Il miglior calciatore della storia, secondo gli stessi calciatori.

Snake

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prima di fare sti confronti bisognerebbe sapere quanto è aumentata nel corso degli anni la distanza media percorsa nei 90 minuti da un singolo giocatore, o la velocità di chiusura sul portatore di palla, più banalmente il pace generale della partita, poi si capirebbero tante cose e si sfaterebbero certi miti...ma mi fermo qui, solite storie già dette e ripetute mille volte. nel 2020 stiamo ancora a sminuire due giocatori che hanno segnato 15 anni di storia del calcio quando altri all time great a 30 anni erano già strafiniti o a svernare in campionati di scappati di casa.
 

A.C Milan 1899

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Anche io la penso come te.
Abbiamo avuto la fortuna di ammirare da vicino messi e cr7 ma credo pelè e maradona restano ancora inarrivabili per come vedo io il calcio e per come intendo il ruolo di fuoriclasse e leader.
Certo, i numeri di messi e cr7 nei clubs di appartenenza in termini di reti realizzate e trofei alzati sono impressionanti ma credo i trofei , come i gol e le prestazioni vadano comunque 'pesati'.

Maradona ha portato nel calcio come una magia ed ha regalato favole sia con l'argentina che con il napoli per la capacità unica di caricarsi tutti sulle spalle e trasformare le missioni impossibili in possibili.
Quando penso a maradona penso al riscatto sociale che ha regalato alla sua gente nei confronti di quelli più ricchi, più belli e più potenti.
Maradona ha regalato sogni e con la sua classe ha stregato tutti. Del resto il calcio ha bisogno di favole e di imprese e maradona più di tutti ha saputo regalare ciò.

Pelè è stato un giocatore diverso, un mix tra un 9 e un 10, una fusione che poche volte nel calcio abbiamo visto.
Quello che è negli occhi di noi tutti lo ha fatto esclusivamente col brasile ma non dimentichiamo che pelè fin da giovanissimo ha trascinato il suo paese e la sua squadra verso una rinascita dopo la tragedia sportiva e sociale del maracanazo.

Il mio preferito in assoluto però resta il ragazzo di amsterdam, il mio avatar.
Un giocatore di una classe infinita e dal pensiero calcistico superiore a tutti.
Non a caso ha insegnato a tutto il mondo il calcio totale. Il profeta di arancia meccanica.

Già.

Che poi non è neanche vero che quanto fatto da Pelè sia stato fatto solo col Brasile. Portò infatti il Santos a vincere due coppe intercontinentali, che all’epoca era un trofeo davvero importantissimo, perché le squadre sudamericane dell’epoca spesso erano tanto forti quanto le corrispettive europee, non raramente lo erano anche di più (tanto è vero che fino ad inizio anni 2000 il Sudamerica era in vantaggio sull’Europa per quanto riguarda i titoli mondiali per club -di fatto l’intercontinentale questo era, tanto è vero che Pelè diceva sempre di essere cinque volte campione del mondo, tre col Brasile e due col Santos- vinti).

Non c’era neanche lontanamente l’accentramento di tutti i talenti sudamericani nelle migliori squadre europee che c’è oggi (che, tra parentesi, per me è la ragione per la quale Argentina e Brasile faticano a tornare competitive; i loro talenti vengono depredati troppo presto dall’Europa e spesso venendo troppo presto qui si bruciano).

prima di fare sti confronti bisognerebbe sapere quanto è aumentata nel corso degli anni la distanza media percorsa nei 90 minuti da un singolo giocatore, o la velocità di chiusura sul portatore di palla, più banalmente il pace generale della partita, poi si capirebbero tante cose e si sfaterebbero certi miti...ma mi fermo qui, solite storie già dette e ripetute mille volte. nel 2020 stiamo ancora a sminuire due giocatori che hanno segnato 15 anni di storia del calcio quando altri all time great a 30 anni erano già strafiniti o a svernare in campionati di scappati di casa.

Bisognerebbe anche domandarsi quale sia la qualità media dei difensori di oggi. Un Van Djik oggi sembra un alieno, un tempo in Serie A sarebbe stato un buon/ottimo difensore ma nulla di eccezionale.

Bisognerebbe anche chiedersi quanto siano cambiate le regole nel corso degli anni, che un tempo avvantaggiavano molto di più le difese, pensiamo solo alla regola del retropassaggio al portiere (la ragione per la quale Van Basten nella stagione di Italia ‘90 fece 19 goal da capocannoniere mentre oggi in una stagione di Serie A anche un Piatek qualsiasi, che non avrebbe mai giocato in Serie A negli anni ‘90, anche perché qualsiasi difensore anche dell’ultima in classifica lo avrebbe fatto sparire, riesce a farne 22 se becca l’anno buono) e a quanto fosse tollerato il gioco duro e anche durissimo.

