Corte UE vs Fifa su caso Diarra:"Regole che violano la libertà di movimento"

Tifo'o

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La Corte dell'Unione, dopo la sentenza sulla Superlega, questa volta va contro le regole della FIFA. Oggì è arrivata infati la sentenza Diarra, il giocatore ex tra l'altro di Real Madrid che aveva contestato le regole della FIFA sul trasferimenti dopo che a lui fu vietato di firmare con un altro club dopo la recessione con il Lokomotiv Mosca. Il Francese aveva firmato col club russo nel 2013 dopo un anno ha rescisso il contratto perché Diarra non era soddisfatto dei presunti tagli salariali. Il Lokomotiv Mosca ha fatto poi domanda alla camera di risoluzione delle controversie Fifa per ottenere un risarcimento e il giocatore ha chiesto gli stipendi non pagati. La Corte arbitrale dello sport ha stabilito che il club russo ha rescisso il contratto con Diarra "con giusta causa" e al giocatore è stato ordinato di pagare 10,5 milioni di euro. Diarra ha poi affermato che la sua ricerca di un nuovo club è stata ostacolata dalle norme Fifa che stabiliscono che qualsiasi nuova squadra sarebbe stata responsabile congiuntamente con lui per il pagamento del risarcimento al Lokomotiv. La Corte UE ha dato ragione al giocatore affermando che quelle regole bloccano la libera circolazione dei calciatori professionisti che desiderano sviluppare la propria attività andando a lavorare per un nuovo club

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bobbylukr

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La Corte dell'Unione, dopo la sentenza sulla Superlega, questa volta va contro le regole della FIFA. Oggì è arrivata infati la sentenza Diarra, il giocatore ex tra l'altro di Real Madrid che aveva contestato le regole della FIFA sul trasferimenti dopo che a lui fu vietato di firmare con un altro club dopo la recessione con il Lokomotiv Mosca. Il Francese aveva firmato col club russo nel 2013 dopo un anno ha rescisso il contratto perché Diarra non era soddisfatto dei presunti tagli salariali. Il Lokomotiv Mosca ha fatto poi domanda alla camera di risoluzione delle controversie Fifa per ottenere un risarcimento e il giocatore ha chiesto gli stipendi non pagati. La Corte arbitrale dello sport ha stabilito che il club russo ha rescisso il contratto con Diarra "con giusta causa" e al giocatore è stato ordinato di pagare 10,5 milioni di euro. Diarra ha poi affermato che la sua ricerca di un nuovo club è stata ostacolata dalle norme Fifa che stabiliscono che qualsiasi nuova squadra sarebbe stata responsabile congiuntamente con lui per il pagamento del risarcimento al Lokomotiv. La Corte UE ha dato ragione al giocatore affermando che quelle regole bloccano la libera circolazione dei calciatori professionisti che desiderano sviluppare la propria attività andando a lavorare per un nuovo club
Boh pare di capire che la penale per il giocatore che rescinde non può essere esageratamente alta e che l'eventuale nuova squadra non è coresponsabile della penale.
In teoria però la cosa dovrebbe avere un bilanciamento anche a favore delle squadre, tipo anche le squadre possono rescindere senza dare tutto il dovuto, vedi Origi che verrebbe liquidato con una buona uscita e ciao...(Avrebbe senso così ma questa è l'UE che fa quasi solo cassate quindi non si può sapere)
 

mil77

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Boh pare di capire che la penale per il giocatore che rescinde non può essere esageratamente alta e che l'eventuale nuova squadra non è coresponsabile della penale.
In teoria però la cosa dovrebbe avere un bilanciamento anche a favore delle squadre, tipo anche le squadre possono rescindere senza dare tutto il dovuto, vedi Origi che verrebbe liquidato con una buona uscita e ciao...(Avrebbe senso così ma questa è l'UE che fa quasi solo cassate quindi non si può sapere)
Penso sia dovuto alle modiche contrattuali. Avevano pattuito uno stipendio, la società voleva tagliarlo lui non ha accettato e se ne è andato.
 

Djici

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Con questa storia rischia di cambiare nuovamente (in peggio) tutto quello che a a che vedere con i trasferimenti...
 

