Guerini:"Rangnick col doppio ruolo? Impossibile".

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Tuttosport in edicola oggi, 5 marzo, ha intervistato Vincenzo Guerini che nella Fiorentina ha ricoperto il ruolo di allenatore e dirigente. Ecco le dichiarazioni su Rangnick tecnico e dirigente:"Non la vedo facile. Fra i due incarichi c’è una bella differenza: l’allenatore è un uomo solo, il dirigente no. L’allenatore paga sempre per primo gli errori di tutti; il dirigente invece nove volte su dieci riesce sempre a salvarsi e a salvaguardarsi o comunque anche in caso di errori riesce sempre a concludere una stagione. Non lo sostengo io, è la storia che lo dice. Stando così le cose, dunque, e considerando la realtà del nostro calcio mi pare difficile ricoprire contemporaneamente i due ruoli".

"Io lo feci a Firenze? Vero, sono tornato in pan- china pur ricoprendo il ruolo di club manager. Ma fu solo per le ultime due partite di campionato, perché era una situazione d’emergenza, la squadra lottava per la salvezza, non c’era tempo per fare ribaltoni".

"Nel caso di Rangnick, parliamo di un tecnico straniero al debutto in Italia, oltretutto non giovanissimo. Ebbene, il nostro calcio è una ‘brutta bestia,’ molto ma molto diverso da quello di altri Paesi. E’ un calcio che tritura pure chi è mentalmente forte, dove se perdi tre gare già cominciano a parlare di esonero. Va detto poi che questo Milan mi sembra ancora in fase di assestamento, una situazione la cui durata è difficile adesso da quantificare. Questo significa che può rivelarsi non propriamente l’ideale per un allenatore che arriva appunto da un’altra realtà e che per questo avrà bisogno di tempo. E proprio il tempo, lo si vede tutti i giorni, questo calcio non lo concede a nessuno. L’ultimo clamoroso esempio è il Cagliari che ha appena mandato via Maran dopo averlo incensato fino a pochi mesi fa".
 

A.C Milan 1899

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Tuttosport in edicola oggi, 5 marzo, ha intervistato Vincenzo Guerini che nella Fiorentina ha ricoperto il ruolo di allenatore e dirigente. Ecco le dichiarazioni su Rangnick tecnico e dirigente:"Non la vedo facile. Fra i due incarichi c’è una bella differenza: l’allenatore è un uomo solo, il dirigente no. L’allenatore paga sempre per primo gli errori di tutti; il dirigente invece nove volte su dieci riesce sempre a salvarsi e a salvaguardarsi o comunque anche in caso di errori riesce sempre a concludere una stagione. Non lo sostengo io, è la storia che lo dice. Stando così le cose, dunque, e considerando la realtà del nostro calcio mi pare difficile ricoprire contemporaneamente i due ruoli".

"Io lo feci a Firenze? Vero, sono tornato in pan- china pur ricoprendo il ruolo di club manager. Ma fu solo per le ultime due partite di campionato, perché era una situazione d’emergenza, la squadra lottava per la salvezza, non c’era tempo per fare ribaltoni".

"Nel caso di Rangnick, parliamo di un tecnico straniero al debutto in Italia, oltretutto non giovanissimo. Ebbene, il nostro calcio è una ‘brutta bestia,’ molto ma molto diverso da quello di altri Paesi. E’ un calcio che tritura pure chi è mentalmente forte, dove se perdi tre gare già cominciano a parlare di esonero. Va detto poi che questo Milan mi sembra ancora in fase di assestamento, una situazione la cui durata è difficile adesso da quantificare. Questo significa che può rivelarsi non propriamente l’ideale per un allenatore che arriva appunto da un’altra realtà e che per questo avrà bisogno di tempo. E proprio il tempo, lo si vede tutti i giorni, questo calcio non lo concede a nessuno. L’ultimo clamoroso esempio è il Cagliari che ha appena mandato via Maran dopo averlo incensato fino a pochi mesi fa".

