A me sembra solo propaganda.
Mettiamo che Zhu, bambino di terza elementare sia appena ritornato da Shangai. Immagino che avendo 8 anni ci sia andato quantomeno con degli adulti, diciamo mamma e papà.
Sono abbastanza benestanti, fanno una vacanza in Cina... comunque... la mamma lavora in un ristorante Cinese all-you-can-eat, il padre ha un Bar in centro. La mamma, direttamente o indirettamente entra in contatto con 1.000 persone al giorno, il padre con 500.
Il povero Zhu invece con 100 bambini. Ma sono bambini....
Ok, dei 1.000 entrati in contatto con la mamma di Zhu la metà ha figli, mediamente 2 quindi sono 1.000 bambini che a breve entreranno in contatto con il Virus, mentre da parte di padre sono 500...
Ma la soluzione è impedire al povero Zhu, 8 anni, di frequentare la scuola......
Chiamatela come volete.... per me è propaganda.
Ogni anno milioni di italiani vanno in Paesi in cui sono diffuse malattie altamente infettive. Qualcuno controlla se fanno la profilassi prima di partire, se durante il soggiorno contraggono qualcosa e se quando tornano sono infetti? Direi proprio di no.
In questo caso specifico, essendo un caso particolare, ho scritto chiaramente(ma tu leggi quello che ti pare) che in caso di dubbio è giusto isolare per precauzione. Ma non ha senso partire dal presupposto che una persona appena tornata dalla Cina non si preoccupi delle proprie condizioni di saluti. Se tu fossi appena tornato da Wuhan, correresti in ospedale per fare i controlli. Perché dai per scontato che una famiglia cinese se ne freghi delle proprie condizioni di saluti, non faccia controlli e mandi i propri figli a infettare i compagni di classe?
A volte ho la sensazione che mi prendi per il c*lo. A volte ne ho la certezza.
1)
La situazione di default è la normalità. Non viviamo in situazione di emergenza perenne. Se si verifica l'emergenza, per definizione, ti attivi subito e cerchi di arginare. Immediatamente. Se devi effettuare codesti controlli per ogni persona che entra o esce dal paese, allora il pianeta ha ben altri problemi.
2)
Anche se contrai malattie infettive nei paesi "classici", in genere sono malattie conosciute. Esistono cure e rimedi abbastanza efficaci, tranne casi eccezionali. Qui non abbiamo a che vedere con il virus gastrointestinale preso bevendo dall'acqua del rubinetto di qualche bordello thailandese.
3)
Io non dò per scontato niente. Si parte dal presupposto che si deve intervenire, e di certo non è una cosa a discrezione di chi può essere soggetto all'infezione. Tu invece parti dal presupposto che le persone siano onniscenti e incredibilmente consapevoli e responsabili. Dimmi te come fai a essere sicuro, in questo momento, di non aver contratto il virus ed essere in fase di incubazione. Sei stato a farti visitare? Che facciamo, allora non controlliamo nemmeno la temperatura, andiamo a fiducia, sulla parola. Tanto le persone sanno già cosa fare.
4)
E per rispondere anche a Zosimo, se la tua allegra famigliola rientra dalla Cina completamente infettata (perché questo è il caso probabile), allora dovresti mettere, se hai un po' di giudizio e di amore VERSO GLI ALTRI, tutti in quarantena. Ma non si può, altrimenti la gente insorge, come già sta facendo, per motivi di razzismo nazifascista. Allora fai una scelta: se proprio devi cercare di arginare, impedisci selettivamente ai vettori di spandere il contagio. Tu chi sceglieresti, un bambino incosciente che sta insieme a centinaia di altri bambini, che hanno fra l'altro meno immunodifese e sono forse più vulnerabili, oppure degli adulti che si spera abbiano un minimo di intelligenza e responsabilità, e si limitano nelle interazioni con il prossimo?
Qui invece, prima si mette al sicuro la paura di razzismo e l'ideologia, ci mancherebbe. Solo dopo si studiano i possibili rimedi, ma sempre stando attenti a non ledere la sensibilità di qualcuno. Robe da pazzi.