Grandi, advisor: "Dietro Yonghong Li si celano i veri investitori"

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Il Re dell'Est

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Il problema della restrizione all'utilizzo dei capitali all'estero da parte delle imprese cinesi sta colpendo indiscriminatamente, e mettendo in discussione affari già conclusi, anzi sino a pregiudicarne la realizzazione. Lo scorso mese il Financial Times in un articolo segnalava che Dalian Wanda sta 'lottando' con le autorità regolatorie cinesi per sbloccare, sin qui vanamente, i fondi interni per poter acquisire una quota della Dick Clark Productions, notissima compagnia di produzione di spettacoli di Hollywood, affare da un miliardo di dollari con preliminare firmato nei mesi precedenti al blocco valutario di novembre. Stiamo parlando di Dalian Wanda, compagnia cinesi da 40 miliardi di dollari di fatturato, con numerosissime partecipazioni in attività internazionali, di proprietà di Wang Jianlin, forse l'uomo più ricco della Cina, membro della Assemblea del Popolo del Partito Comunista cinese ed amico personale di Xi Jinping. La riforma legislativa, insomma, non fa eccezioni per nessuno. :sisi:

Il caso Wanda è emblematico in tal senso e ricalca praticamente i nostri stessi problemi. Segno che le autorizzazioni non furono e non sono una scusa, come ancora oggi qualcuno pensa.
Semplicemente è molto complicato replicare una operazione simile con capitali presi interamente al di fuori della Cina.
 

galianivatene

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Il problema della restrizione all'utilizzo dei capitali all'estero da parte delle imprese cinesi sta colpendo indiscriminatamente, e mettendo in discussione affari già conclusi, anzi sino a pregiudicarne la realizzazione. Lo scorso mese il Financial Times in un articolo segnalava che Dalian Wanda sta 'lottando' con le autorità regolatorie cinesi per sbloccare, sin qui vanamente, i fondi interni per poter acquisire una quota della Dick Clark Productions, notissima compagnia di produzione di spettacoli di Hollywood, affare da un miliardo di dollari con preliminare firmato nei mesi precedenti al blocco valutario di novembre. Stiamo parlando di Dalian Wanda, compagnia cinesi da 40 miliardi di dollari di fatturato, con numerosissime partecipazioni in attività internazionali, di proprietà di Wang Jianlin, forse l'uomo più ricco della Cina, membro della Assemblea del Popolo del Partito Comunista cinese ed amico personale di Xi Jinping. La riforma legislativa, insomma, non fa eccezioni per nessuno. :sisi:

Questo inoltre dimostra come sia sbagliato guardare alla Cina come ad un monolite politico da un lato (dietro al partito egemone c'e' comunque un pluralismo di forze ed interessi, anche fortemente contrapposti) e dall'altro dare eccessivo peso ai personalismi (che siano uomini politici o industriali), le cui posizioni, per quanto forti, restano sempre in subordine, sia pur dialetticamente, al processo politico e alla ragion di stato (sebbene e' innegabile come Xi abbia accumulato un potere ed un carisma personale inusitato dai tempi di Mao ed alcune personalita' abbiano accumulato fortune pazzesche).

Questo per dire che, sebbene io non abbia alcuna certezza, non mi stupirebbe scoprire un giorno dietro Li aziende (anche statali) o personalita' di spicco, malgrado l'attuale assenza di autorizzazioni.

Diciamo che questo e' anche un auspicio.
 

Milanforever26

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Pare che Campopiano a breve inizierà la collaborazione con J.J. Abrams per la sceneggiatura della sua prossima serie TV dal titolo:
"Yonghong Lost"
 

