Avrei una domanda per te (che rischi di trovare ridicola... Ma non ci arrivo da solo).
Ho letto dapertutto su internet che la politica del figlio unico sia ora un grande problema per la Cina.
Ma non capisco il perché.
Dicono che demogragicamente stanno in una brutta fase perché ci saranno moltissimi pensionati e non abbastanza persone che lavorano per pagarle.
Dicono che bisogna aumentare il numero di figli per coppie in modo che ci siano più persone pronte a pagare le pensioni.
Ma per me il problema non lo risolvo affatto avendo più figli.
Perché anche avendo più figli non e che ci saranno più persone a lavorare... Già ora trovare un lavoro e missione difficile e ci sono tantissimi disoccupati.
Se aumenti il numero di persone non e che stai aumentando il numero di posti di lavoro... Anzi, stai aumentando il numero di disoccupati quindi aumenti i costi per la nazione.
E a parte questo, ovviamente non ci può essere una crescita demografica infinita.
Un giorno il problema delle pensioni impagabili ce lo troveremo davanti. E non solo loro ma tutti i paesi del mondo.
Mi puoi spiegare perché il mio ragionamento e sbagliato?
Non esistono domande ridicole, esistono solo persone boriose, figurati.
Il tuo dubbio non è affatto stupido: se è vero che nel breve termine un'impennata demografica puo essere deleteria perchè un paese non è pronto ad assorbirla (e infatti genera spesso instabilità, cerca "youth bulge" se vuoi approfondire questo punto), è altrettanto vero che un ricambio costante di nuovi nati che più che compensa il numero dei morti è fondamentale per il benessere a lungo termine di una nazione.
Un outlook demografico positivo garantisce sul lungo periodo maggiore produttività, che si traduce in maggiore prosperità, maggiore stabilita socioeconomica e soprattutto il sostentamento a lungo termine delle casse dello stato, in particolare riguardo le spese pensionistiche.
Esiste un concetto in demografia chiamato "tasso di sostituzione" che riassume questo punto: in pratica si valuta lo stato di salute demografica di una nazione su quanti nuovi lavoratori sostituiscono un pensionato.
In nazioni economicamente sostenibili e demograficamente floride (soprattutto in Africa), il tasso può essere anche superiore a 2 (quindi due giovani lavoratori che entrano nel mercato per ogni pensionato che ne esce), ma spesso oscilla tra 1.10 e 1.30 nei paesi che stanno completando la fase di sviluppo.
Finchè resta almeno 1, il sistema pensionistico è sostenibile.
In Cina, ad esempio, questo tasso a breve è destinato ad invertirsi, e lo farà in modo parecchio brusco perchè la gente è passata da un anno all'altro da fare 8 figli a farne 1 (quasi tutti uomini per altro, che fa emergere altre problematiche sociali e di natalità che non vado ad approfondire ora).
Ciò non solo porterà ad un futuro e repentino collasso del sistema di welfare e di pensioni, ma a diffusa instabilità in un paese etnicamente frammentato che tradizionalmente adora rovesciare i poteri centrali.
Detto ciò, noi in italia a livello demografico siamo in debito da decenni.
Nascono sempre meno figli, sempre meno lavoratori sostituiscono sempre più pensionati.
Non è un caso che da decenni la nostra prosperità stia calando inesorabilmente.
Ma se non altro ci stiamo avvicinando al momento in cui tutto collasserà e potremo ricostruire su un sistema diverso e più sostenibile, diciamo che siamo a metà strada nel nostro percorso di espiazione demografica.
Per la cina (e non solo) il percorso inizia ora, con la differenza che loro hanno una posizione geopolitica primaria da perdere, noi non l'abbiamo mai avuta...
La demografia è la risposta al 90% delle questioni politiche di ogni paese.