Premesso che la storia dei 5 giorni è una barzelletta senza senso.
Credo che l'unico elemento estremamente negativo per noi ed estremamente positivo per la Russia, al di là della quantità dei soldati, sia la qualità dei soldati.
Loro vivono in un regime, la mentalità dei loro soldati è completamente diversa. E' gente molto più incarognita, disposta alla morte e meno individualista. Noi abbiamo vissuto per troppo tempo nella bambagia, ognuno di noi vive la sua favola individualista, non siamo disposti a mollare niente, figuriamoci la vita. E non siamo affatto abituati a sparare contro altri umani né tantomeno a uccidere a sangue freddo.
Non riesco a trovare quel video che girò abbastanza su internet a inizio guerra russia-ucraina, dove si vedeva un plotone di mercenari, in forza alla russia, attorno i loro mezzi di trasporto che si preparavano al viaggio. Di una cattiveria palese; molto probabilmente in guerra saranno tutti drogati, cioè loro conducono una battaglia letteralmente sotto stupefacenti (come i terroristi).
Visto che si parlava di Corea del Nord, anche loro in guerra senza nucleare avrebbero un vantaggio notevole, sempre per gli stessi motivi (mentalità di chi vive sotto un regime, individualismo ridotto o comunque represso, etc).
Purtroppo è tutto il pacchetto che ci ha globalmente indebolito. Noi siamo quelli di un processo mediatico e non solo lungo anni per la storiella di carola racchette. In Russia l'avrebbero gettata in un tombino in giornata.
Il tuo ragionamento ha senso, ma ha senso oggi rebus sic stantibus.
Ti garantisco che le opinioni pubbliche occidentali sono molto più sensibili di quanto crediamo alla violenza, soprattutto quando le colpisce in prima persona.
Io ti assicuro che, anche solo se ci fosse un attacco di droni rivolto direttamente al nostro paese e morissero un pugno di nostri concittadini, il giorno dopo avresti un risveglio guerresco non indifferente.
Non a caso, ai tempi della WW2, uno dei piu grandi errori strategici di Hitler fu portare la guerra "in casa" del Regno Unito con i bombardamenti.
Quell'escalation trasformò in modo formidabile una popolazione che fino ad allora era parecchio restia al conflitto (soprattutto dopo la disfatta di Dunkerque) e che considerava Churchill un mezzo matto guerrafondaio, convinta che la guerra in europa fosse ormai perduta e finita e si potesse "trovare un accordo" con Hitler (fa ridere leggerlo oggi, ma era così), in una falange di uomini che avevano fatto della distruzione del nazismo un problema politico prima e personale poi.
Le guerre sono spesso e volentieri una faccenda personale per l'essere umano.
Diciamo che è il vantaggio enorme che hanno i difensori, in ogni caso, da millenni.
Noi oggi non siamo minimamente "mentalizzati" per un conflitto, ma è ovvio che sia così perchè questa guerra non è (ancora?) una faccenda "personale" per nessuno di noi (grazie al cielo!).
Ma vi faccio una domanda, una buia provocazione: secondo voi la nostra opinione pubblica avrebbe una così ampia porzione di "pacifisti a tutti i costi" dopo anche solo una settimana di bombardamenti di droni a centinaia al giorno come quelli che gli ucraini vivono da anni ogni giorno?
Pensate a molteplici nassiriya ogni giorno, ma non a mano di terroristi ma di un paese straniero.
Chi parla di "opinioni pubbliche non pronte" guarda all'oggi, ma non guarda a quello che dio non voglia potrebbe succedere se qualcuno dall'altro lato decidesse che forse tutto sommato a noi non frega niente dei paesi baltici.
Fare i pacifisti è semplice finchè non ti tocca seppellire qualcuno che ami.
Guardate Gaza: li stanno massacrando da ormai quasi due anni, stanno facendo cose indicibili.
Vi risulta che chiedano la pace?