Hakan ?alhanoğlu

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Guarda, posso accettare tutto quello che dici, ma che davvero si prenda per buona quella mezzora col Crotone in disarmo dal 2-0 per vedere tutte quelle cose, mi pare sinceramente inaccettabile.

La partita fino al 2-0 era una cosa, la partita dopo il 2-0 era tutta un'altra. Mi piace pensare non ci siano dubbi.

Poi i tuoi sono molti spunti interessanti, per esempio anch'io non sono ancora del tutto convinto da Leao, ma quegli spunti valgono a livello generale.
Il rischio è che se prendiamo davvero per esemplificativa a favore di Hakan la partita di oggi a babbo morto, non si fa altro che fomentare il partito di chi ha il turco di traverso, che puntualmente verrà alla carica in modo a sua volta pretestuoso alla prima partita che inesorabilmente sbaglierà, magari contro una big, dicendogliene di ogni.

Io ho massacrato Calhanoglu e ancora adesso mi lascia dei dubbi, sia chiaro, ma il punto è proprio l'adeguatezza del tipo di giocatore al ruolo necessario per il nostro modo di giocare. Leao come trequartista per esempio sarebbe andato a nozze nel 4-3-1-2 di Allegri, con compiti difensivi nulli e libertà assoluta di esprimersi in fase offensiva, con un Ibra e una seconda punta ad aprirgli la strada per inserirsi centralmente.

E no, la mia opinione non riguarda la partita di oggi, Leao lo vedo così da quando ha iniziato a giocare con noi. La sola vera partita dove l'ho apprezzato tutto il tempo è stata con la Juve, dove ha lavorato tantissimo e con abnegazione anche in difesa, caricandosi la squadra sulle spalle, ma una rondine non fa primavera (se contassero solo le partite coi gobbi, Icardi sarebbe la fusione di gattuso in difesa e di inzaghi sotto porta, peccato per gli intertristi che nelle altre 36 partite si farebbe fatto cavare un testicolo piuttosto che aiutare in difesa). Leao è un giocatore d'istinto, le giocate le deve sentire, non le deve vedere. Quando Kessie faceva la mezzala sbagliava quasi sempre la scelta quando partiva palla al piede, faceva salire la squadra 50 metri e poi mandava tutto a meretrici non appena se ne liberava, da quando fa il mediano gioca a pochi tocchi e ne ha beneficiato poi anche il suo temperamento, portandolo a usare meglio la testa rispetto a prima, dove pensava solo a segnare anziché a reggere il centrocampo. Leao può diventare un grande giocatore, ma deve imparare a trovare l'equilibrio tra testa e istinto, se ci riuscirà sarà uno straordinario giocatore d'attacco, ed è un grande "se", ma quel che è certo è che non sarà mai uno che può fare un ruolo che gli richiede anche di tornare al limite dell'area in fase difensiva più volte a partita e saper rallentare e addormentare il gioco quando bisogna spezzare il ritmo avversario e rifiatare, Leao è uno che deve giocare in velocità, più va veloce e meno sbaglia. Deve iniziare a giocare sempre più in rapidità, con non più di due tocchi, e abituarsi a quel ritmo. Quando ci sarà riuscito, gli verranno automatiche quelle giocate geniali che ora mostra solo sporadicamente.
 

PoloNegativo

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Ottimo ingresso. Certo, non è facile dire quanto sia stato il Crotone, sotto 2-0, ad alzare bandiera bianca, e quanto sia stato bravo Calha a migliorare il gioco del Milan, però mi sembra che ogni sua giocata fosse giusta e/o accurata.
 

Djerry

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Io ho massacrato Calhanoglu e ancora adesso mi lascia dei dubbi, sia chiaro, ma il punto è proprio l'adeguatezza del tipo di giocatore al ruolo necessario per il nostro modo di giocare. Leao come trequartista per esempio sarebbe andato a nozze nel 4-3-1-2 di Allegri, con compiti difensivi nulli e libertà assoluta di esprimersi in fase offensiva, con un Ibra e una seconda punta ad aprirgli la strada per inserirsi centralmente.

