In realtà Fassone non è stato del tutto cacciato da Napoli, Juventus e Inter, ma ha portato a termine la sua atipica missione che Fantozzi definirebbe come Prestanom. Gran. Figl. di Putt. di Gran. Croc.
C'è sempre stata una grande mistificazione attorno alla figura di Fassone, da molti innalzato in estate a grande figura dirigenziale quando in realtà la sua storia parlava chiaramente di un uomo particolarmente ambizioso che ha scalato i vertici del calcio italiano partendo da umile guardalinee nemmeno troppo di successo.
Lui è sempre stato un mero esecutore di volontà ed ordini dall'alto grazie alle sue indubbie doti melliflue di comunicatore e di uomo del compromesso, ma non ha mai avuto reali compiti creativi e soprattutto specialità a livello economico, finanziario e di guida aziendale, che non è mai stato il suo campo.
E' un ottimo venditore del marchio, sa tenere i contatti con figure di prestigio finanziario, ha forti abilità di mediatore e di marketing, ma non è un manager a tutto tondo e soprattutto proprio per la sua natura non ha mai instaurato un rapporto fiduciario con la società con cui si trovava a lavorare, ma bensì col sistema finanziario e di potere che in qualche modo gli ha permesso di finire lì.
Quando in estate si faceva notare che aver cambiato 4 squadre in così pochi anni era un campanello d'allarme e che Fassone, persona sulla cui educazione e correttezza per altro non ho dubbi, non era quel cuore rossonero e quel manager geniale che si voleva far credere, forse invece di evocare gufi bisognava adoperare più prudenza verso tifosi rossoneri che certo non avevano interesse ad esprimere perplessità per la propria passione più grande.
L'esasperazione per Berlusconi e Galliani ci ha tradito in molti... in più Fassone pontifica bene... ma è solo l'ennesimo manigoldo passato da qui