Onde evitare di mitizzare eccessivamente alcuni giocatori moderni. ;)
 

Lambro

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Esiste un calcio praticamente senza falli cattivi, quello odierno, ed esiste un calcio con falli cattivi e con poca televisione, quello fino ai primi del 2000.
Nel primo caso Pelè e Maradona, senza ombra di dubbio, vedere Mexico 70 per giudicare la magnificenza tecnica del primo e vedere Messico 86 per quella del secondo.
A cavallo delle due epoche Ronaldo de lima.
Negli anni odierni Messi e Cr7.
Impossibile per me fare una classifica sola, il calcio è veramente troppo cambiato.
Però sia Pelè sia Diego sono stati talmente importanti per le loro nazioni, talmente decisivi in un modo o in un altro, talmente diversi, che credo vadano messi in ogni caso primi a pari merito.
Messi e Cr7 sono premiati da statistiche e dati paurosi, ma è quando vinci un mondiale da protagonista che fai realmente la differenza, è lì che disegni indelebilmente la storia tra le leggende.
Pelè ne ha vinti da protagonista 2, Maradona 1, Ronaldo 1, i due assi odieni stanno ancora a zero, comprensibile per Cristiano che gioca in una nazionale non di primo piano assolutamente non comprensibile per Messi che sulla carta ha giocato nell'Argentina piu' ricca di all-stars di sempre (ma forse proprio per questo poco vincente, troppi galli nel pollaio...)
 

A.C Milan 1899

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Messi e Cr7 sono premiati da statistiche e dati paurosi, ma è quando vinci un mondiale da protagonista che fai realmente la differenza, è lì che disegni indelebilmente la storia tra le leggende.

Anche perché ai mondiali, essendo in nazionale, non hai l’alchimia di squadra, il “sistema” dietro, che ti avvantaggia come nei club. Ai mondiali l’estro del singolo conta molto di più che in un club.

Non a caso Baggio, che era la quintessenza dell’estro ingovernabile e non incasellabile in rigidi schemi, fece tre mondiali paurosi (e nel ‘94 fu non meno decisivo per noi di quanto Maradona lo fu nell’86 per l’Albiceleste, a fermarlo e a fermarci fu quell’infortunio alla fine della semifinale contro la Bulgaria di Stoichkov, e infatti in finale fu un fantasma -purtroppo Sacchi volle essergli riconoscente per quanto fatto fino a lì ma con Signori titolare la finale l’avremmo quasi certamente portata a casa e oggi saremmo la nazionale con più mondiali, peccato davvero) mentre coi club non fu mai altrettanto incisivo.

Aggiungo che Baggio fu un bel dito medio ala filosofia sacchiana, che metteva sempre il collettivo e i meccanismi di squadra sopra il singolo. Modo di pensare che funziona alla grande con un club ma in nazionale difficilmente avrebbe funzionato, e infatti l’Italia del ‘94, pur avendo l’organico per distacco migliore del mondiale, giocava davvero da schifo. A salvarci, oltre al bislacco ripescaggio delle migliori terze dovuto al format a 24 squadre (se ci fossero state già le 32 squadre quell’anno saremmo usciti ai gironi) fu sempre Baggio, dagli ottavi in poi.
 
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prima di fare sti confronti bisognerebbe sapere quanto è aumentata nel corso degli anni la distanza media percorsa nei 90 minuti da un singolo giocatore, o la velocità di chiusura sul portatore di palla, più banalmente il pace generale della partita, poi si capirebbero tante cose e si sfaterebbero certi miti...ma mi fermo qui, solite storie già dette e ripetute mille volte. nel 2020 stiamo ancora a sminuire due giocatori che hanno segnato 15 anni di storia del calcio quando altri all time great a 30 anni erano già strafiniti o a svernare in campionati di scappati di casa.

Ma infatti certi paragoni non andrebbero nemmeno fatti visto che la 'specie' del calciatore si evolve.
I calciatori di oggi si muovono di più e vanno a una velocità nettamente superiore perchè è il calcio stesso che li ha portati a giocare cosi.
Ma è anche vero che i calciatori di oggi sono 'figli' del calcio di ieri.
E' cambiato tutto ma proprio tutto, anche il pallone : laddove oggi cr7 si diverte a disegnare traiettorie imprendibili e impensabili, ai tempi di maradona e pelè se impattavi male la palla di collo se ti andava bene ti beccavi una distorsione.
Oggi il calcio esaspera la zona e i movimenti coordinati di reparto ma pelè e maradona avevano sempre l'uomo o più di uno addosso.
Io quando faccio confronti tra giocatori non faccio mai valutazioni assolute ma rapportate tre le epoche, altrimenti se ne esce mai.
 
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Già.

