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In tutto questo, ci sono poi i pendolari che, come me, si fanno tutti i giorni due ore di viaggio su treni affollati per recarsi in un ufficio nel quale svolgere, portando la mascherina tutto il giorno, del lavoro che, salvo in rare occasioni, potrebbe essere svolto senza alcun problema da casa. Su questo, dal dpcm solo vaghe indicazioni.
Meno male che esistono interventi come il tuo. Si vuole vincolare ogni cosa, infatti secondo il decreto una coppia non può nemmeno più bersi in santa pace un bicchiere di vino all'aperto alle 24.05, poi però è logico non cercare (a livello nazionale e locale) di scaglionare gli orari di lavoro/scuola che rendono treni locali e metropolitane invivibile nelle ore di punta.
Anche il discorso della mascherina per strada è ridicolo: tralascio la questione riguardante l'utilità, ma secondo il nostro governo un uomo che cammina per strada è più pericoloso delle migliaia di persone che corrono (a Milano) dopo le 17 sui marciapiedi facendo lo slalom tra la gente e sbanfando come delle scrofe in faccia a tutti solo perchè non hanno voglia di raggiungere il parchetto a 2 km di distanza. Tutto logico, si si....
Il primo pensiero logico che viene in mente difatti è questo: le grandi masse che si spostano per la scuola e il lavoro specie nei mezzi pubblici accalcati come bestiame rappresentano la più grossa fonte di contagio. Ma ovviamente cosa si fa...si guarda il dito per non guardare la luna. Questi provvedimenti saranno purtroppo acqua fresca.