Non so ragazzi, dimenticando per un attimo la parte politica, dimenticando per un attimo la parte allarmismo.
Parliamo solo del tecnico, che è cio' che conta in questo momento, e cioè il contenimento del virus:
Di certo non possiamo credere che siano i primi ministri a decidere che misure prendere nella pratica.. sarà tutta farina del sacco di virologi, medici e scienziati. E ci mancherebbe altro.
L' unica cosa che decidono i politici in questo caso è quella di facciata, sul resto si fa cio' che suggerisce la scienza.
Fosse per me la politica manco esisterebbe, chi decide per me dovrebbe essere gente tecnica che è lì per meritocrazia. La politica servirebbe solo per scelte strategiche.
In questo caso però la tecnica potrebbe anche pronunciarsi con poca certezza, visto che il virus non è ben conosciuto. A quel punto serve un politico (di quelli buoni), che prende decisioni esclusivamente di buon senso e per il bene della nazione. Se scoppia un incendio e i vigili del fuoco non sanno dirti se si propagherà o meno, serve una persona a cui sta a cuore il bene dei cittadini e organizza la salvaguardia della comunità, delegando poi ovviamente agli enti tecnici preposti. Di questo secondo me si dovrebbe occupare la politica.
E per quanto riguarda la parte di facciata, l'avrò scritto almeno un milione di volte. Facciata gestita in modo pessimo ed autolesionista. Quasi con malafede.
Parallelamente con il prendere misure forti e plateali, era necessario prendere l'OMS per la collottola e costringerla a rendere note le nostre misure, cercando di far muovere gli altri, invece che lasciargli assumere posizioni omertose e furbesche. Siamo passati inutilmente per gli untori dell'Europa, mentre gli altri nascondono la polvere sotto il tappeto.
Se Conte invece di prendersi il babà con Macron e mostrargli cul* (nostro) bello aperto, gli facesse sputare i dati sulle misure che sta attuando la Francia, le cose starebbero forse in maniera diversa.
Ovviamente questo non contribuisce a risolvere la pandemia. Ma contribuirà pesantemente sulla percezione che gli altri hanno di noi, che, manco a dirlo, avrà pesanti ripercussioni a posteriori sul lato economico e sociale della nostra nazione.