Che poi non è neanche vero che quanto fatto da Pelè sia stato fatto solo col Brasile. Portò infatti il Santos a vincere due coppe intercontinentali, che all’epoca era un trofeo davvero importantissimo, perché le squadre sudamericane dell’epoca spesso erano tanto forti quanto le corrispettive europee, non raramente lo erano anche di più (tanto è vero che fino ad inizio anni 2000 il Sudamerica era in vantaggio sull’Europa per quanto riguarda i titoli mondiali per club -di fatto l’intercontinentale questo era, tanto è vero che Pelè diceva sempre di essere cinque volte campione del mondo, tre col Brasile e due col Santos- vinti).

Non c’era neanche lontanamente l’accentramento di tutti i talenti sudamericani nelle migliori squadre europee che c’è oggi (che, tra parentesi, per me è la ragione per la quale Argentina e Brasile faticano a tornare competitive; i loro talenti vengono depredati troppo presto dall’Europa e spesso venendo troppo presto qui si bruciano).



Bisognerebbe anche domandarsi quale sia la qualità media dei difensori di oggi. Van Un Djik oggi sembra un alieno, un tempo in Serie A sarebbe stato un buon/ottimo difensore ma nulla di eccezionale.

Bisognerebbe anche chiedersi quanto siano cambiate le regole nel corso degli anni, che un tempo avvantaggiavano molto di più le difese, pensiamo solo alla regola del retropassaggio al portiere (la ragione per la quale Van Basten nella stagione di Italia ‘90 fece 19 goal da capocannoniere mentre oggi in una stagione di Serie A anche un Piatek qualsiasi, che non avrebbe mai giocato in Serie A neigli anni ‘90, anche perché qualsiasi difensore anche dell’ultima in classifica lo avrebbe fatto sparire, riesce a farne 22 se becca l’anno buono) e a quanto fosse tollerato il gioco duro e anche durissimo.

Onde evitare di mitizzare eccessivamente alcuni giocatori moderni. ;)

Mi riferivo solo al fatto che pelè, purtroppo, non lo abbiamo visto in europa.
 

A.C Milan 1899

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Mi riferivo solo al fatto che pelè, purtroppo, non lo abbiamo visto in europa.

Ho capito. Un altro che avrei voluto vedere in Europa era Garrincha, sarebbe stato fantastico.

Però allo stesso tempo era bello quando il mondiale per club non era la farsa che è oggi e le sudamericane non servivano solo come cantera per i club europei. Era anche più giusto, secondo me.

Ma vale anche per i club europei che non siano dei superclub colossali. Nelle pagine più indietro qualcuno ha nominato l’Ajax dei primi ‘70, altra squadra tra le cinque più forti di sempre senza dubbio, se pensiamo che oggi non potrebbero mai trattenere dei campioni come quelli viene rabbia. Oggi se l’Ajax producesse nella sua cantera dei campioni del genere sarebbe costretto subito a svenderli altrimenti verrebbe affossato dalla UEFA.

Quando penso a questa cosa mi viene il vomito, e c’è chi parla di “democrazia dell’FPF” e del fatto che senza di esso ci sarebbe solo la legge del più forte, come no.
 

A.C Milan 1899

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Ma infatti certi paragoni non andrebbero nemmeno fatti visto che la 'specie' del calciatore si evolve.
I calciatori di oggi si muovono di più e vanno a una velocità nettamente superiore perchè è il calcio stesso che li ha portati a giocare cosi.
Ma è anche vero che i calciatori di oggi sono 'figli' del calcio di ieri.
E' cambiato tutto ma proprio tutto, anche il pallone : laddove oggi cr7 si diverte a disegnare traiettorie imprendibili e impensabili, ai tempi di maradona e pelè se impattavi male la palla di collo se ti andava bene ti beccavi una distorsione.
Oggi il calcio esaspera la zona e i movimenti coordinati di reparto ma pelè e maradona avevano sempre l'uomo o più di uno addosso.
Io quando faccio confronti tra giocatori non faccio mai valutazioni assolute ma rapportate tre le epoche, altrimenti se ne esce mai.

Senza contare che poi quando si fanno certi paragoni ci si dimentica sempre che:

1. Il calcio di una volta sarà anche stato più lento ma offriva molte meno tutele agli attaccanti, perciò non era più facile segnare e fare la differenza rispetto ad oggi, anzi è l’esatto contrario e lo dimostrano i numeri.

2. Se gli attaccanti di un tempo si fossero allenati coi metodi di oggi avrebbero anche loro avuto prestazioni fisiche superiori. Perché l’aspetto atletico lo puoi allenare.

Se parliamo a livello tecnico, invece, il calcio negli ultimi decenni, in particolare nell’ultimo, è peggiorato abissalmente. Una volta di campioni veri ce n’erano a bizzeffe, oggi anche uno come Harry Kane viene considerato un campione, figuriamoci. A livello tecnico c’è un abisso col calcio del passato.
 
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