Giofa

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La Corte dell'Unione, dopo la sentenza sulla Superlega, questa volta va contro le regole della FIFA. Oggì è arrivata infati la sentenza Diarra, il giocatore ex tra l'altro di Real Madrid che aveva contestato le regole della FIFA sul trasferimenti dopo che a lui fu vietato di firmare con un altro club dopo la recessione con il Lokomotiv Mosca. Il Francese aveva firmato col club russo nel 2013 dopo un anno ha rescisso il contratto perché Diarra non era soddisfatto dei presunti tagli salariali. Il Lokomotiv Mosca ha fatto poi domanda alla camera di risoluzione delle controversie Fifa per ottenere un risarcimento e il giocatore ha chiesto gli stipendi non pagati. La Corte arbitrale dello sport ha stabilito che il club russo ha rescisso il contratto con Diarra "con giusta causa" e al giocatore è stato ordinato di pagare 10,5 milioni di euro. Diarra ha poi affermato che la sua ricerca di un nuovo club è stata ostacolata dalle norme Fifa che stabiliscono che qualsiasi nuova squadra sarebbe stata responsabile congiuntamente con lui per il pagamento del risarcimento al Lokomotiv. La Corte UE ha dato ragione al giocatore affermando che quelle regole bloccano la libera circolazione dei calciatori professionisti che desiderano sviluppare la propria attività andando a lavorare per un nuovo club

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Questa sentenza può in qualche modo rivedere la questione multa di Leao?
 

Franco

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In buona sostanza un calciatore può dimettersi visto che è un lavoratore dipendente. È il motivo per cui In Spagna sono obbligatorie le clausole rescissorie nei contratti: tu giocatore hai il diritto di andartene ma dietro un indennizzo che hai sottoscritto per contratto. Ci arriveremo in tutti i campionati, per evitare la giungla.
Tutte le volte che uefa/fifa finiscono davanti ai giudici, perdono. Perché il calcio è sempre stato considerato un mondo a parte con le sue regole autoprodotte, ma non è così: i club sono società a tutti gli effetti ed il diritto ordinario è sovraordinato rispetto a quello sportivo. La prossima volta sarà il turno del fair play finanziario, che è chiaramente illegale.
 

Giofa

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Non credo. Leao aveva una clausola rescissoria nel contratto e ha rotto il contratto unilateralmente senza attivarla.
Quindi, stando alla tua perfetta spiegazione di prima, la clausola rescissoria è inattaccabile giuridicamente e non è un'altra questione smontabile in sede di giustizia ordinaria?
 

bobbylukr

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In buona sostanza un calciatore può dimettersi visto che è un lavoratore dipendente. È il motivo per cui In Spagna sono obbligatorie le clausole rescissorie nei contratti: tu giocatore hai il diritto di andartene ma dietro un indennizzo che hai sottoscritto per contratto. Ci arriveremo in tutti i campionati, per evitare la giungla.
Tutte le volte che uefa/fifa finiscono davanti ai giudici, perdono. Perché il calcio è sempre stato considerato un mondo a parte con le sue regole autoprodotte, ma non è così: i club sono società a tutti gli effetti ed il diritto ordinario è sovraordinato rispetto a quello sportivo. La prossima volta sarà il turno del fair play finanziario, che è chiaramente illegale.
Allora i giocatori saranno equiparati ai manager che possono essere licenziati senza motivo con un annualità, se non sbaglio(spero che i giocatori non invochino le tutele degli operai visto che guadagnano 1000 volte un manager, ma dalla UE c'è da aspettarsi di tutto)
A quel punto gli Origi di turno non saranno felicissimi però.
 
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In buona sostanza un calciatore può dimettersi visto che è un lavoratore dipendente. È il motivo per cui In Spagna sono obbligatorie le clausole rescissorie nei contratti: tu giocatore hai il diritto di andartene ma dietro un indennizzo che hai sottoscritto per contratto. Ci arriveremo in tutti i campionati, per evitare la giungla.
Tutte le volte che uefa/fifa finiscono davanti ai giudici, perdono. Perché il calcio è sempre stato considerato un mondo a parte con le sue regole autoprodotte, ma non è così: i club sono società a tutti gli effetti ed il diritto ordinario è sovraordinato rispetto a quello sportivo. La prossima volta sarà il turno del fair play finanziario, che è chiaramente illegale.
Perfetto.
E mi fa impazzire quel patto che hanno firmato tra le parti affinchè le regole della giustizia sportiva non vengano mai portate in un tribunale ordinario.
Hanno creato una bolla di illegalità.

Ma a questi livelli di professionismo e di business si possono eludere le regole del mercato e della democrazia chiedendo espressamente ai club di starci a quelle regole?
Non so se siano più pazzi o più mafiosi.
 
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