Churchill aveva una cosa però che a moltissimi la in mezzo mancava; le palle.
Auspico che si abbiano le palle contro i russi anche oggi.
La pace è già finita, quindi il "rischio guerra" non mi tocca.
Gli si faccia capire che le loro sciocchezze non sono ben accette e che nessuno arretrerà di un centimetro.
Se la scelta deve essere vivere sotto il costante ricatto di uno stato di tossicodipendenti mafiosi a cui si permette di fare qualunque violenza e la guerra, ben venga.
Come già detto, mi gusterò lo spettacolo sul tetto con champagne e occhiali da sole!
Churchill le palle non le ha mai avute. È sempre stato un vigliacco opportunista, pronto a sacrificare ogni cosa pur di rimanere aggrappato al potere.
Sacrificare la Francia sull'altare dell'armistizio con la Germania con l'Italia mediatrice (carteggio Churchill-Mussolini, ruolo di Hess nelle trattative di pace), sacrificare il rapporto con De Gaulle (che in parte era anche un bene visto che era un'idiota) per far contento Roosevelt, parlare male delle stesse persone che egli successivamente sostenne e viceversa (rapporto di stretta amicizia e collaborazione con Mussolini anche durante la guerra, e la sua posizione doppiogiochista con l'Italia e gli USA).
Tutti sapevano di questa sua indole, ed infatti né gli americani e né i russi si fidavano di lui; tuttavia riconoscendo l'utilità di Londra in guerra, fecero finta di tenerlo in considerazione.
Altri, come De Gaulle, data la loro completa inutilità, vennero fatti fuori persino dagli incontri alleati.
Per quanto riguarda oggi, non so come andrà a finire, ma non credo nella volontà americana allo scontro.
Che ci piaccia o meno, gli USA sono in declino, e loro lo sanno. E una potenza in declino non fa mai una bella fine in guerra, sia che ne esca sconfitta e sia che ne esca vincitrice (vedasi l'Impero Britannico, per l'appunto).
Per come la vedo io, la loro strategia migliore (che poi è quello che stanno facendo) è continuare così: tenenere indebolita l'Europa, per schiacciarla anche nel nuovo assetto geopolitico che si va a delineare, tramite le sanzioni a Mosca che la colpiscono sul piano energetico, e al contempo cercare di indebolire la Russia sul piano delle relazioni internazionali.
L'Ucraina rimarrà in vita fino a che tali interessi continueranno ad rendersi necessari, poi la si lascerà al suo destino come fatto in Afghanistan.