Grandi, advisor: "Dietro Yonghong Li si celano i veri investitori"

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Casnop

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L'operazione finanziaria che si sta delineando può avere una possibilità di riuscita solo in un contesto economico come quello cinese. Solo lì può lievitare il progetto di sfruttamento intensivo a fini commerciali del brand del nostro club, per l'apporto di risorse finanziarie interne e per la gestione di processi di quotazione del capitale secondo un modello di crowdfunding che può determinare sovrapprezzi importanti sì da consentire ritorni degli smodati investimenti che si stanno rendendo necessari. L'operazione è stata sinora gestita offside per i noti motivi, e questa condizione ne sta segnando l'estenuante prosecuzione, ma il suo contenuto imprenditoriale si fonda sulla persuasione di una icona sportiva occidentale che si radica nel subcontinente cinese, per costituirne una simbolica espressione. Va bene dunque l'ipotesi di finanziamento cinese su Hong Kong, ma in funzione di un ritorno del progetto entro il territorio e l'ordinamento cinese. Ciò pone un problema di strategia, e di governance finanziaria: difficile immaginare China Huarong ed Haixia Capital, ovvero SDIC, che perseguono progetti corporate in permanente elusione dei recenti divieti governativi sulla esportazione di valuta; più corretto invece ipotizzare che essi supportino dall'interno un soggetto cinese, SES stessa magari, che successivamente incorporerebbe il soggetto di Hong Kong che ha acquisito il Milan, e che cederebbe proprie quote ai finanziatori in conto del saldo dei prestiti ricevuti per l'acquisizione, con un passaggio societario dunque a costo zero, senza movimento di capitale, che nondimeno neutralizzerebbe in blocco la estenuante trafila dei controlli pubblici. Sulla tesi di Grandi circa la presenza di ignoti finanziatori, non è ovviamente possibile esprimere giudizi in mancanza di informazioni, ma in questa fase tendiamo a credere piuttosto nella operatività di managers specializzati nella ristrutturazione e valorizzazione di assets, che conducano il processo verso lo scioglimento del capitale in borsa. Passaggio delicato, questo, perché delicata è la condizione del club, che non può certamente attrarre investitori spaventati dalle incognite, ma necessariamente fa escludere soggetti finanziatori interessati a prestiti ad alto impatto finanziario, che sfascerebbero le già limitate capacità economiche del club. Condividiamo invece i dubbi sulla adattabilità di questo progetto alle attuali capacità del nostro Milan: qui davvero solo il tempo, il contesto economico di riferimento e la levigatezza della struttura finanziaria del progetto potranno dare risposte definitive. Che i gamblers di questa vicenda abbiano in mano il mazzo con le carte giuste, ne va del nostro futuro. :)
 

Aron

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Difficile credere che con grandi investitori alle spalle abbia bucato due volte la data del closing per mancanza di soldi, anzi quasi impossibile.

Oltre a questo, ma ancora bisogna sentirsi dire che si possano celare politici (che fanno, si autosabotano?), che Yongong Li abbia cercato Galatioto (un advisor di primissimo livello che con Li non ha nulla a che spartire), e che Li possa rivestire un ruolo alla Thohir (quando Thohir era un personaggio di ben altro spessore)?
 

Ruuddil23

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Oltre a questo, ma ancora bisogna sentirsi dire che si possano celare politici (che fanno, si autosabotano?), che Yongong Li abbia cercato Galatioto (un advisor di primissimo livello che con Li non ha nulla a che spartire), e che Li possa rivestire un ruolo alla Thohir (quando Thohir era un personaggio di ben altro spessore)?

Tra l'altro poi bisognerà chiarire il ruolo di Galatioto in tutto questo, rappresentava anche Li che poi si è staccato o costui si è aggiunto in un secondo momento alle trattative, tagliando fuori l'italoamericano e quindi anche il cinoamericano Sonny Wu? A me sembra più probabile la seconda ipotesi, comunque la chiave starebbe nel sapere cosa è successo quel benedetto o maledetto giorno in cui Galatioto è stato fatto fuori o si è fatto da parte. Certo è che come ha scritto qualcuno nei giorni scorsi, Li non vale un'unghia di Thohir purtroppo...o perlomeno della famiglia Thohir.
 

