- Registrato
- 6 Agosto 2012
- Messaggi
- 235,547
- Reaction score
- 41,585
Tuttosport in edicola oggi, 5 marzo, ha intervistato Vincenzo Guerini che nella Fiorentina ha ricoperto il ruolo di allenatore e dirigente. Ecco le dichiarazioni su Rangnick tecnico e dirigente:"Non la vedo facile. Fra i due incarichi c’è una bella differenza: l’allenatore è un uomo solo, il dirigente no. L’allenatore paga sempre per primo gli errori di tutti; il dirigente invece nove volte su dieci riesce sempre a salvarsi e a salvaguardarsi o comunque anche in caso di errori riesce sempre a concludere una stagione. Non lo sostengo io, è la storia che lo dice. Stando così le cose, dunque, e considerando la realtà del nostro calcio mi pare difficile ricoprire contemporaneamente i due ruoli".
"Io lo feci a Firenze? Vero, sono tornato in pan- china pur ricoprendo il ruolo di club manager. Ma fu solo per le ultime due partite di campionato, perché era una situazione d’emergenza, la squadra lottava per la salvezza, non c’era tempo per fare ribaltoni".
"Nel caso di Rangnick, parliamo di un tecnico straniero al debutto in Italia, oltretutto non giovanissimo. Ebbene, il nostro calcio è una ‘brutta bestia,’ molto ma molto diverso da quello di altri Paesi. E’ un calcio che tritura pure chi è mentalmente forte, dove se perdi tre gare già cominciano a parlare di esonero. Va detto poi che questo Milan mi sembra ancora in fase di assestamento, una situazione la cui durata è difficile adesso da quantificare. Questo significa che può rivelarsi non propriamente l’ideale per un allenatore che arriva appunto da un’altra realtà e che per questo avrà bisogno di tempo. E proprio il tempo, lo si vede tutti i giorni, questo calcio non lo concede a nessuno. L’ultimo clamoroso esempio è il Cagliari che ha appena mandato via Maran dopo averlo incensato fino a pochi mesi fa".
"Io lo feci a Firenze? Vero, sono tornato in pan- china pur ricoprendo il ruolo di club manager. Ma fu solo per le ultime due partite di campionato, perché era una situazione d’emergenza, la squadra lottava per la salvezza, non c’era tempo per fare ribaltoni".
"Nel caso di Rangnick, parliamo di un tecnico straniero al debutto in Italia, oltretutto non giovanissimo. Ebbene, il nostro calcio è una ‘brutta bestia,’ molto ma molto diverso da quello di altri Paesi. E’ un calcio che tritura pure chi è mentalmente forte, dove se perdi tre gare già cominciano a parlare di esonero. Va detto poi che questo Milan mi sembra ancora in fase di assestamento, una situazione la cui durata è difficile adesso da quantificare. Questo significa che può rivelarsi non propriamente l’ideale per un allenatore che arriva appunto da un’altra realtà e che per questo avrà bisogno di tempo. E proprio il tempo, lo si vede tutti i giorni, questo calcio non lo concede a nessuno. L’ultimo clamoroso esempio è il Cagliari che ha appena mandato via Maran dopo averlo incensato fino a pochi mesi fa".