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Penso che gli interessi e i gusti dei giovani contino zero perché non sono i giovani a cacciare la grana ma i loro genitori, quindi ci si deve concentrare sulla fascia d’età di questi ultimi.Per me i motivi del calo di interesse sono altri. Legati a internet e a molte possibilità di usare il tempo libero che i giovani di oggi hanno rispetto a quelli di ieri. Poi, l'emergere di altri sport, che prima erano invisibili in tv e che con il proliferare di canali sono diventati disponibili. Ancora, i tanti, troppo scandali che hanno tolto credibilità al campionato e che con internet non è possibile silenziare. Aggiungo anche il contesto sociale in cui viviamo: il sogno di un bambino era fare il calciatore e un po' più grande vedeva il calcio come possibilità di affermazione: quell'Italia lì non esiste più.
Non so se sia una cosa diffusa, ma io ora ho 40 anni e rispetto a quando avevo 14-15 anni sono molto meno “invasato”. Da adolescente ogni sconfitta o non vittoria del Milan era un piccolo “dramma”(tra mille virgolette), ora sinceramente il risultato della partita non è che mi cambi la giornata o l’umore, né in positivo né in negativo.
Ormai le partite non le seguo quasi mai, quando le seguo sono più che altro un pretesto per stare in compagnia con amici e sparare quattro fesserie davanti allo schermo: la partita è un contorno. In effetti, seguo ancora penso solo per questioni “affettive” probabilmente legate a ricordi di gioventù.
Per la mia esperienza, tra le mie conoscenze, il mio allontanamento emotivo è un percorso molto comune. Non so se sia generalizzabile, ma sta di fatto che le persone adulte disposte a investire con continuità tempo e denaro per la squadra del cuore e a organizzare la propria vita intorno alla partita sono una sparuta minoranza rispetto alla popolazione complessiva. Emblematico è il confronto tra gli ascolti tv di uno qualunque dei big match con quelli della nazionale: i secondi sono spesso e volentieri due-tre-quattro volte superiori. Evidentemente gratis una volta ogni tanto sì, a pagamento con continuità no. E forse bisognerebbe prendere atto del fatto che, in fondo, il calcio non interessi davvero a così tanta gente come si pensa.