Ragnarok: 62 anni, 1 coppa di lega tedesca, una coppa di Germania e una Supercoppa tedesca come palmares.

Niente male. Ovviamente mi si dirà che non aveva squadre attrezzate per vincere, e chissà perché è arrivato a oltre 60 anni senza che gli sia mai stato affidato un team vincente, sarà il caso, naturalmente.

E ovviamente non verrà preso solo come scopritore di talenti, ruolo nel quale qualcosa ha dimostrato, ma lo prenderanno pure come allenatore.

Ovviamente si faranno i soliti stupidi esempi di Sacchi @ Co, come se vedersi affidato il Milan a 41 anni fosse la stessa cosa di arrivarci a 62; e come se uno arrivasse 62 anni avendo allenato solo club senza blasone per puro caso.

Vedrete che lo prenderanno pure come allenatore. Se c’è un modo per assicurarsi di essere non competitivi verrà scelto quello.

Il modo per essere competitivi, cioè Ragnarok a scoprire giovani talenti (ruolo in cui è capace visto che ha scoperto gente come Haaland, Firmino e Sanè, tra gli altri) guidati da una guida esperta e di classe per reparto e un allenatore come Spalletti (4 milioni di euro netti all’anno, non stiamo parlando di chissà quali cifre), verrà ovviamente accantonato.
 

Jackdvmilan

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La speranza è che arrivi in dirigenza al posto di Boban (ahime), ma che si piazzi un altro allenatore...
 

Milanforever26

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Tuttosport in edicola oggi, 5 marzo, ha intervistato Vincenzo Guerini che nella Fiorentina ha ricoperto il ruolo di allenatore e dirigente. Ecco le dichiarazioni su Rangnick tecnico e dirigente:"Non la vedo facile. Fra i due incarichi c’è una bella differenza: l’allenatore è un uomo solo, il dirigente no. L’allenatore paga sempre per primo gli errori di tutti; il dirigente invece nove volte su dieci riesce sempre a salvarsi e a salvaguardarsi o comunque anche in caso di errori riesce sempre a concludere una stagione. Non lo sostengo io, è la storia che lo dice. Stando così le cose, dunque, e considerando la realtà del nostro calcio mi pare difficile ricoprire contemporaneamente i due ruoli".

"Io lo feci a Firenze? Vero, sono tornato in pan- china pur ricoprendo il ruolo di club manager. Ma fu solo per le ultime due partite di campionato, perché era una situazione d’emergenza, la squadra lottava per la salvezza, non c’era tempo per fare ribaltoni".

"Nel caso di Rangnick, parliamo di un tecnico straniero al debutto in Italia, oltretutto non giovanissimo. Ebbene, il nostro calcio è una ‘brutta bestia,’ molto ma molto diverso da quello di altri Paesi. E’ un calcio che tritura pure chi è mentalmente forte, dove se perdi tre gare già cominciano a parlare di esonero. Va detto poi che questo Milan mi sembra ancora in fase di assestamento, una situazione la cui durata è difficile adesso da quantificare. Questo significa che può rivelarsi non propriamente l’ideale per un allenatore che arriva appunto da un’altra realtà e che per questo avrà bisogno di tempo. E proprio il tempo, lo si vede tutti i giorni, questo calcio non lo concede a nessuno. L’ultimo clamoroso esempio è il Cagliari che ha appena mandato via Maran dopo averlo incensato fino a pochi mesi fa".

Se dopo una decina di partite siamo messi male potremmo esibirci in un'altra delle nostre ormai cicliche figuracce, ovvero l'allenatore che si auto esonera nelle vesti di dirigente.
 

Jino

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La speranza è che arrivi in dirigenza al posto di Boban (ahime), ma che si piazzi un altro allenatore...

Basta però con questa dirigenza super folta, non serve a nulla. Gazidis si assuma le sue responsabilità anche sul piano sportivo, assieme ad un dirigente e stop. Gazidis più un altro, stop...e si assumano tutte le responsabilità.
 
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