naliM77

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Pasquale Campopiano ha da poco pubblicato una intervista a Marco Grandi, professionista e advisor esperto di M&A di livello internazionale. Ecco le sue parole: "L'operazione è certamente inedita per quanto riguarda il mondo del calcio. Ma è anche vero che la valutazione del Milan è assurdamente alta. E questo per me ha spaventato molti investitori. Mr Li sta provando un deal rischioso, di natura non economica nel senso letterale del termine. Siamo di fronte ad un broker che finanzia una parte dell'investimento e si affida a nomi della finanza cinesi e investitori oscuri per completare la seconda parte. Per dire se questo sarà un bene del Milan dovremo aspettare di conoscere i dettagli. Ma il Milan è una squadra con un cash flow molto basso, quindi l'unica salvezza potrebbe essere la qualificazione alla prossima CL, per la quale sarà sufficiente il quarto posto. Altrimenti non so come Li farà a ripagare il debito che stimo sui 500M, quindi parliamo di circa 50M di interessi all'anno. Cifre che puoi contenere solo a fronte di entrate all'altezza.
Per i settori extra calcistici, questa è una operazione molto nota, ossia un "leverage finance". Quando cioè un hedge fund o private equity utilizza il 10/15% del capitale proprio e ottiene il resto in prestito, indebitandosi.
Yonghong Li quindi ha adottato l'unica strada possibile per acquistare il Milan perché lui non ha 800M.
Il progetto di Li può andar bene a due condizioni: che il Milan si qualifichi alla prossima CL e che rivenda subito le azioni quotandosi in borsa. Inoltre il Milan essendo una società italiana non può quotarsi sulla borsa cinese ma potrebbe farlo soltanto il fondo di HK (la Rossoneri Champions, NDR), però in quel caso le azioni sarebbero in un fondo e non nel Milan. Diverso è il caso della quotazione sulla borsa di HK.
L'idea che mi sono fatto fino ad ora è che tutti i capitali raccolti da Li siano "subject to closing", quindi mai prelevati o rimandati indietro se il deal non giunge alla firma finale. La tracciabilità dei soldi è compito degli advisor e delle banche interessate. Sul rientro di capitali no comment, ma in Italia ci sono sufficienti leggi per evitare ciò.
Non credo neanche allo scorporo. Forse il diritto di opzione sulla vendita. Ma è possibile che Li stia facendo una operazione alla Thohir, quindi compri le quote per poi rivenderle in Cina in un secondo momento, ad investitori molto più grandi di lui.
Le mie considerazioni finali sono queste:
1) Fininvest non avrebbe mai venduto ad un signor nessuno di nome Yonghong Li che si presenta come unico investitore. Per questo Li ha dovuto trovare fin dall'inizio finanziatori in grado di supportare l'affare.
2) Esporsi come unico investitore con alle spalle dei finanziatori è l'unico modo in cui Li può racimolare i soldi necessari.
3) Il modo in cui sta agendo Mr Li è utilizzato sempre quando si vuole nascondere qualcuno di molto importante. Nelle acquisizioni oil&gas (per le quali lavoro) si utilizza questa metodologia quando si vogliono celare interessi di ministri o politici/funzionari. Qui credo che possa nascondere l'interesse di un imprenditore molto potente. Fininvest potrebbe esserne al corrente così come potrebbe essere solo Li a sapere chi sia questo uomo forte che si cela nell'ombra. E questo spiegherebbe anche l'enorme segretezza dell'operazione. Ma mi sembra chiaro che giunti a questo punto, Mr Li sia sicuro di rivendere e/o di avere il finanziamento da questa figura imprenditoriale cinese. Che non è detto sia soltanto una
.
A questo punto o tutto si chiude senza un nulla di fatto, e Li in qualche modo riprende tutti i soldi, o Mr Li riesce a chiudere l'operazione. Come tifoso del Milan mi auguro che il deal si completi e che quando questo clamore si sia placato, si riveli la figura che si cela dietro Yonghong Li. Magari qualcuno tipo Suning, un'azienda seria e moderna.
Poi spero che Galliani e Berlusconi spariscano dal Milan. E che la struttura societaria sia semplice e diretta. Un unico azionista, un solo AD, un DS, e che la società non sia oggetto di ricatto da parte degli advisor che stanno curando l'operazione, che ne capiscono poco di calcio. Quindi un club libero da procuratori, advisor e uomini di affari. Una società libera".

tutto molto bello, ma se ci sono questi "big " dietro Mr Li, perché avrebbero rischiato di far saltare tutto per ben due volte?
 

Black

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Il problema della restrizione all'utilizzo dei capitali all'estero da parte delle imprese cinesi sta colpendo indiscriminatamente, e mettendo in discussione affari già conclusi, anzi sino a pregiudicarne la realizzazione. Lo scorso mese il Financial Times in un articolo segnalava che Dalian Wanda sta 'lottando' con le autorità regolatorie cinesi per sbloccare, sin qui vanamente, i fondi interni per poter acquisire una quota della Dick Clark Productions, notissima compagnia di produzione di spettacoli di Hollywood, affare da un miliardo di dollari con preliminare firmato nei mesi precedenti al blocco valutario di novembre. Stiamo parlando di Dalian Wanda, compagnia cinesi da 40 miliardi di dollari di fatturato, con numerosissime partecipazioni in attività internazionali, di proprietà di Wang Jianlin, forse l'uomo più ricco della Cina, membro della Assemblea del Popolo del Partito Comunista cinese ed amico personale di Xi Jinping. La riforma legislativa, insomma, non fa eccezioni per nessuno. :sisi:

speriamo sia così. E' l'unica speranza che abbiamo, anche se ci credo veramente poco ormai.
 
