; mentre nel ’09-10 era stato lo United, sempre negli ottavi, a far fuori la formazione allenata da Leonardo (2-3 a San Siro e 4-0 a Manchester). Nel ’10-11 il primo Milan di Allegri aveva salutato la Champions ancora una volta negli ottavi per colpa del Tottenham (0-1 a Milano e 0-0 a Londra). Dopo il citato passaggio del turno nell’11-12, ecco le eliminazioni ancora con i Gunners nell’Europa League ’17-18 (ottavi di finale, 0-2 a San Siro e 3-1 all’Emirates) e le già raccontate esperienze con Pioli.Nei giorni dell’uscita al cinema (13-16 ottobre) del docufilm “Stavamo bene insieme” di Dazn, chissà che non sia proprio Paolo Maldini a caricare la squadra ricordando il precedente più iconico della storia recente del Milan, quello della "notte perfetta" del 2 maggio 2007, preludio alla rivincita in finale sul Liverpool ad Atene. Allora a San Siro si giocava la semifinale di ritorno della Champions '06-07. Il Milan di Ancelotti dopo aver eliminato Celtic e Bayern aveva perso 3-2 a Old Trafford il 24 aprile, con uno strepitoso Kakà che con una doppietta aveva tenuto in piedi la semifinale rispondendo ai colpi di un giovane Cristiano Ronaldo e Rooney. Al ritorno, sotto una pioggia battente, il Diavolo disputò una partita straordinaria, annichilendo gli uomini di Sir Alex Ferguson con un 3-0 senza storie griffato Kakà, Seedorf e Gilardino. Ecco, ricordare questo precedente piuttosto che i tanti altri ricordati, sarebbe un buon punto di partenza per questa sera
Il Giornale: Milan oltre gli infortuni. La squadra rossonera si sente più forte dopo la lezione d’inglese Pioli e il ko di Londra con il Chelsea: "È stato un episodio". È obbligatorio vincere per sperare negli ottavi nel girone più complicato
CorSera: il Milan deve dimenticare in fretta lo shock dell'andata e reagire: a tre giornate dalla fine, come spesso accade in Champions, lo scenario è apertissimo. Cadendo mercoledì scorso a Stamford Bridge, il Diavolo s’è maledettamente complicato la vita: era in testa e ora è terzo. Ecco perché stasera a San Siro servirà andare a punti nel return match contro il Chelsea, per poi piazzare l’accelerata decisiva prima a Zagabria con la Dinamo il 25 ottobre e poi col Salisburgo nella gara conclusiva, il 2 novembre. Con 11 punti complessivi agli ottavi si va: due vittorie e un pareggio, quindi. Missione possibile, a patto però di rivedere in campo lo stesso Milan che ha schiantato sabato sera la Juventus e non quello che a Londra sei giorni fa s’è arreso troppo facilmente.
Tuttosport: il Milan vuole vendicare la sconfitta di Londra. Serve la notte perfetta. Ma i rossoneri con le inglesi faticano. In 15 anni i rossoneri hanno evitato la sconfitta in casa solamente una volta Fare punti è fondamentale, anche per evitare tensioni nelle ultime due gare. Dalla stagione ’07-08 il Milan ha incrociato una formazione inglese ben otto volte e solo nella Champions ’11-12 è riuscito a sconfiggerla in casa, superando poi il turno. Era il Milan campione d’Italia in carica guidato da Allegri. Il 15 febbraio 2012 i rossoneri superarono l’Arsenal con un sonoro 4-0 a San Siro (Boateng, Ibrahimovic e doppietta Robinho), vittoria che permise di approdare ai quarti nonostante il ko al ritorno per 3-0, con i racconti dell’epoca che descrissero un post-partita abbastanza turbolento nello spogliatoio fra Ibra e il tecnico (Milan che poi fu eliminato dal Barcellona di Messi). Prima e dopo, però, il Milan era stato bastonato dai club inglesi. Nel ’07-08 proprio l’Arsenal vincendo 2-0 a Milano aveva eliminato agli ottavi la squadra di Ancelotti che la stagione prima aveva vinto la Champions; mentre nel ’09-10 era stato lo United, sempre negli ottavi, a far fuori la formazione allenata da Leonardo (2-3 a San Siro e 4-0 a Manchester). Nel ’10-11 il primo Milan di Allegri aveva salutato la Champions ancora una volta negli ottavi per colpa del Tottenham (0-1 a Milano e 0-0 a Londra). Dopo il citato passaggio del turno nell’11-12, ecco le eliminazioni ancora con i Gunners nell’Europa League ’17-18 (ottavi di finale, 0-2 a San Siro e 3-1 all’Emirates) e le già raccontate esperienze con Pioli.Nei giorni dell’uscita al cinema (13-16 ottobre) del docufilm “Stavamo bene insieme” di Dazn, chissà che non sia proprio Paolo Maldini a caricare la squadra ricordando il precedente più iconico della storia recente del Milan, quello della "notte perfetta" del 2 maggio 2007, preludio alla rivincita in finale sul Liverpool ad Atene. Allora a San Siro si giocava la semifinale di ritorno della Champions '06-07. Il Milan di Ancelotti dopo aver eliminato Celtic e Bayern aveva perso 3-2 a Old Trafford il 24 aprile, con uno strepitoso Kakà che con una doppietta aveva tenuto in piedi la semifinale rispondendo ai colpi di un giovane Cristiano Ronaldo e Rooney. Al ritorno, sotto una pioggia battente, il Diavolo disputò una partita straordinaria, annichilendo gli uomini di Sir Alex Ferguson con un 3-0 senza storie griffato Kakà, Seedorf e Gilardino. Ecco, ricordare questo precedente piuttosto che i tanti altri ricordati, sarebbe un buon punto di partenza per questa sera
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