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Anticipazioni di un'intervista che andrà in onda domenica sera su TV2000 alle 20.50
Sarà la tv vaticana, ma il presidente Gravina sembra in via di beatificazione
"Nel mondo dello sport sono fondamentali le questioni morali.
Parliamo sempre di valori, cerchiamo di testimoniare ai giovani quanto sia fondamentale l’immagine, coltivare sì la passione ma nel rispetto dei grandi valori dello sport.
In un momento di espansione del fenomeno della globalizzazione gli interessi predominano, lo viviamo negli ultimi tempi in maniera esponenziale, l’abbiamo vissuto come Federazione italiana gioco calcio rifiutando una proposta di organizzazione insieme all’Arabia Saudita del campionato del mondo 2030
Abbiamo rifiutato la proposta in maniera convinta, pur coscienti della grande possibilità di successo di quell’abbinamento insieme all’Egitto: Egitto, Arabia Saudita e Italia.
Lo abbiamo fatto per ragioni di problemi internazionali, legate al caso Regeni, e per la non condivisione di alcuni valori.
Non si può far finta di nulla sempre
Mancini?
Non sul piano sportivo, ma sul piano umano la scelta di Mancini è stata una delusione.
Mi sono sentito tradito in un sentimento puro, nei confronti di Roberto, che ho sempre considerato un amico.
Aldilà degli interessi della sua scelta tecnica per me è stata una ferita che faccio fatica a rimuovere.
Il mondo del calcio è ritenuto colpevole, non so di che cosa, dato che per la legge italiana le scommesse sono lecite.
Tuttavia noi puniamo, la giustizia italiana no.
Si esce attraverso un processo di formazione, e soprattutto serve il dialogo tra chi spinge non a fare pubblicità al gioco, ma a fare proposte commerciali, che invitano a scommettere. Io parlerei di una piaga sociale vera e propria che ha colpito anche il mondo del calcio.
Talvolta la presenza dei genitori accanto ai giovani calciatori è una piccola piaga, non sono sempre di buon esempio, purtroppo alcuni incidenti soprattutto la domenica nei tornei giovanili sono determinati dai comportamenti dei genitori”.
Sarà la tv vaticana, ma il presidente Gravina sembra in via di beatificazione
"Nel mondo dello sport sono fondamentali le questioni morali.
Parliamo sempre di valori, cerchiamo di testimoniare ai giovani quanto sia fondamentale l’immagine, coltivare sì la passione ma nel rispetto dei grandi valori dello sport.
In un momento di espansione del fenomeno della globalizzazione gli interessi predominano, lo viviamo negli ultimi tempi in maniera esponenziale, l’abbiamo vissuto come Federazione italiana gioco calcio rifiutando una proposta di organizzazione insieme all’Arabia Saudita del campionato del mondo 2030
Abbiamo rifiutato la proposta in maniera convinta, pur coscienti della grande possibilità di successo di quell’abbinamento insieme all’Egitto: Egitto, Arabia Saudita e Italia.
Lo abbiamo fatto per ragioni di problemi internazionali, legate al caso Regeni, e per la non condivisione di alcuni valori.
Non si può far finta di nulla sempre
Mancini?
Non sul piano sportivo, ma sul piano umano la scelta di Mancini è stata una delusione.
Mi sono sentito tradito in un sentimento puro, nei confronti di Roberto, che ho sempre considerato un amico.
Aldilà degli interessi della sua scelta tecnica per me è stata una ferita che faccio fatica a rimuovere.
Il mondo del calcio è ritenuto colpevole, non so di che cosa, dato che per la legge italiana le scommesse sono lecite.
Tuttavia noi puniamo, la giustizia italiana no.
Si esce attraverso un processo di formazione, e soprattutto serve il dialogo tra chi spinge non a fare pubblicità al gioco, ma a fare proposte commerciali, che invitano a scommettere. Io parlerei di una piaga sociale vera e propria che ha colpito anche il mondo del calcio.
Talvolta la presenza dei genitori accanto ai giovani calciatori è una piccola piaga, non sono sempre di buon esempio, purtroppo alcuni incidenti soprattutto la domenica nei tornei giovanili sono determinati dai comportamenti dei genitori”.