Tuttosport: il ritorno di Santiago Gimenez al De Kuip non è stato quello che si sarebbe immaginato. L’attaccante messicano, che era stato salutato con un bel coro dal suo ex pubblico, nel primo tempo non ha praticamente mai toccato un pallone e non perché David Hancko (per il quale la Juventus avrebbe già un accordo di massima per la prossima estate) abbia attuato una marcatura di quelle da togliere il sonno, ma perché è proprio tutto il Milan che sembra essere quello di Zagabria. La squadra, nonostante il cambio di modulo e di interpreti, non ha prodotto nulla per il suo centravanti nei primi quarantacinque minuti di gioco, con “El Bebote” che ha cercato di trovare spazio su ogni zolla del campo, cercando di lavorare alle spalle di Hancko fi no ad arrivare, ad un certo punto, a venire a centrocampo per parlare con Reijnders e capire come avrebbe potuto aiutare la squadra che, fino a quel momento, non lo aveva minimamente coinvolto nelle rarissime azioni offensive. Theo Hernandez, Leao, Joao Felix e Pulisic non sono riusciti a produrre molto nella prima frazione di gioco e questo ha portato Gimenez ad essere sostanzialmente abbandonato a sé stesso. A fi ne primo tempo, le statistiche di Santiago recitavano così: zero tiri in porta, zero tiri eff ettuati, sei passaggi su sette riusciti (alcuni di questi all’indietro o per allargare l’azione) e un fuorigioco. Nei passaggi cercati, anche una sponda per i compagni, ma non sfruttata. Nel secondo tempo, El Bebote ha cercato di entrare ulteriormente nelle azioni, anche perché il Feyenoord si è abbassato tantissimo, ma Hancko non gli ha concesso mezzo centimetro di quelli che possono servire ad uno come Gimenez per poter fare male. La diffi coltà di creare azioni da gol da parte del Milan ha, inevitabilmente, penalizzato il numero 7 messicano che fi no all’ultimo istante in cui è rimasto in campo, ha dato tutto. Nel finale di partita, quando Sergio Conceiçao ha cambiato la conformazione dell’attacco milanista, dalla lavagnetta del quarto uomo si è acceso il numero di Gimenez, tutto il De Kuip gli ha tributato una bellissima standing ovation e ha intonato nuovamente, per circa un minuto, il coro personalizzato per Santiago Gimenez, che ha ricambiato il saluto al suo ex pubblico, ma con l’amarezza di esser uscito con il parziale a sfavore del Milan. Sabato contro il Verona lui, come tutta la squadra, saranno chiamati ad una nuova reazione a livello di prestazione per poi cercare la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League nel match di ritorno di martedì sera in programma a San Siro dove, inevitabilmente, servirà un altro Milan.
CorSport: Gimenez, i brividi tradiscono. Il messicano aveva rivelato prima del fischio d’inizio: «Ho il cuore a cento all’ora, sono emozionato". Al momento del cambio il saluto pieno di affetto di tutto lo stadio.