danjr

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Pasquale Campopiano ha da poco pubblicato una intervista a Marco Grandi, professionista e advisor esperto di M&A di livello internazionale. Ecco le sue parole: "L'operazione è certamente inedita per quanto riguarda il mondo del calcio. Ma è anche vero che la valutazione del Milan è assurdamente alta. E questo per me ha spaventato molti investitori. Mr Li sta provando un deal rischioso, di natura non economica nel senso letterale del termine. Siamo di fronte ad un broker che finanzia una parte dell'investimento e si affida a nomi della finanza cinesi e investitori oscuri per completare la seconda parte. Per dire se questo sarà un bene del Milan dovremo aspettare di conoscere i dettagli. Ma il Milan è una squadra con un cash flow molto basso, quindi l'unica salvezza potrebbe essere la qualificazione alla prossima CL, per la quale sarà sufficiente il quarto posto. Altrimenti non so come Li farà a ripagare il debito che stimo sui 500M, quindi parliamo di circa 50M di interessi all'anno. Cifre che puoi contenere solo a fronte di entrate all'altezza.
Per i settori extra calcistici, questa è una operazione molto nota, ossia un "leverage finance". Quando cioè un hedge fund o private equity utilizza il 10/15% del capitale proprio e ottiene il resto in prestito, indebitandosi.
Yonghong Li quindi ha adottato l'unica strada possibile per acquistare il Milan perché lui non ha 800M.
Il progetto di Li può andar bene a due condizioni: che il Milan si qualifichi alla prossima CL e che rivenda subito le azioni quotandosi in borsa. Inoltre il Milan essendo una società italiana non può quotarsi sulla borsa cinese ma potrebbe farlo soltanto il fondo di HK (la Rossoneri Champions, NDR), però in quel caso le azioni sarebbero in un fondo e non nel Milan. Diverso è il caso della quotazione sulla borsa di HK.
L'idea che mi sono fatto fino ad ora è che tutti i capitali raccolti da Li siano "subject to closing", quindi mai prelevati o rimandati indietro se il deal non giunge alla firma finale. La tracciabilità dei soldi è compito degli advisor e delle banche interessate. Sul rientro di capitali no comment, ma in Italia ci sono sufficienti leggi per evitare ciò.
Non credo neanche allo scorporo. Forse il diritto di opzione sulla vendita. Ma è possibile che Li stia facendo una operazione alla Thohir, quindi compri le quote per poi rivenderle in Cina in un secondo momento, ad investitori molto più grandi di lui.
Le mie considerazioni finali sono queste:
1) Fininvest non avrebbe mai venduto ad un signor nessuno di nome Yonghong Li che si presenta come unico investitore. Per questo Li ha dovuto trovare fin dall'inizio finanziatori in grado di supportare l'affare.
2) Esporsi come unico investitore con alle spalle dei finanziatori è l'unico modo in cui Li può racimolare i soldi necessari.
3) Il modo in cui sta agendo Mr Li è utilizzato sempre quando si vuole nascondere qualcuno di molto importante. Nelle acquisizioni oil&gas (per le quali lavoro) si utilizza questa metodologia quando si vogliono celare interessi di ministri o politici/funzionari. Qui credo che possa nascondere l'interesse di un imprenditore molto potente. Fininvest potrebbe esserne al corrente così come potrebbe essere solo Li a sapere chi sia questo uomo forte che si cela nell'ombra. E questo spiegherebbe anche l'enorme segretezza dell'operazione. Ma mi sembra chiaro che giunti a questo punto, Mr Li sia sicuro di rivendere e/o di avere il finanziamento da questa figura imprenditoriale cinese. Che non è detto sia soltanto una
.
A questo punto o tutto si chiude senza un nulla di fatto, e Li in qualche modo riprende tutti i soldi, o Mr Li riesce a chiudere l'operazione. Come tifoso del Milan mi auguro che il deal si completi e che quando questo clamore si sia placato, si riveli la figura che si cela dietro Yonghong Li. Magari qualcuno tipo Suning, un'azienda seria e moderna.
Poi spero che Galliani e Berlusconi spariscano dal Milan. E che la struttura societaria sia semplice e diretta. Un unico azionista, un solo AD, un DS, e che la società non sia oggetto di ricatto da parte degli advisor che stanno curando l'operazione, che ne capiscono poco di calcio. Quindi un club libero da procuratori, advisor e uomini di affari. Una società libera".

AHhahahaha certo, certo...
 
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Difficile credere che con grandi investitori alle spalle abbia bucato due volte la data del closing per mancanza di soldi, anzi quasi impossibile.

Il succo del discorso, praticamente, sarebbe che i grandi nomi ci sarebbero ma verrebbero fuori (o meglio, i soldi verrebbero "dati") solo una volta che sarà effettuato il closing.
Premettendo che il signore in questione non è dentro l'affare e quindi fa solo delle ipotesi, è interessante il discorso sugli introiti Champions. L'accesso alla Champions è palesemente utopia, per noi, ergo se ne deduce che se Li acquista il Milan la coperta rischia di essere cortissima (per usare una metafora), con tutti i problemi del caso, soprattutto nel caso in cui Li non abbia grandi nomi alle spalle come io credo.
 

