Questa storia sta diventando a dir poco paradossale.
Se ci si ferma un attimo a ripercorrere tutta la storia, dall'insediamento della nuova società ad ora, appare ancora più evidente l'assurdità di tutto questo caos, volutamente, creato da un abile procuratore sciacallo a discapito e della Società e del suo stesso assistito.
Sono portato a pensare che tutta la nostra rabbia nasca principalmente dalla delusione provata dopo quel NO ad un rinnovo che il 99,99% di tutti noi avrebbe firmato su un foglio in bianco.
La prima assurdità scaturisce dalla situazione esistente 1. la tua squadra del cuore 2. titolarissimo a 18 anni 3. idolo dei tifosi, futura bandiera e capitano, uno stadio che dopo anni torna a cantare per un giocatore venuto fuori dalle giovanili 4. il bacio o i baci alla maglia 5. la volontà più volte sbandierata di voler restare senza problemi. La tua risposta non può essere NO!
La seconda assurdità dopo la proposta della società che investe chiaramente su di te a livello di immagine e di budget e di fiducia sulle tue capacità, 25 milioni netti solo per te, 50 milioni lordi, scadenza del contratto quando compirai 22 anni, insomma hai una vita ancora davanti. La tua risposta non può essere NO!
La terza assurdità sta tutta nel dopo il NO, frasi scritte da cognati o presunti tali e poi rimosse, lettere del fratello deluso a difesa di non si sà cosa, procuratori che parlano di poca tutela, ambiente ostile, striscioni non capiti ( solo da Raiola) e mai rimossi, tentativo di mettere zizzania in società, con il giochino più vecchio del mondo, del buono e del cattivo, soldi che non c'entrano ma poi si parla di Morata e Aboumeyang.
La quarta assurdità ed è la più evidente, la più lampante, quella che più di tutte dovrebbe farci fermare tutti a riflettere, i 18 anni di Gigio. Si, sarà pure maturo, dimostrerà in campo più anni di quelli che ha, ma davanti ad una situazione troppo grande per lui, ha dimostrato che in fondo è solo un ragazzo. Tutti hanno parlato, tutti hanno detto tutto ed il contrario di tutto, chi in nome proprio, chi per conto di Gigio, ma credo che noi tutti stiamo ancora aspettando un qualcosa che forse, vista la sua età, non riesce a fare, farci sentire cosa pensa e cosa vuole lui veramente, senza condizionamenti di fratelli delusi, di procuratori avidi. Cosa vuole il suo cuore e lui personalmente?
Mi ero fatto una mia idea su tutta la faccenda, e sicuramente non era solo mia, che, dopo l'apparizione del nuovo untore Raiola ed i commenti di tutti gli addetti ai lavori, ha trovato conferma.
Il procuratore carissimo ha abilmente architettato tutto, non so se da solo o con la complicità di qualche familiare, togliendo la capacità di intendere e di volere al suo assistito, nonché la parola e decidendo lui per tutti. Ma voi, se foste tutti i giorni a stretto contatto con i dirigenti rossoneri, con il vostro allenatore, che problema avreste a parlare con loro molto tranquillamente esprimendo la vostra opinione e la vostra volontà? I dettagli tecnici li lascereste al vostro procuratore, pagato per attuare la vostra volontà e non il contrario come in questo caso.
Quasi sicuramente il caro Mino era ancora convinto di aver a che fare con il suo abituale referente della vecchia dirigenza, e lo ha dimostrato una prima volta quando ha preteso che fossero i dirigenti del Milan ad andare da lui a Montecarlo e non il contrario come dovrebbe essere. Un dirigente si sposta se deve andare a trovare un altro dirigente, non un procuratore. Per i procuratori esistono le sedi legali della società, casa Milan in questo caso. Mirabelli credo glielo abbia rimarcato, insieme ad altre cose poco consone nel suo modo di operare e questo non gli deve essere andato giù. Da lì deve essere maturata la decisione di voler provare un braccio di ferro con la nuova dirigenza con il chiaro intendo di screditare la società. il suo nuovo progetto, la campagna acquisti fatta sin'ora, privandola del suo gioiello più caro.
Ma evidentemente non ha valutato tutte le variabili del suo piano ed ora sta cercando di arrampicarsi sugli specchi per cercare di correggere il tiro e di ritrovarsi con meno ossa rotte possibili visto le botte che gli sono arrivare e dalla stessa Società con le dichiarazioni di Fassone, Mirabelli, della presa di posizione del Presidente Li e da tutta la stampa che non ha creduto a neanche mezza virgola della sua contorta versione.
In definitiva, caro popolo milanista, siamo davvero convinti che Gigio sia il vero artefice di quel NO?
Io ancora qualche dubbio lo conservo, nutro la speranza che il cuore prenda il sopravento e che uno spiraglio per ricredersi ci sia. Aspetto che sia lui a dire, personalmente e non per bocca del suo procuratore, a tutti i tifosi milanisti, che non vuole più vestire questa maglia.