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Il caso Wanda è emblematico in tal senso e ricalca praticamente i nostri stessi problemi. Segno che le autorizzazioni non furono e non sono una scusa, come ancora oggi qualcuno pensa.
Semplicemente è molto complicato replicare una operazione simile con capitali presi interamente al di fuori della Cina.


Se c'è qualcuno che ancora pensa sia una scusa o un' invenzione di SES evidentemente non si arrende nemmeno all'evidenza. Difficile dire: "mi sono sbagliato", soprattutto quando ha sostenuto le sue tesi chilometriche dicendo "lei non sa chi sono io...".


L'operazione finanziaria che si sta delineando può avere una possibilità di riuscita solo in un contesto economico come quello cinese. Solo lì può lievitare il progetto di sfruttamento intensivo a fini commerciali del brand del nostro club, per l'apporto di risorse finanziarie interne e per la gestione di processi di quotazione del capitale secondo un modello di crowdfunding che può determinare sovrapprezzi importanti sì da consentire ritorni degli smodati investimenti che si stanno rendendo necessari. L'operazione è stata sinora gestita offside per i noti motivi, e questa condizione ne sta segnando l'estenuante prosecuzione, ma il suo contenuto imprenditoriale si fonda sulla persuasione di una icona sportiva occidentale che si radica nel subcontinente cinese, per costituirne una simbolica espressione. Va bene dunque l'ipotesi di finanziamento cinese su Hong Kong, ma in funzione di un ritorno del progetto entro il territorio e l'ordinamento cinese. Ciò pone un problema di strategia, e di governance finanziaria: difficile immaginare China Huarong ed Haixia Capital, ovvero SDIC, che perseguono progetti corporate in permanente elusione dei recenti divieti governativi sulla esportazione di valuta; più corretto invece ipotizzare che essi supportino dall'interno un soggetto cinese, SES stessa magari, che successivamente incorporerebbe il soggetto di Hong Kong che ha acquisito il Milan, e che cederebbe proprie quote ai finanziatori in conto del saldo dei prestiti ricevuti per l'acquisizione, con un passaggio societario dunque a costo zero, senza movimento di capitale, che nondimeno neutralizzerebbe in blocco la estenuante trafila dei controlli pubblici.
...................

Perfettamente d'accordo su quanto scrivi. Ho sempre pensato che le cose andassero così, con un unico grande dubbio: per rilanciare la squadra la proprietà dovrà essere cinese. L'escamotage di acquisire la Società Milan all'estero (HK) per bypassare le normative e riportarla poi in Cina non esclude in automatico che gli investimenti successivi diventino autorizzabili, anche per l'ovvietà dell'operazione a carattere elusivo. A quel punto saremmo veramente nella melma.
D'altro canto non vedo vie d'uscita differenti...
 

Milanforever26

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Scherzi a parte raga, ma non vorremo mica credere davvero a sta ricostruzione ridicola? Ma dai su...solo a noi capita l'investitore misterioso nel calcio...
 

Ruuddil23

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Il problema della restrizione all'utilizzo dei capitali all'estero da parte delle imprese cinesi sta colpendo indiscriminatamente, e mettendo in discussione affari già conclusi, anzi sino a pregiudicarne la realizzazione. Lo scorso mese il Financial Times in un articolo segnalava che Dalian Wanda sta 'lottando' con le autorità regolatorie cinesi per sbloccare, sin qui vanamente, i fondi interni per poter acquisire una quota della Dick Clark Productions, notissima compagnia di produzione di spettacoli di Hollywood, affare da un miliardo di dollari con preliminare firmato nei mesi precedenti al blocco valutario di novembre. Stiamo parlando di Dalian Wanda, compagnia cinesi da 40 miliardi di dollari di fatturato, con numerosissime partecipazioni in attività internazionali, di proprietà di Wang Jianlin, forse l'uomo più ricco della Cina, membro della Assemblea del Popolo del Partito Comunista cinese ed amico personale di Xi Jinping. La riforma legislativa, insomma, non fa eccezioni per nessuno. :sisi:

Nel caso del Milan però non capisco perché i reali investitori dovrebbero celarsi dietro uno come Yonghong Li, figura misteriosa e anche discutibile.
 

Casnop

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Nel caso del Milan però non capisco perché i reali investitori dovrebbero celarsi dietro uno come Yonghong Li, figura misteriosa e anche discutibile.
In mancanza di effettivi riscontri favorevoli, questa prospettazione non convince. È da pensare che la compagine che allineava Li ad agosto si sia via via assottigliata causa i noti problemi autorizzativi. Li non rappresenta che sé stesso, allo stato dei fatti. :)
 
Stato
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