Dalla Bona:"Che litigio tra Sheva e Inzaghi a Manchester".

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L'ex rossonero Dalla Bona alla GDS:"Braida mi anticipò alle 11 che sarebbe stato a Stamford Bridge per Chelsea-Fulham. Spinto dalla famiglia, dall’agente e dagli amici, accettai. La sfida col Real Madrid, giocata da titolare al Bernabeu, mi segnò. Giocai un tempo, e male. Ancelotti mi schierò esterno destro, di fronte avevo Roberto Carlos che andava a tremila. Presi un giallo dopo un quarto d'ora e poi uscii. Era un test. Se l'avessi passato, allora ok, avrei continuato. Purtroppo, il calcio italiano è questa roba qui. Vieni giudicato subito".

"Nel 2003 vidi la finale con la Juventus dalla tribuna a Manchester. Ricordo una discussione tra Inzaghi e Shevchenko durante la rifinitura, si presero a male parole. Maldini si avvicinò e gli disse di fermarsi. Un capitano vero, mi ha sempre messo un po' di soggezione, dico la verità. Pippo, invece, era un cannibale: prima della finale provò i movimenti da solo in un campo da golf".

"Un'estate, dal nulla, dissi: “Voglio fare tre mesi alla Bobo Vieri”. Feste e discoteche. Avrò speso 50mila euro. La banca temeva che mi avessero clonato la carta. E poi, sono sincero, mi sono sempre piaciute le donne: ho avuto due grandi amori, poi mi sono divertito. Al Milan ero in camera con Borriello, il bellone del gruppo, e uscivamo insieme. “Lasciamene una, bomber”, gli ripetevo. Andava forte".

Inzaghi-Shevchenko-milanlive-1-10-2022.jpg
 
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L'ex rossonero Dalla Bona alla GDS:"Braida mi anticipò alle 11 che sarebbe stato a Stamford Bridge per Chelsea-Fulham. Spinto dalla famiglia, dall’agente e dagli amici, accettai. La sfida col Real Madrid, giocata da titolare al Bernabeu, mi segnò. Giocai un tempo, e male. Ancelotti mi schierò esterno destro, di fronte avevo Roberto Carlos che andava a tremila. Presi un giallo dopo un quarto d'ora e poi uscii. Era un test. Se l'avessi passato, allora ok, avrei continuato. Purtroppo, il calcio italiano è questa roba qui. Vieni giudicato subito".

"Nel 2003 vidi la finale con la Juventus dalla tribuna a Manchester. Ricordo una discussione tra Inzaghi e Shevchenko durante la rifinitura, si presero a male parole. Maldini si avvicinò e gli disse di fermarsi. Un capitano vero, mi ha sempre messo un po' di soggezione, dico la verità. Pippo, invece, era un cannibale: prima della finale provò i movimenti da solo in un campo da golf".

"Un'estate, dal nulla, dissi: “Voglio fare tre mesi alla Bobo Vieri”. Feste e discoteche. Avrò speso 50mila euro. La banca temeva che mi avessero clonato la carta. E poi, sono sincero, mi sono sempre piaciute le donne: ho avuto due grandi amori, poi mi sono divertito. Al Milan ero in camera con Borriello, il bellone del gruppo, e uscivamo insieme. “Lasciamene una, bomber”, gli ripetevo. Andava forte".

Inzaghi-Shevchenko-milanlive-1-10-2022.jpg
Che tempi.
Qui stiamo a pensare a Gimenez, Nkunku, Vlahovic.
E questi due sopra invece facevano a gara di gol ma soprattutto avevano delle palle fumanti, non soffrivano nessun stadio. Due uomini implacabili. Uno un soldato, l'altro un invasato del gol.
Semmai possa esserci stato un litigio come descritto sopra, poi comunque non c'era nessuna rivalsa, se non una sana competizione. Sicuramente avevano delle leggende dietro a loro che pensavano a tutto, ma erano comunque due grandissimi professionisti (oltre che campioni naturalmente). Niente dita sulla bocca con esultanze stupide che vogliono mettere a tacere, solo voglia di primeggiare con i gol, con i fatti.
 

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