Ruuddil23

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Il succo del discorso, praticamente, sarebbe che i grandi nomi ci sarebbero ma verrebbero fuori (o meglio, i soldi verrebbero "dati") solo una volta che sarà effettuato il closing.
Premettendo che il signore in questione non è dentro l'affare e quindi fa solo delle ipotesi, è interessante il discorso sugli introiti Champions. L'accesso alla Champions è palesemente utopia, per noi, ergo se ne deduce che se Li acquista il Milan la coperta rischia di essere cortissima (per usare una metafora), con tutti i problemi del caso, soprattutto nel caso in cui Li non abbia grandi nomi alle spalle come io credo.

Quindi secondo questa spiegazione i soldi per il closing eventualmente sarebbero messi personalmente da Li? So che la teoria convince poco anche te, ma vorrei capire...del resto fino a un po' di tempo fa l'unica speranza che avevo era che Li fosse un prestanome, ma c'è lo 0.1% di possibilità che sia così.
 
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Il succo del discorso, praticamente, sarebbe che i grandi nomi ci sarebbero ma verrebbero fuori (o meglio, i soldi verrebbero "dati") solo una volta che sarà effettuato il closing.
Premettendo che il signore in questione non è dentro l'affare e quindi fa solo delle ipotesi, è interessante il discorso sugli introiti Champions. L'accesso alla Champions è palesemente utopia, per noi, ergo se ne deduce che se Li acquista il Milan la coperta rischia di essere cortissima (per usare una metafora), con tutti i problemi del caso, soprattutto nel caso in cui Li non abbia grandi nomi alle spalle come io credo.

Riguardo alla vhampions faceva riferimento alla qualificazione alla coppa 2018/2019 con 4 posti a disposizione (sempre dura é). Questo anche per sottolineare come investimenti tecnici possono essere una vhiave per aumentare i ricavi.
 
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Quindi secondo questa spiegazione i soldi per il closing eventualmente sarebbero messi personalmente da Li? So che la teoria convince poco anche te, ma vorrei capire...del resto fino a un po' di tempo fa l'unica speranza che avevo era che Li fosse un prestanome, ma c'è lo 0.1% di possibilità che sia così.

Più che personalmente, a quanto ho capito, con i prestiti.
Poi ovvio che per avere un prestito devi dare garanzie con quello che "hai".
I fondi che sarebbero sbloccati in caso di closing, secondo questa teoria, sarebbero sicuramente destinati alla gestione e al mercato. Non ho capito se servirebbero anche a "rimborsare" Li, perché a quel punto i soggetti in questione entrerebbero a pieno titolo nel fondo.
 

Manchester2003!!

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Che macello......!!!
Ci risiamo,tutti a commentare ennesimo riepilogo sbagliato di Campopiano o altro di turno.
E il beòlo che cerchiamo anche una logica in cosa si contraddice nell'articolo che verra'.......
Che casotto!!!
 

Casnop

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L'ipotesi dei grandi nomi alle spalle di Li secondo me decade nel momento in cui non si arriva mai al benedetto closing.
Insomma, grandi nomi = tanti soldi, quindi zero problemi. E quando parlo di tanti soldi intendo anche all'estero, quindi fuori dal discorso delle autorizzazioni e della stretta sui capitali cinesi, che poi è quello su cui doveva basarsi il fantomatico piano B.
Questo, ovviamente, sottintende che al discorso dei capitali "subject to closing" non credo per niente.
Altrettanto ovviamente spero di sbagliarmi su tutto.
Il problema della restrizione all'utilizzo dei capitali all'estero da parte delle imprese cinesi sta colpendo indiscriminatamente, e mettendo in discussione affari già conclusi, anzi sino a pregiudicarne la realizzazione. Lo scorso mese il Financial Times in un articolo segnalava che Dalian Wanda sta 'lottando' con le autorità regolatorie cinesi per sbloccare, sin qui vanamente, i fondi interni per poter acquisire una quota della Dick Clark Productions, notissima compagnia di produzione di spettacoli di Hollywood, affare da un miliardo di dollari con preliminare firmato nei mesi precedenti al blocco valutario di novembre. Stiamo parlando di Dalian Wanda, compagnia cinesi da 40 miliardi di dollari di fatturato, con numerosissime partecipazioni in attività internazionali, di proprietà di Wang Jianlin, forse l'uomo più ricco della Cina, membro della Assemblea del Popolo del Partito Comunista cinese ed amico personale di Xi Jinping. La riforma legislativa, insomma, non fa eccezioni per nessuno. :sisi:
 
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