E no, la mia opinione non riguarda la partita di oggi, Leao lo vedo così da quando ha iniziato a giocare con noi. La sola vera partita dove l'ho apprezzato tutto il tempo è stata con la Juve, dove ha lavorato tantissimo e con abnegazione anche in difesa, caricandosi la squadra sulle spalle, ma una rondine non fa primavera (se contassero solo le partite coi gobbi, Icardi sarebbe la fusione di gattuso in difesa e di inzaghi sotto porta, peccato per gli intertristi che nelle altre 36 partite si farebbe fatto cavare un testicolo piuttosto che aiutare in difesa). Leao è un giocatore d'istinto, le giocate le deve sentire, non le deve vedere. Quando Kessie faceva la mezzala sbagliava quasi sempre la scelta quando partiva palla al piede, faceva salire la squadra 50 metri e poi mandava tutto a meretrici non appena se ne liberava, da quando fa il mediano gioca a pochi tocchi e ne ha beneficiato poi anche il suo temperamento, portandolo a usare meglio la testa rispetto a prima, dove pensava solo a segnare anziché a reggere il centrocampo. Leao può diventare un grande giocatore, ma deve imparare a trovare l'equilibrio tra testa e istinto, se ci riuscirà sarà uno straordinario giocatore d'attacco, ed è un grande "se", ma quel che è certo è che non sarà mai uno che può fare un ruolo che gli richiede anche di tornare al limite dell'area in fase difensiva più volte a partita e saper rallentare e addormentare il gioco quando bisogna spezzare il ritmo avversario e rifiatare, Leao è uno che deve giocare in velocità, più va veloce e meno sbaglia. Deve iniziare a giocare sempre più in rapidità, con non più di due tocchi, e abituarsi a quel ritmo. Quando ci sarà riuscito, gli verranno automatiche quelle giocate geniali che ora mostra solo sporadicamente.

Il punto focale a livello tattico e che emerge anche dalla tua bella analisi è che noi pensiamo solamente quel ruolo di trequartista centrale disegnato su Hakan, avendo lui giocato sempre lì da quando c'è il 4231.

E quindi si pensa che solo uno che fa le cose che fa il turco, schierato lì, possa andare bene, anzi addirittura si arriva a considerare Hakan la chiave per far funzionare quel 4231.

Il mio teorema, per carità del tutto contestabile, è che invece sia il 4231 così escogitato da Pioli ad offrire al nostro trequartista un potenziale enorme di spazi e possibilità, ed io purtroppo per Calhanoglu ho avuto continue conferme anche da Diaz e Leao in queste gare, pur con tutti i limiti e le differenze che per esempio su Leao correttamente citi.

Leao e Diaz hanno fatto regolarmente le giocate decisive in queste gare, ma si leggono lodi al Dio del Calcio perché Hakan è tornato contro gli ultimi in disarmo e si è vista subito la differenza con un corner.
C'è qualcosa che non va, il giudizio non è sereno. E poi allora capisco che questo squilibrio viene fuori nell'altro senso contro di lui quando (e capita spesso) non gira, e si fomentano i suoi detrattori.

Purtroppo Hakan si porta dietro strascichi di quei tre anni difficili, e divide molto i tifosi.
 

Julian Ross

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Il punto focale a livello tattico e che emerge anche dalla tua bella analisi è che noi pensiamo solamente quel ruolo di trequartista centrale disegnato su Hakan, avendo lui giocato sempre lì da quando c'è il 4231.

E quindi si pensa che solo uno che fa le cose che fa il turco, schierato lì, possa andare bene, anzi addirittura si arriva a considerare Hakan la chiave per far funzionare quel 4231.

