Stavo scrivendo la stessa cosa.
Si chiama cultura di governo.
In un paese che non vuole fare i conti con la realtà.
Come il titolo di un episodio di una serie di fantascienza anni '70, " Il posto delle decisioni". Non è comodo. E difficile. Bisogna essere preparati.
In un corso di Scienze Politiche viene anche spiegato il tema delle Non Decisioni.
Quelle che nemmeno entrano nell'agenda politica perché divisive, perché fanno perdere punti nei sondaggi. Con questa classe politica pusillanime volta alla conservazione dei privilegi delle cento diverse padelle italiche, non si va da nessuna parte.
I Social Media stanno uccidendo la democrazia.
Errato: la democrazia sta morendo perché è sempre stata un'illusione, quando presente in un sistema in cui la collettività e il senso nazionale non hanno alcun valore.
Semplicemente NON esiste, è solo mera apparenza.
In un modello democratico, il concetto di rappresentanza diventa una componente chiave, perché demandare la propria autorità nelle mani di un rappresentante vuol dire che quest'ultimo annulli completamente la sua visione politica in nome della collettività. Cosa in teoria proibita dalla nostra Costituzione, che non prevede in alcun modo l'annullamento della volontà (e quindi dei diritti) del singolo in favore della comunità.
Ma questo implica anche che la collettività abbia sufficiente cultura politica, economica e sociale da poter prendere decisioni che la rappresentanza ha il compito di ratificare.
La fallacia di questo ragionamento sta proprio qui.
Non esisterà MAI un popolo talmente evoluto da essere in grado di autogovernarsi. Non esiste. Perché non esiste questo concetto in natura.
QUALSIASI animale che vive in branco ha un leader e una gerarchia. Il collettivismo è figlio del comunismo, la più grande presa in giro del XX secolo: illudere le persone che la collettività decide, quando le decisioni sono sempre e comunque prese da una classe dirigente del tutto scollata dalla collettività, come in un qualsiasi sistema liberale, ma con la differenza che l'establishment è diretto da un partito, anziché da rapporti con l'industria privata.
Solo quando un popolo è compatto e ha una forte visione collettiva si può parlare di democrazia, poiché l'educazione al rispetto delle Istituzioni è talmente radicata nella coscienza comune, che l'idealismo non è più sinonimo di stupidità e di sognatori, ma componente fondamentale per diventare un rappresentante dello Stato.
Il crollo del sistema Paese è legato al crollo morale del popolo italiano, legato a sua volta allo scollamento verso lo Stato e le Istituzioni che la tanto amata Sinistra comunista, figlia dei partigiani, ha voluto nel secondo dopoguerra.
Ecco che essere italiano vuol dire semplicemente essere nato in Italia (ius soli), andando a distruggere generazioni e generazioni di civiltà, tradizioni e cultura. Andando a distruggere l'ORGOGLIO di essere nati italiani, perché l'orgoglio è brutto, nazionalista e quindi fascista.
La classe politica attuale è solo lo specchio della società, fatta di individualisti che sgomitano per avere la possibilità di trovarsi in posti dove meglio riescono a gestire i propri interessi.
Ma come accade in Parlamento accade anche quando fai la fila alla Posta, o al supermercato.
TUTTO è collegato. Il disastro economico e politico è figlio del disastro sociale.
Ed è un qualcosa che sono 80 anni che sta avvenendo. Semplicemente il processo di disgregazione sta prendendo più velocità, perché con il cambiare delle generazioni, si allontana il ricordo del sentimento nazionale, e, grazie all'inutilità del sistema scolastico moderno che non produce teste pensanti ma idioti pronti a dare il deretano per passare l'anno e diplomarsi, si crea una società sempre più intellettualmente impoverita.
Si può solo sperare in un nuovo dispotismo illuminato.
Lo avete avuto, e lo avete appeso a Piazzale Loreto festeggiando insieme ad assassini, stupratori e criminali seriali che ancora oggi chiamate eroi partigiani e che festeggiate il 25 Aprile.
Ma tanto è un discorso buttato alle ortiche, visto che la maggior parte ragiona ancora per stereotipi, come il Duce che ha fatto la guerra e ci ha fatto combattere senza fucili.
Pertanto, si goda della democrazia che tanto si è desiderata, e si ammiri il risultato. Semmai ci sia qualcosa da ammirare.