Lancio una piccola provocazione: ammettiamo che la Russia vinca la guerra.
Prendiamo anche un best case scenario: si mangiano tutta la parte ad est del Dnepr portando il confine alla periferia di Kiev e mangiandosi l'intera Novorossija.
Esageriamo: si mangiano pure la Transnistria.
Con questo scenario (ridicolo, ma è per l'esempio), la Russia completa quella che sarebbe la parte più semplice, ovvero la vittoria convenzionale.
Ma la storia recente ci insegna che i problemi non nascono in questa fase, ma dopo.
Come gestisci la fase di counter insurgency e penetrazione di nuove istituzioni in una zona enorme, compattamente avversa ad un nuovo padrone percepito come invasore e minaccia etnica?
Quali costi economici e politici comporta un'occupazione prolungata di un territorio simile, al netto di sabotaggi e guerriglia continua che il territorio ucraino favorisce?
Quante forze armate devi costantemente impegnare?
Per quanto tempo?
Come fai ad arrivare ad un compromesso con il resto del consesso internazionale che ti permetta di rientrare nel concerto delle nazioni?
Gli USA hanno archiviato la pratica "convenzionale" Iraq e Afghanistan nel giro di pochi mesi, se non settimane.
Poi si sono rotti i denti e hanno bruciato quantità decisive di soldi nella fase successiva, di gestione del territorio.
Vogliamo ammettere che la Russia possa vincere la guerra? Facciamolo.
Ma su queste basi, come può "vincere la pace"?
Forse, la trappola è proprio quella...