Parliamoci chiaramente: il Milan attuale non lo risollevi con un colpo di bacchetta magica. Anche con l'arrivo di un nuovo socio, ci vorrà tempo, competenza e... fortuna. A mio modo di vedere, la rosa attuale è la peggiore dell'epoca Berlusconi. Per colmare il gap che ci separa dalla Juventus e dagli altri top team europei, servirebbero non una bensì almeno due campagne acquisti di alto profilo. E per alto profilo intendo nomi roboanti accompagnati da felici intuizioni. Facendo un esempio che si ricolleghi al passato, servono le campagne acquisti delle stagioni 2001/2002 e 2002/2003. I famosi "big 5" che arrivarono in quelle due stagioni furono Inzaghi, Pirlo, Rui Costa, Seedorf, Nesta. E di questi 5 ben 3 erano italiani (cosa irrealizzabile nel presente vista la pochezza del calcio italiano).
Tuttavia c'è da dire che, anche se oggi comprassimo nel giro di due stagioni Hummels, Verratti, Kondogbia, Gundogan, e Cavani, questi giocatori si innesterebbero sulla cenere. Si, perché mentre all'epoca avevamo Maldini, Costacurta, Albertini, leader storici che trasmettevano il senso di appartenenza e lo "stile Milan", oggi questi campioni troverebbero Poli, Montolivo, Abate. Brava gente, per carità, ma che non sa affatto cosa voglia dire stare al Milan. Loro il Milan vero non l'hanno mai vissuto, quindi non hanno la benché minima idea di cosa sia.
Per cui, ben vengano i fuoriclasse, ma chi sarà in grado di fargli capire cos'è il Milan? Forse Ancelotti sarebbe importante proprio per questo motivo. In caso contrario, se acquistassimo dei campioni che vengono al Milan senza capire dove si trovano, ci sarebbe il rischio di fare la fine di un PSG o M.City qualsiasi. Squadre altamente competitive ma che non hanno una loro identità storica precisa. E infatti i risultati non rispecchiano gli investimenti fatti.