Il mio teorema, per carità del tutto contestabile, è che invece sia il 4231 così escogitato da Pioli ad offrire al nostro trequartista un potenziale enorme di spazi e possibilità, ed io purtroppo per Calhanoglu ho avuto continue conferme anche da Diaz e Leao in queste gare, pur con tutti i limiti e le differenze che per esempio su Leao correttamente citi.

Leao e Diaz hanno fatto regolarmente le giocate decisive in queste gare, ma si leggono lodi al Dio del Calcio perché Hakan è tornato contro gli ultimi in disarmo e si è vista subito la differenza con un corner.
C'è qualcosa che non va, il giudizio non è sereno. E poi allora capisco che questo squilibrio viene fuori nell'altro senso contro di lui quando (e capita spesso) non gira, e si fomentano i suoi detrattori.

Purtroppo Hakan si porta dietro strascichi di quei tre anni difficili, e divide molto i tifosi.

Ancora non ti sei convinto di quanto sia indispensabile per noi e di quanto sia un giocatore di livello superiore??:)

Oggi è stata la prova delle prove (ma non ve n'era bisogno): con lui la squadra gira in tutt'altro modo, è di un'intelligenza calcistica illuminante, vede il gioco, ha piede, ispirazione e abnegazione che nessuna ha. Diaz gli può proprio allacciare le scarpe...la differenza è enorme. Il turco è un valore aggiunto assoluto, il giocatore più importante della rosa.
 
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Il punto focale a livello tattico e che emerge anche dalla tua bella analisi è che noi pensiamo solamente quel ruolo di trequartista centrale disegnato su Hakan, avendo lui giocato sempre lì da quando c'è il 4231.

E quindi si pensa che solo uno che fa le cose che fa il turco, schierato lì, possa andare bene, anzi addirittura si arriva a considerare Hakan la chiave per far funzionare quel 4231.

Il mio teorema, per carità del tutto contestabile, è che invece sia il 4231 così escogitato da Pioli ad offrire al nostro trequartista un potenziale enorme di spazi e possibilità, ed io purtroppo per Calhanoglu ho avuto continue conferme anche da Diaz e Leao in queste gare, pur con tutti i limiti e le differenze che per esempio su Leao correttamente citi.

Leao e Diaz hanno fatto regolarmente le giocate decisive in queste gare, ma si leggono lodi al Dio del Calcio perché Hakan è tornato contro gli ultimi in disarmo e si è vista subito la differenza con un corner.
C'è qualcosa che non va, il giudizio non è sereno. E poi allora capisco che questo squilibrio viene fuori nell'altro senso contro di lui quando (e capita spesso) non gira, e si fomentano i suoi detrattori.

Purtroppo Hakan si porta dietro strascichi di quei tre anni difficili, e divide molto i tifosi.

Il punto è che con Leao e Diaz ci sono svariati momenti di black out nelle coperture e nella gestione della palla, indipendentemente dal livello dell'avversario. E questa cosa è stata solo che esaltata dall'assenza di Bennacer, che con Kessie forma una cerniera a centrocampo di alto livello. Calhanoglu anche quando ha le sue giornate melmose non fa comunque mancare l'apporto in fase di ripiego e pressa sempre il fulcro arretrato del gioco avversario a centrocampo. Di fatto Calhanoglu, come Rebic, anche nelle giornate storte sa rendersi utile con il posizionamento e il pressing, quando Leao e Diaz non sono in giornata buona, giochiamo con uno in meno.

Non possiamo permetterci di avere giocatori umorali in ruoli nevralgici, i mediani e il trequartista è fondamentale che abbiamo una continuità assoluta di rendimento e copertura anche nelle giornate dove in attacco la giornata è storta. Il nostro triangolo mediani-trequartista è il fulcro del nostro gioco, se uno si assenta dal gioco, il nostro equilibrio viene meno.
 

