Penso si debba distinguere tra due sottocategorie della personalità:
La prima, prende in considerazione i leader carismatici, quelli che, anche soltanto con uno sguardo, riescono a farsi rispettare e comprendere dagli altri, e a farsi temere dagli avversari. Sicuramente appartengono a questa categoria tanti capitani storici e calciatori leggenderi come Valentino Mazzola (gli bastava rimboccarsi le maniche, quando la sua squadra era in difficoltà, per dare un segnale ai compagni), Franco Baresi, Franz Beckembauer, Gaetano Scirea, ma anche Diego Armando Maradona. La lista è lunghissima. Negli ultimi anni, forse Gerrard è stato l'emblema di questa tipologia di calciatore.
La seconda categoria è quella dei leader tecnici. Quelli che, nei momenti di maggiore difficiltà e nei grandi appuntamenti, vogliono il pallone, vogliono prendersi responsabilità, e riescono a trarre dalla pressione una fonte di energia, tirando al contempo fuori il meglio dai propri compagni. Anche qua non si può non nominare Diego Maradona. Un altro da citare per forza è Johan Crujiff. Per Zinedine Zidane parla il solo mondiale del 2006, mentre il Baggo di Usa '94 è la perfetta illustrazione di quanto descritto. Pelè a 16 anni vinceva un mondiale distribuendo sombreri agli avversari in finale come se fossero noccioline.
Anche qui l'elenco è infinito. Come già è stato detto, Seedorf è questo tipo di giocatore. Iniesta è un altro che nei grandi match vuole palla e riesce a giocarla anche in mezzo a 5 avversari. Al suo apice, citerei anche Ronaldo il fenomeno. Al di là del mondiale del 2002, ho ancora in mente quella sua semifinale a Francia '98 contro l'Olanda, per non parlare della cavalcata dell'inter nella Coppa Uefa nello stesso anno.
Vorrei portare altri mille esempi, ma chiudo citando uno che ricade perfettamente in entrambe le categorie: Gabriel Omar Batistuta. Uno che stava quasi per portare la Fiorentina a vincere lo scudetto, e che è riuscito nell'impresa di farlo con la Roma. Uno dei leader più influenti e carismatici del calcio moderno.