Come dicevi giustamente tu prima, sostenendo che "il difficile deve ancora venire", ora per me si sta avvicinando il "punto di saturazione" del progetto. Nei primi 3 anni di progetto sono partiti dalle macerie tecnico-tattiche-manageriali delle disastrose gestioni e proprietà precedenti ed hanno avuto vita facile in un certo senso ad abbattere i costi, eliminando gli sprechi per giocatori sopravvalutati o ormai finiti, ed incrementare i risultati in campo in modo esponenziale trainando così anche la crescita commerciale.
Adesso però il margine di manovra è veramente ridotto. I tifosi dopo 2 anni in cui ritornano in Champions giustamente alzeranno le aspettative e chiederanno di tornare a vincere mentre tagliare ulteriormente i costi, soprattutto tenendo conto che si dovranno confermare giocatori che chiederanno aumenti sostanziosi, sarà più complicato. Elliott si pone come obiettivo il pareggio di bilancio ma, come in macroeconomia, farlo senza crescita significa andare in recessione. Il fatturato sta crescendo ma i ricavi generati dagli sponsor sono ancora modesti perchè è evidente che il nostro brand sia molto indietro rispetto a tanti altri e che non abbiamo in rosa giocatori in grado di "spostare" determinate cifre per numero di follower sui social. Quello che dovrebbe fare ora Elliott è mantenere il passivo attuale per almeno 3 anni in modo da destinare risorse importanti al mercato ed alla conferma del parco giocatori così da favorire una crescita organica e duratura che inevitabilmente porterà ad accordi commerciali di un certo livello che faranno svoltare il fatturato. Allora sì che arriverà il pareggio di bilancio. Se invece si andrà avanti come carri armati verso l'autosostenibiità dovremo giusto sperare che la Juve non si riprenda o che l'Inter venga azzoppata da Oaktree per tornare a vincere almeno il campionato.
Grande, penso tu abbia colto davvero molti punti importanti del nostro prossimo futuro.
Per me la prima sfida è consolidare la rosa attuale negli elementi cardine e piu giovani, Leao Theo Tonali Bennacer. Già questo è complicato e brucera una parte dei ricavi in aumento.
Poi dovranno rinforzare la rosa e ti diro per me non è in verità una sfida tanto difficile. Meno di quello che ci si possa aspettare. Perchè comunque l'obiettivo a breve e di stare al vertice, non vincere per forza. Quindi potranno ancora muoversi su profili incompiuti o giovani, non necessariamente troppo costosi. Abbiamo visto con Tomori e Maignan: non dobbiamo per forza cercare chi sa chi.
Detto questo, condivido il discorso generale che hai fatto tu. Il margine si riduce. Come in tutte le cose, il difficile arriva quando flette la curva della crescita e ogni incremento comporta grande sforzo. Finora quello che stanno facendo è di limitare al minimo assoluto i rischi: i giocatori in cui crediamo li prendiamo in prestito, quindi l'investimento avviene a colpo sicuro (vedi Tonali e Tomori, pure Brahim), gli altri li prendiamo in prestito e basta, rispedendoli spesso e volentieri al mittente. In questo modo la rosa è sempre minima e flessibile, i costi sempre facilmente tagliabili. E' un tipo di gestione semplice a livello concettuale.
Il problema arriva quando dovremo rischiare qualche investimento per prendere quei giocatori chiave che servono in modo indispensabile. Mi riferisco all'attualità per esempio: già l'acquisto del centrale che sostituirà Romagnoli sembra abbastanza farraginoso, come lo è stato quello di Calhangolu. Ne parlavo con altri utenti in questi giorni: prendere giocatori in prestito è ottimo per noi, ma non funzionerà sempre, qualche volta dovremo rischiare per prendere i giocatori importanti che ci servono
Secondo me paradossalmente è proprio adesso che dovremo saper rischiare.