Djerry

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Ancora non ti sei convinto di quanto sia indispensabile per noi e di quanto sia un giocatore di livello superiore??:)

Oggi è stata la prova delle prove (ma non ve n'era bisogno): con lui la squadra gira in tutt'altro modo, è di un'intelligenza calcistica illuminante, vede il gioco, ha piede, ispirazione e abnegazione che nessuna ha. Diaz gli può proprio allacciare le scarpe...la differenza è enorme. Il turco è un valore aggiunto assoluto, il giocatore più importante della rosa.

Talmente non mi sono reso conto, che non riesco a capire fino in fondo se questo tipo di messaggi sia ironico o serio :lol:

Facciamo così: ok, Hakan è tutte quelle robe lì.

Poi però mi chiedo: in che partita il turco ha fatto un assist filtrante chiave e decisivo nel traffico e dentro l'area come quello di Leao oggi?
Ed allora posso almeno arrivare a dire che esiste un altro modo di intendere quel ruolo, con giocatori che fanno anche altre cose utili e forse più determinanti?
 

Djerry

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Il punto è che con Leao e Diaz ci sono svariati momenti di black out nelle coperture e nella gestione della palla, indipendentemente dal livello dell'avversario. E questa cosa è stata solo che esaltata dall'assenza di Bennacer, che con Kessie forma una cerniera a centrocampo di alto livello. Calhanoglu anche quando ha le sue giornate melmose non fa comunque mancare l'apporto in fase di ripiego e pressa sempre il fulcro arretrato del gioco avversario a centrocampo. Di fatto Calhanoglu, come Rebic, anche nelle giornate storte sa rendersi utile con il posizionamento e il pressing, quando Leao e Diaz non sono in giornata buona, giochiamo con uno in meno.

Non possiamo permetterci di avere giocatori umorali in ruoli nevralgici, i mediani e il trequartista è fondamentale che abbiamo una continuità assoluta di rendimento e copertura anche nelle giornate dove in attacco la giornata è storta. Il nostro triangolo mediani-trequartista è il fulcro del nostro gioco, se uno si assenta dal gioco, il nostro equilibrio viene meno.

Io contro Torino, Cagliari, Bologna e Crotone francamente ho visto pochissima sofferenza nelle coperture, e non ho mai avuto reale paura di subire qualcosa, al netto dei cambi successivi.
Di sicuro non più di certe sbandate anche in gare precedenti.

Sulla gestione della palla, Diaz stava mettendo in mostra segnali confortanti, e Leao in queste due partite mi ha proprio stupito da quel punto di vista, con una diligenza nel far rifiatare la squadra anche usando le sue doti atletiche che non mi aspettavo.
Non si abbassano con la continuità di Calhanoglu per fare il giro palla da dietro? Evidente, ma infatti poi sono anche coloro che con giocate e filtranti decisivi 30 metri più avanti hanno sbloccato quelle 4 gare.

Personalmente infine non credo nemmeno che la chiave del nostro gioco sia il possesso palla tra mediani e trequartista, visto che la ricerca ossessiva della verticalità resta il mantra molto più di quei momenti in cui abbassiamo il ritmo col turco che gioca facile venendo indietro.

Sull'aspetto umorale, tema condivisibile in effetti. Ed infatti siamo qui a monitorare gli eventuali progressi di Diaz e soprattutto Leao.
 

Julian Ross

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Serissimo:).

Mi sorprende che ci siano ancora persone - per fortuna sempre meno - che non hanno aperto gli occhi su questo giocatore tanto essenziale e determinante.
Calha non ha le pause che ha Leao (potenziale crack, giocate da fenomeno a intermittenza, eccellente da sx, ma scostante, nullo se non dannoso in ripiego e incapace di fare da collante e nella creazione del gioco), è continuo, presente, leader...e crea valanghe di occasioni (come recitano le statistiche...guardati quelle dei passaggi chiave;-).

Il confronto con Diaz (spazzato via da qualunque giocatore che lo contrasti e utile quasi sempre solo a gara iniziata) è ancora più impietoso:).
 
Stato
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