F. Galli:"Gabbia si migliora. Tomori? Peggio Theo...".

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Filippo Galli intervistato da Pellegatti:"Gabbia? Io credo che Matteo abbia da parte sua questa capacità di saper essere concentrato sul compito. È un giocatore che è cresciuto con noi, nel Milan. Quando ero responsabile del settore giovanile era un centrocampista, noi insistemmo con lui per farlo giocare da difensore centrale perché ritenevamo che avesse questa capacità di far uscire il gioco. Nel 2012 cominciammo a costruire dal basso, non per esercizio di stile ma perché ritenevamo che fosse uno strumento a livello formativo importante. Lui non voleva mettersi lì, in quella zona di campo, perché lo allontanava dalla porta avversaria. Ha avuto delle resistenze che però è sempre stato in grado di esprimere con grande carattere ed educazione. Ad un certo punto la nostra insistenza aveva portato anche del nervosismo nel ragazzo, durante gli allenamenti, calciava la palla in avanti. Però credo che questo percorso di formazione e di crescita l'abbia aiutato. Dopodiché i meriti sono nei ragazzi. Pensavo che sarebbe arrivato a questi livelli? Credo che diventiamo tutti bugiardi, dei maghi che pensano di avere la sfera di cristallo. Ogni giocatore per noi è un giocatore che ha delel potenzialità, un valore, e si cerca di lavorare nel migliore dei modi, con coscienza, dopodiché Gabbia è un giocatore, ripeto, che ha dalla sua, dal punto di vista del talento, se vogliamo chiamarlo così, la voglia di continuare ad imparare, di mettersi a disposizione".

"Tomori? È vero ha commesso degli errori, disattenzioni, però sul gol specifico, il secondo di Firenze, secondo lì l'errore lo fa Theo. Theo non va a dare la copertura. Quando Tomori va a saltare, che poi non la prende, ma quando uno dei due centrali fa a saltare, l'altro centrale, Gabbia, gli dà copertura, dalla sua parte Hernandez non gli dà copertura".

"Cosa accade al Milan? Difficile dirlo. È chiaro che sono segnali che danno un po' fastidio, che stanno un po' a dire che forse non c'è chiarezza di comunicazione se non altro. Dispiace perché già quello che si era visto con la Lazio, all'Olimpico, era qualcosa che ha dato fastidio, poi sembrava essere rientrato, però poi ci ripresentiamo a Firenze con questi episodi legati al rigorista che non riesce a calciare il calcio di rigore pur essendo lui quello designato. È chiaro che però manca una comunicazione anche da parte del club, ci faccia capire cosa davvero sia successo. Una volta che sappiamo come sono andate le cose, forse uno può dare anche un parere che sia con più cognizione di causa. Così si pensa solo che non ci sia rispetto soprattutto tra i giocatori, al di là poi delle consegne dell'allenatore, però non c'è stato rispetto soprattutto da parte dei giocatori verso i propri compagni e verso anche l'allenatore. Questo è davvero un peccato, ci dispiace, anche perché il rispetto credo che sia una delle cose più importanti, soprattutto in un momento e in una squadra come il Milan che veniva anche da una sconfitta, quella di Leverkusen, seppur giocando una discreta partita, in campionato dovevamo mantenere quella serie di risultati positivi che ci avrebbero permesso di essere lì a ridosso del Napoli. Invece adesso siamo un po' staccati".

"Pensavo fosse finito il peggio dopo il derby? Si. Direi di si, perché si era vista una squadra che al di là dell'atteggiamento, sembrava almeno che avesse acquisito le conoscenze di quello che viene fatto in allenamento. Invece c'è stato un passo indietro, un po' come quando giochi il gioco dell'Oca, quando arrivi nella casella torna all'inizio, alla partenza. È stato un po' questo il risveglio nella notte di Firenze. E questo è spiaciuto un po' a tutti, a noi milanisti, a chi piace il calcio e chi pensa che il Milan debba stare ai livelli alti della classifica".



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Filippo Galli intervistato da Pellegatti:"Gabbia? Io credo che Matteo abbia da parte sua questa capacità di saper essere concentrato sul compito. È un giocatore che è cresciuto con noi, nel Milan. Quando ero responsabile del settore giovanile era un centrocampista, noi insistemmo con lui per farlo giocare da difensore centrale perché ritenevamo che avesse questa capacità di far uscire il gioco. Nel 2012 cominciammo a costruire dal basso, non per esercizio di stile ma perché ritenevamo che fosse uno strumento a livello formativo importante. Lui non voleva mettersi lì, in quella zona di campo, perché lo allontanava dalla porta avversaria. Ha avuto delle resistenze che però è sempre stato in grado di esprimere con grande carattere ed educazione. Ad un certo punto la nostra insistenza aveva portato anche del nervosismo nel ragazzo, durante gli allenamenti, calciava la palla in avanti. Però credo che questo percorso di formazione e di crescita l'abbia aiutato. Dopodiché i meriti sono nei ragazzi. Pensavo che sarebbe arrivato a questi livelli? Credo che diventiamo tutti bugiardi, dei maghi che pensano di avere la sfera di cristallo. Ogni giocatore per noi è un giocatore che ha delel potenzialità, un valore, e si cerca di lavorare nel migliore dei modi, con coscienza, dopodiché Gabbia è un giocatore, ripeto, che ha dalla sua, dal punto di vista del talento, se vogliamo chiamarlo così, la voglia di continuare ad imparare, di mettersi a disposizione".

"Tomori? È vero ha commesso degli errori, disattenzioni, però sul gol specifico, il secondo di Firenze, secondo lì l'errore lo fa Theo. Theo non va a dare la copertura. Quando Tomori va a saltare, che poi non la prende, ma quando uno dei due centrali fa a saltare, l'altro centrale, Gabbia, gli dà copertura, dalla sua parte Hernandez non gli dà copertura".


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Gabbiaaaaaaa
Madonna santa che squadra siamo diventati
 

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