Dite quello che volete, ma io vorrei finisse davvero così come sogna il Pellegatti
Milano- Casa Milan ore 14 ,30 di giovedì 15 giugno, Marco Fassone sta esaminando alcuni documenti arrivati dalla Uefa. La sua attenta lettura viene interrotta da un leggero battito alla porta:
“Sì, Laura, prego. Che cosa c’è ?”
“E’ arrivato Mino Raiola” risponde l’assistente.
“Ah, bene. Puntualissimo. Lo faccia accomodare nella sala riunioni. Chiami anche Massimiliano Mirabelli”.
L’Amministratore Delegato si infila la giacca e entra nella stanza accanto ,dove l’agente italo-olandese è ancora in piedi.
“Mino, buongiorno. Come stai? Non è facile lasciare Montecarlo con queste giornate di sole”.
“Sì, ciao. Fa molto caldo anche là, ma, per fortuna, rispetto a Milano, soffia sempre un po’ di vento. Poi questa notte si è scatenato un temporale …”.
La conversazione è interrotta dall’entrata di Massimiliano Mirabelli. Lo sguardo tra Raiola e il Direttore è gelido, come la stretta di mano.
A Fassone non sfugge la tensione e cerca di stemperarla: “Balotelli rimane a Nizza?”
“In Costa Azzurra si trova bene. Vive sopra Villefranche in una splendida villa, che domina la baia. I tifosi gli vogliono bene. Valuteremo la situazione poi decideremo”
Entra la segretaria con un dossier color rosso.
“Mino, accomodati dice Fassone -che vuole subito entrare nel merito dell’incontro- Avete preso una decisione dopo l’offerta che vi abbiamo sottoposto a Montecarlo? Speravamo che ci deste una risposta magari qualche giorno fa. Per le nostre strategie è importante capire ora se, nella prossima stagione, possiamo contare su Gigio”.
“Ci sembra una proposta straordinaria per un ragazzo di diciotto anni , sul quale vogliamo puntare per i prossimi anni” continua Mirabelli
Mino Raiola non parla .I due dirigenti rossoneri si guardano con uno sguardo interrogativo. Sono secondi molto lunghi.
“ Ho letto che l’ostacolo sarebbe la clausola rescissoria ,che io abitualmente impongo nelle trattative – dice Raiola- Di quella magari ne parliamo dopo. La verità è che ho in mano un’offerta del Real Madrid , pronto a dare 5 milioni di euro al ragazzo .”
“ Noi non andiamo oltre alla proposta di ingaggio già formulata! -esclama l’A.D. milanista -. Vogliamo ,con tutte le nostre forze ,tenere Gigio ,ma ci sembra amorale offrire di più. Non ci interessano le offerte degli altri Club ,perché noi Donnarumma non lo cediamo. E’ l’ordine preciso del Presidente. Siamo un Club ricco che non vuole finanziarsi con le cessioni dei nostri giocatori migliori. Anche il Fondo Eliott ci ha invitati a seguire questa linea ”
“ Io ti invito a riflettere bene perché ne va della carriera del ragazzo-interviene ancora Mirabelli- Qui a Milano è protetto, è amato. Lavora con uno staff che lo ha fatto crescere e sul quale puntiamo molto. Alfredo Magni mi sembra la figura ideale, sotto tutti i punti di vista ,per la maturazione di un portiere già così bravo .”
“ E la clausola ? –domanda Raiola . Per il mio modo di lavorare ,una clausola rescissoria sul contratto è fondamentale !”
Fassone e Mirabelli trattengono una certa irritazione. La situazione sembra più complicata del previsto.
“ Non la volevamo prendere neppure in considerazione ,ma possiamo fare una eccezione anche per accontentare Gigio che vuole fortemente il Milan . Però i termini della Clausola la decidiamo noi…!” dice alzando la voce Marco Fassone
“ Come la decidete voi ? “ domanda Mino Raiola ,nervoso
“ Sì –ribatte il dirigente rossonero – Possiamo mettere una clausola di 120 milioni per i primi cinque anni e 150 per i successivi cinque con la cessione obbligata all’estero e con la postilla ,che fino a quando sarà sotto la tua procura , non giocherà mai in una squadra italiana . Noi oltre non andiamo .Vogliamo una risposta subito perché ,altrimenti ,ci muoviamo in altre direzione .E siamo i primi a essere dispiaciuti ,ma non abbiamo voluto certo noi che la trattativa prendesse questa piega. Mino , per noi la cosa finisce qui , con il tuo ok per il prolungamento oppure …..” Fassone non prosegue
Mino Raiola rimane per un attimo senza parole , poi chiede qualche minuto di pausa.
“ Parlo con Gigio e i suoi familiari, poi vi darò una risposta”.
Fassone e Mirabelli escono dalla stanza per lasciare solo Raiola ,che dopo nemmeno un quarto d’ora, si alza ,guardandoli attraverso i vetri.
“ Ho parlato con il ragazzo ,con suo papà e sua mamma. Per noi va bene . Lui è contento e a me interessa soprattutto questo. Lo lasciamo giocare tranquillo l’Europeo ,poi prima delle vacanze , firmerà il contratto fino al 2022…”
“ Almeno fino al 2022 ..” dice ,con un sorriso forzato Mirabelli.
Raiola non ha voglia di ridere e si alza ,per chiudere l’incontro ,
“ Non alzarti ! Non abbiamo ancora finito – intima il Direttore
“ Che cosa c’è ancora ? “chiede Raiola ,non certo soddisfatto per come sia terminato il colloquio .
“ Come sta Ibrahimovic ?”
“ Che cosa c’entra Zlatan adesso ?” chiede il procuratore
“ Come sta procedendo la convalescenza?” insiste Mirabelli
“ Bene .Ibra ha già tanta voglia di correre ,ma non era il Dott.Tavana che ha sempre detto :” Chi vuole andare in fretta ,deve andare piano?”Comunque continuo a non capire”
“Ti spiego io-interviene Fassone – A noi potrebbe interessare averlo al 100 % anche a metà campionato. So che i tifosi sarebbe entusiasti di rivederlo qui a Milano e ci risulta che anche Zlatan tornerebbe volentieri ,magari anche in vista di una futura carriera di dirigente “
“ Ma Ibra è merce preziosa. Ha tante squadre che lo stanno già cercando..”
I dirigenti rossoneri si aspettavano queste parole e non si scompongono.
“ Tu sai che ci potrebbe interessare per migliorare la qualità dell ‘attacco e la personalità della squadra. Dacci una risposta quando vuoi o puoi”
“ Vediamo ,vediamo “ dice Raiola alzandosi, ma un brillio negli occhi dell’agente non sfugge né a Fassone né a Mirabelli. Il procuratore saluta e esce da Casa Milan. Qualcuno lo vede comporre un numero con il prefisso + 46, il prefisso della Svezia .